Capitolo 74

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Chloe

Soundtrack consigliata durante la lettura: No copyright Suspence background Music/Crime investigation Murder Mistery/Spy

«Allora, Alex, ci vuoi far credere che non ti ricordi di un ordine di almeno quattro dozzine di rose rosse che ti veniva ordinato una volta al mese per due anni?» Borbotta Nathan, fissandolo guardingo.

«Perché mi fate tutte queste domande? È forse successo qualcosa?» Ribatte l'uomo con fare innocente.
«Scarlett Parsons è stata trovata morta, assassinata», spiega il castano. «Dunque, i fiori, ti ricordi chi li ha ordinati?»
«No, mi dispiace, se avete finito con le domande ho dei girasoli da accudire.» Ribatte l'uomo risentito.

Io resto a guardare il proprietario per qualche secondo. «Per ora abbiamo finito, ma sono più che sicura che torneremo.»
Io e il mio collega usciamo dal negozio. «Quell'uomo è colpevole.» Chiosa Nathan al che annuisco decisa.
Ci guardiamo sorridendo e rientriamo in macchina e ci separiamo una volta tornati al quartiere generale.

La luce del tramonto entra direttamente dalla finestra del mio ufficio, sono indaffarata a leggere dei rapporti sull'omicidio di Scarlett.
Un bussare alla porta mi desta dalla lettura.
«Ehi, hai un secondo?» Dice Caleb affacciandosi dal corridoio.
«Sì vieni, chiudi la porta.»
«Ho controllato quel nome che mi hai dato. Si tratta di un cittadino francese che è qui per lavoro. Vive temporaneamente a Portland con la moglie e quattro figli. Da quello che ho potuto capire è molto benestante. Lavora nel campo dell'import export.»
«Bene, grazie. Verresti con me domani? Vorrei fare una visita a questo tizio.»
«Chloe, se posso chiedere. Come mai sei così interessata a questo individuo?»
Io non rispondo subito. Mi sento un po' in imbarazzo.
«Ok... Ho trovato una macchina per Nat. È lo stesso modello che aveva ma è differente il colore. Be', questo signore è il proprietario e la vuole vendere.»
«Nathan lo sa?»
«No, e vorrei che rimanesse il nostro segreto, almeno fin quando la andiamo a vedere.»
«Va bene. Allora domani andiamo a vederla?»
«Sì.»
Detto questo, Caleb ritorna alla sua scrivania. Io esco dal mio ufficio e mi reco in cucina per un caffè. Nathan è, come al solito, intento nel prepararsene uno.
«Nat, Matt mi ha detto che ha trovato il modo di contattare l'amica di Scarlett che vive a Richmond. Dice che Claire Parker è tornata a casa ieri dalle sue vacanze. Abbiamo un appuntamento con lei per una videochiamata tra dieci minuti.»

«Ah, benissimo. A proposito, a che ora mi vieni a prendere più tardi? Lo spettacolo comincia alle sette.»
«Alle sei, ricordati che devi fare il bravo.»
«Oh, Chloe... dai, che divertimento è quello?»
«Nathan!»

«Chloe, Claire ci sta chiamando», comunica Matt.
Io e Nathan ci avviciniamo alla scrivania di mio marito per partecipare alla chiamata.
La donna appare sullo schermo. È visibilmente scossa, e le lacrime le irritano gli occhi.
«Salve Claire, io sono l'agente Chloe. Sono certa che tu sappia già il motivo di questa chiamata.»
«Salve agente. Sì, i miei genitori mi hanno detto tutto. Sono sconvolta, ancora non ci credo, io e Scarlett siamo cresciute assieme.» Farfuglia la giovane dai capelli rossi e occhi verde acquamarina con voce smorzata.

«Claire, abbiamo delle domande da farti. Qui di fianco a me c'è l'agente Matt, che ti ha contattato e il sig. Nathan il nostro collega. Vorrei che tu rispondessi alle nostre domande senza tralasciare alcun dettaglio, è molto importante che tu sia sincera.»
«Sì, agente dica pure.»
«Tu e Scarlett parlavate regolarmente, giusto?»
«Sì.»
«Nell'ultimo periodo ti sembrava diversa, nervosa? Ti ha mai parlato di un ammiratore anonimo che le mandava delle rose a tutti gli spettacoli?»

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