Capitolo 67

129 5 32
                                    

Nathan
Dedicato a hailey_dskwd AmelieRossetti FrancyTales

Scendo dall'auto sbattendo malamente lo sportello, irritato, sconsolato per la fuga di Marcus e dei suoi complici.
Entro nella stazione di polizia seguito da Rebecca, Caleb e Chloe.
Nella cabina dell'ascensore non ho proferito parola. «Nathan, immagino come ti senti, Marcus ci è sfuggito per un soffio. Mi dispiace tanto che dobbiamo ripartire da zero per arrestarlo, ma sono contenta che siete sani e salvi!» A parlare è Chloe che mi dà una pacca sulla spalla. «Lo troveremo, non ti abbattere, Nathan, vedrai che lo sbatteremo di nuovo in galera e questa volta sarà per sempre!» Afferma Caleb.
Arrestarlo non mi soddisfa più, ma l'idea di una giustizia privata mi sembra più allettante.

Rebecca dalla nostra conversazione animata in auto di poco fa non ha proferito parola, forse sono stato troppo duro con lei?
Usciamo dall'ascensore e nel corridoio incrociamo Matthew che, con un'espressione indecifrabile, mi si avvicina.
«Quel criminale è scappato, maledizione, non ci voleva!» Sbotta improvvisamente, entriamo nell'ufficio di nostro padre. «È scappato! Nemmeno una settimana di carcere ed è uscito! Maledizione!» Furibondo sbraita camminando avanti e indietro. «Non c'era nulla che potessimo fare, abbiamo cercato di fermarlo ma era insieme ai suoi complici, armati fino ai denti e con passamontagna sul viso. Mi hanno danneggiato l'auto!» Biascico furioso. «E ora Nathan? Cosa possiamo fare?! Lo avevi arrestato, processato e doveva scontare la pena di venti anni, ma è fuggito. Dannazione, quel bastardo!»
Resto a guardarlo senza battere ciglio, restando calmo senza perdere il controllo come sempre, sono abituato alle sfuriate di mio padre. Non sembra importarsene che siamo usciti illesi dal conflitto a fuoco, gli è indifferente.
«Papà in un modo o nell'altro lo troveremo e inchioderemo.» Alle mie parole si calma sedendosi alla sua scrivania. «Va bene, Nathan, hai ragione, ma come pensi di trovarlo? Hai detto che era insieme a dei complici ed armati!» Borbotta rammaricato.
«Le foto segnaletiche e blocchi stradali serviranno a qualcosa, giusto?» Questa volta a parlare è Matthew.
«Certamente, con questi metodi riusciremo a trovarli!» Enuncia Caleb e, in questo istante, papà invia alle altre sezioni di polizia le foto segnaletiche di Marcus Reed e l'ordine di blocchi stradali in determinate zone della città così da impedire che possano lasciare la città.
«È tutto ragazzi, se ci saranno novità vi contatto, potete andare» Esala sbrigativo.
Salutato i miei colleghi, con le mani nelle tasche dei jeans esco dall'ufficio.
Devo portare la mia auto in officina, nelle condizioni in cui si trova non posso circolare a lungo. Devo sostituire il parabrezza.
Lascio l'edificio e salgo a bordo della mia auto, mi avvio all'autofficina Auto Glass USA. Un uomo dai capelli rossi e occhi azzurri mi accoglie, indossa la tuta da meccanico unta di grasso. È un omone mite. «Salve, cosa è successo alla vostra auto agente?» Chiede guardando il distintivo e la Chevrolet. «Un incidente di percorso... Mi dica: può sostituire il parabrezza e riparare quei due fori sul cofano in giornata?»
«Credo che sia possibile. Mi ci vorrà una trentina di minuti massimo un'ora, dipende.» Enuncia pulendosi la mano sulla tuta.
«Ah, d'accordo, bene può iniziare» e una volta terminata la sostituzione del parabrezza, pago il conto e salutato l'uomo salgo a bordo della mia auto e mi avvio a casa e, in questo istante, intravedo l'auto di Victor in sosta.
Entrando in casa raggiungo il soggiorno e vedo Victor giocare con Alex ai videogiochi.
«Ehi, eccoti qui, papà!» Il corvino mette il gioco in pausa e mi si avvicina abbracciandomi e lasciandomi perplesso.
«Papà?» sussurro incredulo.
«Ma come, non ricordi che stamattina al tribunale mi avete adottato?»
Mi batto una mano sulla fronte, scuotendo il capo. «Cavolo! Oddio, è vero! La memoria fa brutti scherzi, sarà colpa del troppo stress, scusa Vic, davvero, un evento del genere merita una festa, Alex, tesoro, dov'è la mamma?» Domando rivolgendomi al bambino che spegne la consolle e mi si avvicina. «La mamma? Ah, sì è uscita un attimo, è andata a comprare la torta per la festa di stasera! Che bello, sono contento oggi sei tornato prima dal lavoro!» Risponde il piccolo entusiasta donandomi un abbraccio.

Murderer SuspectOnde as histórias ganham vida. Descobre agora