Capitolo 30

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Matthew

Nathan è entrato trafelato nella break room. «Salve, scusate il ritardo!» E passandosi una mano nei capelli si è seduto sulla poltrona. «Allora, di cosa dobbiamo parlare?» Incrocio il suo sguardo accigliato.

Chloe, mia moglie, poggia sul tavolo da lavoro i risultati dell'esame autoptico del nostro collega. «Sono i referti dell'autopsia di Ronan.»

Mio fratello prende tra le mani i documenti, li legge attentamente. «È stato ucciso da colpi di pistola, una Beretta 92. Non sappiamo altro, purtroppo. Non ci sono indizi utili a condurci all'assassino. Riguardo l'attentato all'Università io e Caleb abbiamo scoperto che i terroristi erano fratelli di origini Islamiche: Adham, Hassan e Ismael Fakhoury, rispettivamente di venticinque, ventisette e trent'anni», faccio una pausa, abbassando tristemente lo sguardo.
«Vado a prendermi un caffè e donuts al distributore, lo volete?» Chiede Chloe giocando con una ciocca di capelli come il grano.

«Grazie, per me un espresso zuccherato e una ciambella con glassa...» Rispondo mentre Nathan con gli occhi lucidi alza il capo nella sua direzione. «Grazie, Chloe, ma non mi va... ho già fatto colazione.» Distoglie lo sguardo da mia moglie e torna a fissare i fogli che ha tra le mani con sguardo assente. Chloe esce dalla sala lasciandoci soli.

«Mi dispiace, riguardo l'identità del tuo aggressore siamo ancora a un punto morto, non abbiamo un cazzo di indizio che possa condurci al colpevole!» Sbraito irritato, battendo i palmi sulla superficie della scrivania. «Non abbiamo trovato nessuna traccia biologica. È assurdo Nathan, come può aver commesso quell'orrore e non lasciare traccia... ti avranno fatto dei test, vero?»

In questo istante vedo Nathan sbiancare, scuote la testa. «Io non ricordo di aver fatto dei test... mi hanno semplicemente fatto delle analisi del sangue.»

Non hanno eseguito un test da stupro? Ma è assurdo!

Nathan sussulta, trema, fissandomi negli occhi mentre gocce di sudore scendono dalla sua fronte. «È strano che non abbiano eseguito dei test... Matt, ehi! Per favore, calmati, adesso. È inutile agitarsi in questo modo, così non si risolve nulla... Stavo pensando che potrei tornare a indagare, visto che sono guarito!» Sorride mentre mi guarda con il suo solito sguardo dolce. «Non lavorerai a nessun caso Nathan, papà ti ha proibito di partecipare alle indagini! Non sei in grado di gestire le emozioni, dopo i traumi che hai riportato ha deciso di assegnarti il lavoro d'ufficio», e in questo istante noto nello sguardo di mio fratello delusione, frustrazione, abbassa mestamente il capo.

«Cosa?! Mi ha assegnato il lavoro noioso, no, io morirei stando dietro la scrivania a controllare le scartoffie, non è un lavoro per me! Io voglio l'azione, amo indagare, voglio essere utile!» Mentre i suoi occhi lucidi evitano di incontrare i miei.
Chloe entra nella sala con due bicchieri di caffè e le ciambelle confezionate. «Eccomi, di cosa stavate parlando?» E con un sorriso mi porge il caffè con la ciambella che prendo e poggio sul tavolo.
«Ti ringrazio, ah, sì, Nathan dopo ciò che ti è successo per salvaguardare la sua salute mentale da oggi lavorerà in ufficio...»

«Chloe, per favore, aiutami, io sono fatto per stanare i criminali e aiutare i miei colleghi ad arrestare i colpevoli, non sono tipo da scartoffie!» Bofonchia guardando mia moglie con uno sguardo da cucciolo.

Chloe si passa una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio, guarda mio fratello e sospira. «Mi dispiace tanto dirtelo, ma Matthew, ha ragione, sei sconvolto per aver visto morire un collega, oggi si svolgeranno i funerali. Ronan era un nostro collega e adesso non c'è più, tu devi essere forte e combattere!»

«Chi vi sta dicendo che non sto combattendo? Eh, Sto facendo del mio meglio per andare avanti!» Si alza di scatto dalla sua postazione, intravedo il suo petto che si abbassa e alza in un movimento così veloce che mi spaventa, il suo respiro è affannoso, adirato esce dalla stanza sbattendo la porta.

Murderer SuspectDove le storie prendono vita. Scoprilo ora