Capitolo 31

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Victor
Soundtrack consigliata durante la lettura: Dark Angel |Oleg Semenov| ⏭️

Non riesco a togliermi dalla mente quell'incubo di stamattina, ho sognato di trovarmi in un cimitero e camminando tra le lapidi, c'è un nugolo di persone radunate intorno a una bara. Il funerale di mio padre Ronan.
Avanzo a passo spedito verso quel gruppo di persone. Intravedo, Nathan, vestito tutto di nero con un cappello a Borsalino di ugual colore del suo completo.
I suoi occhi azzurri lucidi sono persi nel vuoto, mentre fissa la bara dove al suo interno giace mio padre.

«Nathan!» Dico sfilando la pistola e puntandola contro il poliziotto.
Il castano mi guarda incredulo alzando le mani in alto. «Victor?» Gli do il tempo di nominare il mio nome e faccio fuoco colpendolo in pieno petto, una macchia rosso scarlatto intinge il suo abito e crolla all'indietro sul prato senza vita.

«N-Nathan?!»

Mi sono svegliato con il batticuore, sudato e ansante.
Cosa significa questo sogno? Lo uccidevo? Non voglio perderlo, ho già perso mia madre e mio padre, non voglio perdere un'altra persona cara!

«Ehi, Victor, tutto bene? Mi stai ascoltando?» La voce di Jake mi riporta alla realtà.

«Sì, scusa, stavo pensando a una cosa, allora che stavi dicendo?» Mentre mi gratto la nuca confuso.

«Niente, ti volevo dire alcune cose sulla tavola ouija e della confraternita...» Dice Jake improvvisamente parlando a bassa voce. «E allora?» Rispondo seccato, alzando lo sguardo al soffitto.

«Riguardo il filmato della ragazza uccisa... L'assassino è un poliziotto, ti ricordi? Aveva la divisa ed era moro, occhi castani, ricordo solo questo particolare.» Abbassa lo sguardo.

«Non puoi dirlo alla polizia? Almeno così potresti aiutare l'anima di quella ragazza a raggiungere finalmente la pace!»

«Lo so, lo vorrei ma se la polizia scoprisse che sono immischiato nella confraternita della setta Satanica probabilmente mi arresteranno, non voglio andare in carcere.»

«Sei uno stupido, Jake. Ti stai rovinando la vita con le tue mani, entrando in situazioni più grandi di te, perché oggi non vieni con me e andiamo da Nathan a parlargli? Se collabori con la legge puoi uscire da questa situazione!» Cerco di spronarlo a parlare alla legge dei suoi segreti sulla setta Satanica.
«Victor stanne fuori, non intrometterti nella mia vita privata, se non vuoi trovarti nei guai o peggio sotto terra, chiaro?!» Mi minaccia fissandomi malevolo.

Deglutisco rumorosamente, alzando le mani in segno di resa. «D'accordo sei stato chiarissimo...» Biascico fissandolo negli occhi con rabbia.

La campanella inizio lezioni interrompe la nostra conversazione, Jake mi saluta e si siede al banco a fianco al mio.

Durante le lezioni la mia mente è sempre rivolta a quell'incubo e ho un timore che possa succedere davvero ciò che ho fatto nel sogno.

Le ore di lezione trascorrono tranquille, anche se durante la pausa sono insieme a Jake a fumare una sigaretta dalla finestra del antibagno. «Sai, ho fatto uno strano sogno stamattina...» Mentre aspiro e faccio uscire una nuvoletta di fumo dalla bocca.

«Ah, e di cosa si tratta? Dimmi!» Sghignazza mentre mi dà scherzosamente una gomitata al fianco. «Ho sognato di essere al funerale di mio padre e uccidevo Nathan a sangue freddo!» Trattengo le lacrime nel ricordare quell'incubo.

Jake, sconvolto, si copre la bocca con una mano, scuote la testa. «Oddio, è un incubo orribile!» In preda a una crisi isterica mi chiudo in bagno e sedendomi sul water con le mani nei capelli mi tengo la testa tra le mani e piango lacrime amare. Non voglio fargli del male, non voglio!

In questo istante sento la voce malevola dal nulla che mi ripete: «Uccidi Nathan, tu lo odi, devi ucciderlo, non ha salvato i tuoi genitori è colpa sua se li hai persi! Devi odiarlo dal profondo del cuore!» Scuoto il capo irritato, frustrato, le mani mi tremano, sto sudando freddo. «Stai zitto, esci dalla mia mente! Vaffanculo!» Urlo crollando in ginocchio con il volto rigato dalle lacrime. «Victor, oddio. Mi stai spaventando!» Jake bussa alla porta.
«Nathan morirà per mano tua! Lo ucciderai, ucciderai un innocente! E quando ti renderai conto di avergli tolto la vita vorresti morire!» La risata malefica echeggia nella mia mente. Sto impazzendo?
Ormai non sono più capace delle mie azioni, una forza oscura sovrumana mi controlla.
Sento l'odio che provo per Nathan accrescere nel mio petto che inizia a bruciare. Poco a poco il volto sorridente di Nathan diventa sempre più sfocato come se si stesse dissolvendo dalla mia memoria.

Il ricordo del salvataggio all'università, la sagoma di Nathan che sta per svenire mentre mi tiene tra le braccia si confonde con una sorte di visione: io con la pistola tra le mani la canna ancora fumante e ai miei piedi il suo corpo senza vita. No, non voglio, non posso farlo!
«Lo farai invece, lo ucciderai con le tue mani!» Quella presenza oscura ride malefica e mi guardo le mani e le vedo sporche del suo sangue.

No, no, per favore fa che sia solo un brutto sogno che sono ancora a casa, vi prego svegliatemi!

«Che ingenuo, Victor, questo non è un brutto incubo, ma la realtà! Presto lo ucciderai con le tue stesse mani, è inutile che cerchi di opporre resistenza, sei in mio potere! Il mio schiavetto! Sarà divertente vedere la tua faccia stravolta quando vedrai il suo corpo al suolo in una pozza di sangue!»

Stai zitto, lurido bastardo! Esci dalla mia mente, non voglio fargli del male!

«Victor, non puoi ribellarti a me, ormai la tua anima è corrotta dall'oscurità del sigillo maledetto. E non puoi resistermi ed evitare la sua morte!» La voce malefica continua a tormentarmi.

Nathan, ti odio, morirai! Sì, oggi porrò fine alla tua insulsa vita! Devi morire perché non hai salvato i miei genitori!

Esco dal bagno e, con un sorriso ironico, passo davanti a Jake, che mi guarda terrorizzato. «Stai bene?»
«Mai stato meglio!» Ribatto fissandolo malevolo, tasto la pistola che occulto sotto la maglia.

La mia vendetta tra poco sarà servita. Avanzo ed esco dal bagno con un solo pensiero nella mente, uccidere Nathan.

Murderer SuspectWhere stories live. Discover now