Capitolo 20- 2 Parte

104 15 67
                                    

Canzone consigliata durante la lettura: The Show Must Go On- Queen. ⏭️

«Papà, che belle queste rose! Te le ha mandate la mamma?» Chiede mio figlio mentre mi si avvicina.

«Eh, cosa? No, cioè... sì, sono bellissime, ma non me le ha mandate la mamma, non c'è scritto il suo nome... qualcun altro me le ha regalate, ma chi?» Mi gratto il mento pensoso.
«Chi te le ha regalate?» Sento la voce di mia moglie alle mie spalle che mi fa sussultare.
«Non lo so chi è, si è firmato in modo anonimo, guarda!» Le consegno il biglietto che legge.

«È vero, manca la firma... Chi sarà questo ammiratore segreto?» Si avvicina una mano sotto al mento, assumendo un'espressione pensosa.

È tutto così strano, e se fosse proprio colui che mi ha violentato?

Lascio cadere le rose al suolo, mentre la testa vortica come una trottola e di nuovo avverto le sensazioni che precedono le visioni.

Davanti ai miei occhi si palesa una scena agghiacciante:
È notte, e i fari dei lampeggianti delle nostre auto accese illuminano la visuale, sull'asfalto tra i cespugli giace il corpo senza vita di una ragazza, i vestiti strappati e intrisi di sangue, sul seno c'è lo stesso simbolo che mi è stato impresso sulla pelle.

«No, no, è solo una ragazza, non è giusto!» Mi accorgo di aver urlato, e in questo istante incrocio gli sguardi perplessi di mia moglie, mio figlio e i miei nipoti. «Zio, che ti succede, stai bene?»

«Scusatemi, ho bisogno di prendere una boccata d'aria, sono un po' scosso, una passeggiata mi farà bene.»

«Che sta succedendo qui? E cosa sono queste rose?» La voce di Matthew alle mie spalle mi fa sussultare. È di fronte a me e ha le rose in mano.

«Non lo so chi me le ha mandate... Matthew, ascoltami, ho bisogno di parlarti in privato... facciamo una passeggiata?» Lo guardo negli occhi e lui annuisce.

«D'accordo, andiamo, torniamo tra poco.» E, in questo istante, porge le rose a mia moglie e insieme a lui ci allontaniamo a piedi.

Proseguiamo sul marciapiede uno accanto all'altro, le mani sprofondate nelle tasche dei pantaloni.

«Qualcosa non va? Nathan dalla finestra ho visto tutto, stavi tremando, cos'hai? È per ciò che ti è successo?» Il suo tono di voce è ansioso.

«No... ho avuto una visione... era sera, eravamo sul luogo di un delitto e la vittima era una ragazza, aveva i vestiti strappati, e sul seno aveva lo stesso simbolo che ho sul petto!» Confesso balbettando, gesticolando ansioso, percepisco con il battito cardiaco che pulsa nelle orecchie.

«Oddio! Se non erro avevi avuto già questa visione il giorno in cui eravamo al parco... Significa che probabilmente accadrà realmente, non riesci a ricordare qualche dettaglio in più? Il luogo del ritrovamento?» Chiede guardandomi accigliato.

«Purtroppo, non ci sono riuscito, cioè era buio e ho intravisto le nostre auto ferme sul ciglio di una strada, e sull'asfalto fra i cespugli c'era il corpo della vittima.» Abbasso lo sguardo, frustrato tiro un calcio a un sassolino.

«Spero non accada ciò che hai visto. Comunque, credo che hai bisogno di riposare, sei ancora scosso dagli ultimi avvenimenti... torniamo a casa», mi cinge la schiena con un braccio e insieme proseguiamo il percorso a ritroso tornando a casa.

«Oh! Ecco papà!» Esclama gioioso mio figlio Alex, correndo verso di me abbracciandomi. «Facciamo una partita a calcio?»

«Eh? Tesoro il papà è stanco, mi dispiace, sarà per un'altra volta, va bene?» Dico dandogli una carezza sulla testa.
«Va bene... riposati allora, giochiamo un altro po'.»
Entro in casa insieme a Matthew, in soggiorno ci sono i miei parenti e non mi va di parlare, vorrei solo lasciarmi andare sul letto e sprofondare in un sonno profondo.

Murderer SuspectWhere stories live. Discover now