Capitolo 50

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Ronan
Soundtrack consigliata durante la lettura: Strings Tango Oleg Semenov| Inspiring Passion Music⏭️

Sono morto in quella strada di notte, da solo, assassinato da un uomo incappucciato. Nathan mi aveva avvisato del pericolo che incombeva su di me, ma non gli ho dato ascolto. Dio, sono stato uno stupido a non credergli se lo avessi fatto adesso non starei qui a vagare sulla terra come fantasma in cerca della pace eterna!
Ho il rimorso di essermi comportato male nei confronti di Nathan poco prima che venissi ucciso, lui ha cercato di avvertirmi; voleva salvarmi e non gli ho dato la possibilità di farlo. L'altro rimorso è nei confronti di mio figlio so di non essere stato un bravo padre per Victor.
Non sono mai stato presente per lui, mi sono pentito di non averlo amato e non aver vissuto i momenti felici insieme, ho preferito abbandonarlo ed essere l'amante di sua madre. Se solo potessi tornare indietro non farei questi errori.

Le immagini della mia dipartita stanno riaffiorando nella mia mente, l'istante in cui l'uomo mi si è avvicinato.
Mi ha puntato la pistola contro e fatto fuoco due volte. Aveva il silenziatore sulla canna.

Ho sentito un dolore atroce al petto e sono crollato al suolo. Il mio assassino è scappato nel buio della notte.
Non dimenticherò la disperazione negli occhi di Nathan che mi teneva tra le braccia nel momento della mia morte.

In quell'istante mi sono passate davanti agli occhi le immagini della mia vita: ricordi tristi, attimi felici, volti conosciuti, il sorriso dolce di Nathan, Ellen, mio figlio Victor e poi è diventato tutto buio.

Appena ho aperto gli occhi ho visto il mio cadavere al suolo e Nathan che piangeva stringendo il mio corpo senza vita.

Dio, se ripenso ai suoi occhi colmi di lacrime, a quell'espressione di puro dolore mi sento male per lui.

Mi sono reso conto di essere intrappolato sulla terra come un fantasma un'anima in pena. Ho visto Nathan piangere per me all'obitorio, è stata una scena straziante. Lui con il capo sul mio torace, piangeva inconsolabile, mentre tra i singhiozzi ripeteva che mi avrebbe vendicato trovando e arrestando il mio assassino.

L'ho visto piangere disperato al cimitero, al mio funerale. Nessuno mi vede tranne lui.

«Solo lui riesce vedermi... Forse perché è un sensitivo?»

Il mio assassino è ancora in libertà, vorrei scoprire chi è l'uomo incappucciato che mi ha ucciso a sangue freddo dopo che stavo indagando a un caso sotto copertura.
Mi ero infiltrato in una banda di una setta Satanica detta confraternita e in questa Setta purtroppo ho trovato la morte. Qualcuno in quel gruppo mi ha ucciso perché avevo scoperto che Jake Blackwood era immischiato in questa storia di magia nera e sacrifici umani per richiamare entità malvagie.

Il colpevole ricordo che è di altezza media, sfortunatamente non sono riuscito a vederlo in viso perché aveva un cappuccio sulla testa, ma adesso ricordo di aver intravisto da sotto di esso delle ciocche di capelli neri nell'istante in cui si voltava e scappava.

Il sole brilla nel cielo e cammino vagando per le strade di Portland, senza meta, passo accanto alle persone che sono ignari della mia presenza, essendo un fantasma.
Mi guardo intorno spaesato e, sorrido nel intravedere Nathan, scendere dalla sua auto e incamminarsi entrando nell'università che frequenta mio figlio.

Incuriosito l'ho seguito e l'ho visto entrare in una classe e, in questo istante, oltrepassando la porta mi trovo in un'aula. Nathan è intento a spiegare la lezione. Caspita, sì e calato proprio bene nell'interpretare il ruolo del professore!

Intravedo mio figlio di spalle, seduto a un banco, Nathan guarda verso mio figlio e tristemente distoglie lo sguardo fuori dalla finestra.
Intravedo Nathan battibeccare con Victor che disinteressato esce dalla classe. Ma che gli prende? Perché gli ha mancato di rispetto?

Murderer SuspectWo Geschichten leben. Entdecke jetzt