Capitolo 14

135 16 78
                                    

John

🔴🔴⚠️⚠️🔴🔴🔞🔴🔴
Questo capitolo è sconsigliato ai minorenni e alle persone sensibili. Canzone consigliata durante la lettura:Toxic -Britney Spears ⏭️

Sono contento di aver rivisto Nathan, probabilmente non si ricorda del nostro primo incontro, ma non importa, adesso ho l'occasione di averlo tutto per me.
Premo il corpo contro quello di Nathan, strusciandomi su di lui.
I movimenti dell'uomo sono impediti dal peso del mio corpo, Nathan è completamente in mio potere e a ogni tocco, lo sento ansimare e gemere.
Cerca di rifiutare il mio bacio, riuscendoci, ma non demordo, lo afferro per il mento, costringendolo a guardarmi negli occhi, le sue iridi azzurre sono dilatate, mi avvento famelico sulle sue labbra, schiude leggermente la bocca e premo la lingua contro la sua, mentre dalla bocca di Nathan scivola della saliva copiosa, ansima.
D'istinto, afferro i fianchi della mia preda, graffiando la pelle, lasciandogli segni rossi sul corpo. Mi avvento famelico a baciargli il petto, lo sento irrigidirsi, trema come una foglia al vento, ansimo insieme a lui mentre
tenendolo fermo per i fianchi lo sollevo, facendo aderire le sue natiche fra le mie gambe.
Penetro Nathan con un colpo secco e lo sento gridare debolmente.

Il GHB o droga dello stupro, lo ha reso così docile, l'effetto durerà per due ore, cerca di ribellarsi, ma non ha la forza, è completamente in mio potere!

Mi muovo su e giù dentro di lui, con ampi movimenti del bacino.
Nathan è una mia marionetta, osservo per un attimo i suoi occhi sgranati, mentre i suoi ansiti si fanno sempre più frequenti.

Tra le mie innumerevoli vittime, lui spicca come il più bello.
È un angelo prigioniero di un Demone! È così romantico, io un dottore dalla doppia vita, lui un poliziotto...

Leccando le labbra con aria predatoria passo le dita sul corpo teso dell'uomo. Percepisco l'inebriante profumo virile che emana la sua pelle, una fragranza di Bergamotto mi giunge alle narici facendomi impazzire.

Gli palpeggio i glutei, gli tasto il sudore e stuzzico i capezzoli. Continuo a prenderlo, mentre lecco il suo corpo muscoloso e tonico, disseminato di goccioline di sudore, lo bacio sul collo.

Le iridi azzurre di Nathan hanno uno sguardo implorante, le sue pupille dilatate.

Mi concentro sui suoi ansiti. Le mie spinte sono irregolari, in modo improvviso lo penetro con più foga, facendogli dolere le gambe. Gli afferro il membro e glielo accarezzo con movimenti ora studiati, ora frettolosi, fino a farlo eccitare contro la sua volontà indotto dall'effetto della droga.

Stringe il lenzuolo fra le mani quando vengo dentro di lui, facendogli sfuggire un ululato di dolore.

L'ho marchiato con il simbolo maledetto di Sargatanas, sul suo torace nudo all'altezza del cuore ho impresso il marchio maledetto. Ha gridato di dolore mentre ho deturpato il suo corpo innocente. Dio, mi fa impazzire!

Il suo corpo seminudo, coperto appena dalla camicia è completamente abbandonato fra le mie braccia, la testa reclinata verso l'alto, la schiena inarcata, la bocca spalancata, il suo respiro affannoso e le gocce di sudore che imperlano la fronte e il suo corpo è una delizia per me.
Con una mano mi diverto a molestarlo, toccando il suo membro duro, e con l'altra lo tengo prigioniero. A ogni tocco lo vedo spalancare quella bocca di rose, lo sento ansimare, gli occhi socchiusi.

Con una scrollata vigorosa esco fuori da lui, spossato, sudato e accaldato, il cuore che batte frenetico nel petto.
Vedo Nathan perdere i sensi, abbandonarsi esausto fra le mie braccia.
Il suo viso è così maledettamente attraente, e il mio sguardo scorre sulla sua sagoma seminuda, lo adagio delicatamente sul letto.
Ancora euforico, ansimante ed esausto mi affloscio per un attimo sul letto accanto a lui, poco dopo mi alzo in piedi, indosso frettolosamente i pantaloni.

Ci rivedremo, mio piccolo e adorabile angelo. Questo non è un addio. Ti lascerò un po' di tranquillità, ti farò credere di essere libero prima di tornare a tormentarti... e la prossima volta che lo faremo caro, sarà ancora più bello!

Rimuovo la microtelecamera dalla piccola fessura dell'armadio che avevo precedentemente installato e la occulto nella tasca del camice.
Mi avvicino al cassetto del comodino, lentamente lo apro, prendo il portafogli di Nathan, sbircio al suo interno.
Rubo i suoi soldi, lasciandogli solo il documento d'identità, la patente e la carta di credito. Infilo il denaro nel mio portafoglio.
Chiudo il suo e lo ripongo di nuovo nel cassetto che serro lentamente.
Osservo Nathan per un'ultima volta, il suo bellissimo corpo abbandonato sul letto, ha un aspetto indifeso. Ciocche di capelli castani sparse sul cuscino.
Una lacrima si è attaccata al suo folto e nero ciglio.
Mi avvicino lentamente e gli lascio un ultimo bacio sulle labbra.

Lentamente sfilo i suoi boxer, facendoli scivolare fino a privarlo dell'indumento.
Li osservo, sono della linea Primal blu a righe grigie e ridendo li occulto nella tasca interiore del mio camice.
Occulto il lenzuolo macchiato di sangue e del mio liquido seminale nel montacarichi per evitare che possano scoprirlo in una probabile indagine.
Prendo l'ascensore e raggiungo il seminterrato dove c'è il reparto lavanderia, afferro dal montacarichi il lenzuolo, lo metto in una busta e lo getto nel cestino per i rifiuti sanitari.
Torno indietro, avanzo nel corridoio ed entro nel mio ufficio, prendo i boxer dalla tasca del camice e li piego.
Sogghignando li annuso, chiudendo gli occhi percepisco il suo profumo virile e intimo ancora sull'indumento che ho rubato, lo conservo come un trofeo.
Ripongo il camice sull'attaccapanni e occulto i boxer nella mia ventiquattrore.
Con un sorriso malevolo, prendo il mio cellulare che è connesso con la micro telecamera installata nella camera di Nathan, che ho rimosso per evitare di essere scoperto.

Sfregando le mani traffico sulla tastiera del cellulare pubblico il video su un sito Hardcore.
Voglio vederti distrutto, renderti la vita un inferno, e questo non è ancora nulla, caro Nathan, la tua carriera di stimato poliziotto verrà infangata, riuscirai a sopportare questa umiliazione? Credo che tutto questo ti farà sprofondare in un incubo a occhi aperti. Mi divertirò a vederti soffrire.
E, forse, preferiresti che quella volta a Central Park ti avessi lasciato morire, invece che averti salvato da morte certa. Eri in debito con me, me lo ripagasti offrendomi un banale croissant e caffè espresso, ma non capivi che io desidero averti tutto per me.

Prendo, infilo il cappotto ed esco dallo studio. Esco dalla struttura ospedaliera, salgo in auto e una volta messo in moto mi allontano lasciando il parcheggio, mi dirigo a un nightclub: Shake Bar. Decido di festeggiare in bellezza per la serata di sesso con Nathan.

Entrato all'interno del locale che è affollato, la musica a palla e le persone che ballano, bevono e flirtano.
Mi siedo a un tavolino e ordino da bere rivolgendomi alla barista, dai capelli rossi e occhi ambra, che mi sorride. «Salve, un Jack Daniel, per favore.»
«Buonasera, certo.» Mi guarda ammaliata dalla mia bellezza, subito dopo mi versa il liquore nel bicchiere che prendo e porto alle labbra assaporando il liquido ambrato dal sapore di vaniglia e zucchero caramellato.
Mentre gusto il liquore davanti ai miei occhi mi rivedo in quella stanza, dove ho consumato un rapporto intimo con Nathan e nelle narici sento ancora il suo profumo virile American Crew.

Murderer SuspectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora