Capitolo 15

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Dedicato a Sophie_H_
Nathan
🔞

Canzone consigliata durante la lettura: Mad World- Gary Jules⏭️

Spalanco gli occhi e con uno scatto mi trovo seduto sul letto. Mi porto lentamente una mano alla gola, cercando di reprimere il fastidioso senso di oppressione, provocato dal respiro affannoso.
«Ah! Che spavento! Stavo s-sognando?» Biascico ansante.
Nel silenzio della stanza si può udire l'incessante battito del mio cuore che, come impazzito sembra voler uscire dal petto.

Ho il corpo indolenzito, sono sudato, e sto sanguinando.
Mi porto le mani ai capelli, scuoto il capo chiudendo gli occhi.
«Dove sono, cosa è successo?» Farfuglio passandomi una mano sulla fronte accaldata.
Davanti agli occhi si susseguono flash di immagini, è tutto così maledettamente confuso, la testa pulsa come un martello pneumatico.
Mi rannicchio su me stesso, la pelle pallida del corpo semi nudo brilla leggermente.

Mi alzo in piedi a tentoni, percepisco un dolore lancinante ai muscoli e, osservandomi allo specchio, intravedo la mia figura pallida, seminuda, il camice mi copre appena l'intimità. I miei boxer sono spariti...
Avverto un dolore tra le natiche, i muscoli indolenziti e in questo istante spalanco gli occhi terrorizzato.
No, no, oddio... non si è trattato di un incubo, è successo davvero, quell'uomo ha abusato di me.

Per quanto cerchi di imprimere nella mente il volto del mio aguzzino non riesco a ricordare i tratti per un identikit. Nei flash che si susseguono davanti la mia visuale il suo volto è sfocato.

A fatica mi avvicino al cassetto dove aprendolo trovo il mio cellulare, il portafoglio e la pistola?Credo che sia stata lasciata lì dai miei colleghi insieme ai miei effetti personali.
Nell'armadio trovo dei vestiti di ricambio che frettolosamente indosso.

Guardo sul comodino e la radiosveglia segna le 03:00.
Apro la porta e la richiudo alle mie spalle, il corridoio è poco illuminato dai neon e tutto è silenzioso.
«Ehi, c'è qualcuno?» Mi guardo intorno in cerca di aiuto, stranamente noto che non c'è anima viva, la luce del neon inizia a funzionare a intermittenza.

Non c'è nessuno. Sembra di essere in quei film dell'orrore.
Vago nel corridoio deserto e prendendo l'ascensore, raggiungo il primo piano, percorro il corridoio e passo davanti alla receptionist, non c'è nessuno, avanzo verso l'uscita e una volta all'esterno il vento gelido mi sferza il viso, le ciocche di capelli ondeggiano mentre dall'alto inizia a cadere la pioggia che mi bagna il viso, sento freddo, guardo il mio cellulare, lo accendo e cerco nella rubrica il numero di Samantha, ma mi accorgo che la scheda SIM non c'è più. Maledizione! Impreco irritato.

Il portafoglio è vuoto non ci sono soldi, di male in peggio, almeno ci sono la mia carta d'identità e la patente...

Sono confuso, esausto e affamato.
Girovagando per le strade sotto la pioggia incessante.
Il mio unico pensiero è tornare a casa dalla mia famiglia.
Proseguendo senza sosta finché esausto mi accorgo che sono lontano da casa, non posso contattare nessuno.
Mi guardo intorno, in questo istante mi accorgo di essere nel quartiere di Ankeny Alley... la luce dei lampioni illuminano la visuale. Se non erro sono nel quartiere dove abita Victor.
Improvvisamente percepisco una voce alle mie spalle. «Nathan!» Sobbalzo e tremando mi volto e di fronte a me c'è proprio lui, che mi guarda allibito.

«Oddio, Nathan cosa ci fai qui?» Domanda perplesso, noto che ha l'ombrello ed è vestito. Ma cosa diamine ci fa a quest'ora di notte?

«Ciao... Victor, e-ecco io... Etciù!» Rispondo starnutendo.
«Sei tutto bagnato... Cos'è successo?» Mi afferra per un braccio con una presa salda e mi irrigidisco.

Murderer SuspectWhere stories live. Discover now