Capitolo 43

66 6 40
                                    

Victor
Canzone consigliata durante la lettura: Somewhere I belong- Linkin Park.⏭️


«Nathan, devo confessarti una cosa... il giorno in cui ci incontrammo al parco... il mio obiettivo era farmi arrestare da te. Rubai il tuo portafoglio di proposito, un po' come una sfida, il poliziotto e il teppista scapestrato che fa bravate... volevo metterti alla prova, vedere se riuscivi ad acchiapparmi e quel pullman fu la mia salvezza, volevo attirare la tua attenzione, perché dal primo istante in cui ti incontrai provai qualcosa per te, iniziai a fare delle ricerche per scoprire qualcosa e vidi delle interviste dei tuoi casi risolti e compresi che sei un poliziotto professionista! Senza macchia e senza paura!» Confesso sorridendo.

«Sei un furfante da strapazzo! Ma come ti viene in mente di indagare nella mia vita privata? Potrei denunciarti per violazione di privacy, lo sai?!» Ribatte seccato, mentre poi lo sento che trattiene a stento le risate nel capire che ho fatto quella bravata di rubargli il portafoglio solo perché volevo attirare la sua attenzione!

«Non ti denuncio, ma quale intervista hai visto?» Chiede mentre sterza a destra.

«Quella sul caso di Samantha e quando salvasti la ragazza, Jasmine.»

«Ah, dunque ti piace indagare nella mia vita privata, eh? Sai che la curiosità uccise il gatto?» Scherzoso mi lancia un'occhiataccia.

«Eh, giuro non lo farò più, scusa, ma ero curioso di sapere qualcosa di te e poi in quell'intervista eri così carino e timido!» Ridacchio divertito.

«Carino e timido? In che senso? Non capisco!» La sua espressione incredula mi fa morire dalle risate e dentro sto ridendo di gusto.

«Quando la giornalista ti intervistò e tu parlavi con quella voce e quell'espressione timida ti grattavi la nuca in imbarazzo, e rispondevi alle domande della ragazza!»

«Sono trascorsi anni da quella sera, Jasmine, ricordo che la salvai in quella casa in fiamme... era la mia ex fidanzata.»
Intuisco che involontariamente ho colpito un tasto dolente, perché la sua voce si è intristita di colpo.

«Vi siete lasciati?» Chiedo tristemente.
«Lei mi lasciò... è morta, Dio, Victor non parlavo più di lei da tanto tempo!» Evita di guardarmi negli occhi.

«Nathan, tutto bene? Mi dispiace tanto, la amavi?»

Asciuga una lacrima con il dorso della mano. «Sì, la amavo un tempo, smisi quando scoprii che mi tradiva con un malvivente! Per me fu un duro colpo, ma quello che mi sconvolse di più fu che morì davanti ai miei occhi senza che potessi salvarla!» Le parole gli escono come un fiume in piena, lasciandomi sconvolto.

«Soffri ancora per lei?»
«Credevo di aver sepolto quei ricordi nei meandri della mente.» Sospira asciugandosi una lacrima.
«Com'è morta? Se posso saperlo, se ti va di parlarne, ovviamente...»

Fa un profondo sospiro, come se per darsi coraggio. «Morì suicida, sparandosi un colpo di pistola alla testa davanti ai miei occhi...» La sua voce si incrina sull'ultima frase.

In questo istante mi pento di essere stato invasivo e indiscreto nel fargli ricordare il suo doloroso passato. Lo guardo e i suoi occhi sono di nuovo così tristi.

«Oddio! Scusami, non volevo farti ricordare il tuo passato, sono stato indiscreto, dovevo farmi gli affari miei, almeno così non soffrivi!»

«Ormai non ha più importanza, Jasmine è morta e sepolta, ma nonostante tutto ho ancora il rimorso di non essere riuscito a salvarla, e soprattutto a non capire che soffriva di schizofrenia possessiva e ossessiva nei miei confronti, se me ne rendevo conto forse adesso non sarebbe morta, ma fosse in un qualche clinica psichiatrica...» Lo dice con un'espressione indecifrabile.

Murderer SuspectWhere stories live. Discover now