Capitolo 26

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Victor

Mio padre, Ronan, è morto, non ho nemmeno avuto la possibilità di poterlo conoscere, lo hanno assassinato.

Davanti agli occhi mi passano immagini di me che infierivo contro Nathan, l'ho incolpato di essere il responsabile della morte di mio padre.

«Victor, andiamo a casa.» Mia madre con gli occhi colmi di lacrime mi si avvicina. «Sì, mamma...» E, in questo istante, lasciamo l'ospedale a bordo dell'auto di mia madre. Sono seduto al lato passeggero e ripenso a ciò che è successo: la morte di mio padre, io che urlo frasi orribili contro Nathan, lui che mi guarda con lo sguardo nel vuoto, Matthew che mi ha dato uno schiaffo, poi sono uscito dall'obitorio in lacrime, mia madre mi ha raggiunto e mi ha abbracciato.

«Tesoro, so come ti senti, stai soffrendo, mi dispiace, io e Ronan avevamo una relazione clandestina, era il mio amante. Ai tempi dell'adolescenza eravamo fidanzati, lui non era affidabile, aveva problemi con la giustizia, era un delinquente, lo amavo e lo amo ancora, poi un giorno dopo che tornò in libertà... lo lasciai perché le nostre strade si divisero e sposai Steven, lui era gentile, ma quando seppe che tu non eri suo figlio, ma di Ronan iniziò a disprezzarmi...» Dichiara contrita, facendo una pausa, e asciugandosi le lacrime con le mani salde sul volante continua a guidare. «Victor, ascoltami, devi farti un'esame di coscienza, ti sei reso conto di come hai trattato Nathan?! È una persona gentile e non merita di essere trattata in quel modo, dovresti chiedergli scusa!» Mi rimprovera.

Non me ne frega un cazzo di come l'ho trattato! Ognuno può sbagliare, lui non è riuscito a salvare mio padre e dunque lo odio per questo!

«Non me ne frega, mamma, smettiamola di parlare di Nathan non voglio più nemmeno sentirlo nominare. È finita! Adesso non provo più nulla per lui, solo odio!» Concludo sprezzante.

«Ma tesoro come puoi odiare Nathan se lui ha rischiato la vita per salvarti nell'attentato? Dio, Victor come sei cambiato, non ti riconosco più!» Chiosa annichilita tra i singhiozzi, fermando l'auto fuori alla nostra abitazione.

«Sono cambiato? Quel Victor sensibile che provava affetto verso Nathan è morto insieme a mio padre!» Sbotto scendendo dall'auto sbattendo lo sportello.

«Dove stai andando?»
«Che ti importa? Ho bisogno di svagarmi, tornatene a casa, mamma!» Sprezzante mi allontano da mia madre senza voltarmi indietro.

Cammino in strada e mi dirigo a un Nightclub, dove decido così di svagarmi un po' e cercare di dimenticare tutto quel dolore nell'alcol.

Nel locale intravedo un uomo che mi sembra di aver visto, non ricordo bene dove. Poi, ricordo è il dottore che ha preso in cura Nathan... che ci fa qui?

«Salve, tu sei un amico di Nathan, vero? Mi ricordo, eri in ospedale quando lui era rimasto ferito.» L'uomo mi si è avvicinato e con un tono amichevole mi ha dato una pacca sulla spalla. «Sì, ma adesso non più...» Rispondo distaccato.

«Oh, mi dispiace tanto e perché, cos'è successo, da troncare la vostra amicizia?»

«Non sono cose che le riguardano!»

«Ragazzo, sembri molto triste, perché non ne parliamo davanti a un bicchiere di Vodka? Gli amici di Nathan sono anche miei amici!» Afferma sorridendomi.

Mi sono fatto convincere e pochi minuti dopo sono alticcio, sto ridendo come uno stupido senza un motivo mentre l'uomo mi sorride. «Allora, mi dici perché hai troncato l'amicizia con Nathan?» Mentre continua a bere la vodka Lemon con disinvoltura.

«Abbiamo litigato cioè non è proprio un litigio, l'ho incolpato di cose assurde, che è colpa sua se mio padre è morto, nonostante Nathan abbia cercato di salvarlo disperatamente! Gli ho detto tante cose orribili!»

Murderer SuspectWhere stories live. Discover now