Capitolo 12

131 20 83
                                    

Alex

Sono nel giardino della scuola e attendo che papà venga a prendermi.
Il tempo si è annuvolato e inizia a tirare una folata di vento che trascina via le foglie creando un mulinello. Guardo la strada dove passano le auto, alcuni bambini che insieme ai genitori proseguono tenendosi per mano. Il tempo passa e stranamente papà non arriva. 

Annoiato mi siedo sul gradino dell'entrata e, rammaricato, prendo il cellulare e sto per contattare papà, ansioso per il suo ritardo ma desisto perché intravedo arrivare l'auto di mia mamma, una Volvo S40 bianca e non vedendo padre inizio a preoccuparmi. «Ciao, mamma, dov'è papà?» Chiedo mentre mi fermo di fronte al finestrino abbassato.

«Ehi, piccolo, mi dispiace, ma ha avuto un contrattempo, e per questo non è venuto, dai sali…» Dice con un tono di voce strano.

Aprendo lo sportello salgo a bordo e una volta chiusa la portiera sfilo lo zaino dalla schiena e lo metto sul sedile dietro. Durante il tragitto la mamma è silenziosa, c'è una strana atmosfera. «Tutto bene, mamma?» Chiedo mentre lei ferma l'auto davanti casa nostra. «Sì, tesoro, sono solo un po' stanca, tutto qui», dice e scendiamo dalla vettura.

La mamma apre la porta con le chiavi e una volta entrati sorrido allegramente. «Papà, eccoci siamo a casa!» Affermo giocoso mentre mi guardo intorno in attesa che mio padre sbuchi dalla cucina, ma ciò non accade. 

«Non è ancora arrivato, perché papà non è qui?» Abbasso lo sguardo intimorito dal fatto che la mamma è rimasta impalata a fissarmi senza proferire parola.

«Il papà tornerà… adesso vai nella tua cameretta a riposare, intanto che preparo il pranzo» comunica atona, dandomi una carezza sulla guancia. 

Annuisco distrattamente e con lo zaino in spalla mi avvio in camera dove mi accingo a posare lo zaino sulla sedia della scrivania.

Perché papà non è qui con noi? Ha avuto un contrattempo, e di che tipo? Vorrei proprio saperlo! 

Sbuffo spazientito nel non vederlo tornare.

In questo istante scendo al piano inferiore e in soggiorno sento la mamma piangere, sta singhiozzando.

«Mamma, perché piangi?»

Mia madre mi guarda e si asciuga le lacrime. «Tesoro, non è niente, adesso pranziamo o si fredda», comunica con uno sguardo triste. 

Durante il pranzo intravedo che la mamma ha lo sguardo nel vuoto e sembra pensierosa, mentre gira e rigira la forchetta nel piatto senza toccare cibo.

«Non mangi? Sembri così triste, va tutto bene?»

 «Oh, tesoro non è nulla, non ho molto appetito, tutto qui, stai tranquillo», dice accendendo la TV sul canale dei miei cartoni animati preferiti. 

Il cellulare squilla e vedo la mamma che subito risponde.

«Sì, allora, Alex resterà con Megan, d'accordo arrivo tra poco.» Dice per poi riattaccare.

«Chi era al telefono?» Chiedo guardandola.

Intravedo di nuovo quello sguardo triste, mi si avvicina dandomi una carezza sul capo. «Era una collega di lavoro… Tesoro, sta arrivando la zia Megan, io adesso devo andare ho avuto una telefonata improvvisa del turno di lavoro», mi comunica.

Murderer SuspectWhere stories live. Discover now