29.Ginger

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Quando Ginger esce di casa, dopo aver dato all'infermiere tutte le indicazioni in suo possesso è sollevata ed allo stesso tempo, in apprensione. Ma come è possibile?

Cain non è certo un problema suo, lo conosce a mala pena.

Eppure invece di sentirsi libera, dopo essere stata sequestrata per più di 24 ore in quella casa sconosciuta, la sensazione che prova è un subdolo senso di colpa per essersene andata. Senza neanche salutarlo.

E' stupido, lo sa.

Ha dormito sul divano e quando si è svegliata ha dovuto vegliare su un perfetto estraneo tutta la domenica, preoccupandosi che mangiasse e controllando il suo respiro ogni volta che le sembrava dormisse troppo profondamente. Adesso che è finalmente arrivato il tanto atteso infermiere e il passaggio di consegne è stato fatto, invece di esultare, le sembra quasi di averlo abbandonato nelle mani di un estraneo.

Non poteva certo svegliarlo!

Si ripete.

Non poteva certo lasciargli un biglietto con su scritto : per qualunque cosa chiama!

Oppure poteva?

Doveva??

Scuote la testa come a voler scacciare quei cattivi pensieri e cammina a passo svelto, se non altro è una bella giornata e casa di Cain è vicina alla fermata centrale della metro, presa quella sarà a casa in un attimo.

E' vestita come sabato sera e per non andare in giro in modo indecente si è infilata sopra  - senza chiederla ovviamente - la maglia di Cain. Dopo tutto se l'è guadagnata ... e anche volendo non avrebbe potuto chiedergli niente visto che dopo cena Cain, si è addormentato .

Ha detto all'infermiere che era preoccupata del fatto che dormisse da così tante ore , ma lui ha replicato che è assolutamente normale dopo un trauma cranico, anzi, gli ha fatto capire che il riposo è la migliore cura per il cervello.

Sarà. Cosa vuoi che ne sappia lei.

Non vede l'ora di arrivare a casa e farsi una doccia. Dimenticarsi di Cain e di tutto quello che è successo nelle ultime assurde ore. Scende rapidamente le scale, segue i corridoi che la portano al suo treno e in un attimo è seduta diretta verso casa.

Guarda fuori dal finestrino buio.

Si chiede perché abbia accennato a Cain del suo passato.

Non ha mai permesso a nessuno di sbirciare la sua vita precedente. Con Dillon si è sempre guardata bene dal fare il minimo accenno ai suoi trascorsi per quanto lui abbia cercato spesso di farla parlare.... Sa bene che poi le avrebbe fatto mille domande. Avrebbe indagato ogni dettaglio, ogni intonazione della voce, ogni silenzio.

Con Cain si è sentita libera.

Sa che a lui non interessa niente di lei. Forse per questo è stato facile lasciarsi andare, come succede a volte con gli estranei.  Racconti dettagli di te che non confesseresti neanche ad un amico. Uno sfogo, una debolezza momentanea che sai non avrà conseguenze, visto che poi spariranno senza lasciare traccia.

Cain è così. Impassibile. Impermeabile a tutto e a tutti.

Ti guarda ma in realtà non ti vede. Non gli interessa di nessuno se non di se stesso. Ha obbiettivi chiari. Necessità da soddisfare ben precise. Non fa deviazioni inutili dal suo percorso, non perde tempo prezioso.

Uno come Cain non fa domande. E' efficiente.  Non mette il naso dove non deve. Non si interessa delle vite altrui. Va avanti inesorabile lungo il suo percorso senza caricarsi inutile zavorre sulle spalle. Lo ammira e una parte di lei vorrebbe assomigliargli un po' di più.

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