Capitolo 51

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Nathan

John Malkovich il falso dottore che si è rivelato essere Marcus Reed è stato arrestato, ma non abbiamo ancora prove della sua colpevolezza che lo possano incastrare, il fascicolo che ho trovato nel suo ufficio è pieno di dati riguardo il mio ricovero in ospedale, non c'è niente di anomalo.

Improvvisamente sento il mio cellulare squillare. Chi sarà adesso?
Resto sorpreso nel leggere sul display chiamata Hans Fletcher!

Incuriosito accetto la chiamata.
«Hans, ehi, amico, come va?»
«Nathan, benissimo grazie, ed è tutto merito tuo! Sono ricco! Quel biglietto della lotteria che mi regalasti quel giorno ricordi? Ho vinto un milione di dollari! Grazie a te ho potuto rifarmi una nuova vita, ho una bella casa, un lavoro decente, mi sono trasferito a Richmond... sei stato il mio angelo custode!» Esclama euforico.

Questa notizia mi scalda il cuore, Hans ha vissuto per molto tempo in strada e sapere che quel mio gesto di solidarietà gli ha cambiato la vita in positivo mi salgono le lacrime agli occhi. Sono un po' triste perché si è trasferito lontano.

«Mi fa piacere, sono felice per te, te lo meriti! Ah, dunque adesso abiti a Richmond, dista 2379 miglia da Portland. 3829 chilometri. Te ne sei andato lontano... eh? Spero che non mi dimenticherai. Che magari potremo vederci un giorno...»

«Cosa? Non potrei mai dimenticarmi di te, mi hai aiutato molto. Sei il benvenuto a casa mia, non farti problemi, ti invio un messaggio con il mio indirizzo! Così quando vorrai vedermi ci incontriamo e il minimo indispensabile per ciò che hai fatto per me!» Sento l'audio del televisore acceso. «Ho saputo di Marcus Reed e di ciò che ti ha fatto in ospedale. Vorrei ucciderlo con le mie mani!» La sua voce è alterata, immagino che stia digrignando i denti e i suoi occhi verdi infuocati dall'ira.

«Ehi, calmati adesso, è in carcere... e ci resterà per molto. In questi giorni ci sarà il verdetto al tribunale. Abbiamo bisogno di qualche prova in più per poter dimostrare la sua colpevolezza. Marcus ha ammesso di avermi stuprato ma non abbiamo prove da poter usare contro di lui. Si era finto un dottore John Malkovich

«È un lurido verme schifoso, Nathan, davvero vorrei ammazzarlo! Ti ha fatto del male e deve pagarla! Non doveva toccarti!» Sbraita furioso urlando come un ossesso a tal punto che allontano il cellulare dall'orecchio.

Devo andare a fare una capatina a casa di Marcus. E, magari trovare qualche mio oggetto personale a casa sua oppure i suoi documenti falsi, la sua vera carta d'identità? Sì, il reato di stupro e falsificazione d'identità potrebbero peggiorare ancora la sua situazione!

«Nathan, tutto bene? Non ti sento più?!» Sento la sua voce ansiosa.
«Scusami, va tutto bene, stavo solo pensando a una cosa. Grazie per avermi contattato, sono contento di averti sentito. Ci vedremo un giorno, ma adesso devo proprio andare!» Riattacco e, frettolosamente prendo la ventiquattrore, mi avvio uscendo dal mio ufficio, scendo in soggiorno, indosso il giacchetto color daino con cappuccio preso dall'attaccapanni.

Scrivo un biglietto che applico alla porta del frigo un post It per mia moglie e mio figlio Alex che sono usciti a fare shopping al centro commerciale. Ero così stanco dopo pranzo che mi sono addormentato.

Adesso mi sento pimpante e mi avvio verso la mia meta l'abitazione di Marcus Reed.
Ricordo che il suo appartamento è al Lloyd District nei pressi del Marriott Hotel!
Avverto il suono di una notifica di un SMS sul cellulare. Subito dopo leggo nella cartella: messaggio da Hans-3708 Brooklyn Street. E, in questo istante faccio una mini ricerca su Google Maps e inserisco le coordinate.

Murderer SuspectWhere stories live. Discover now