179. Cain

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La guarda fissare la penna.

Si sente stupido e vulnerabile. Non riesce a credere di essere stato raggirato così e al tempo stesso si rende conto che le sono bastati solo pochi giorni per riuscire a ingannarlo nuovamente.

L'avrebbe portata  in trasferta con sè.  Le avrebbe proposto di fare con lui delle interviste.  Ha già fatto 3 sedute con Emily convincendosi di quanto quella ragazzina sia importante per lui.

Ha fregato tutti. 

Con quegli occhi di giada, la chioma rubino e il cuore duro come un diamante. 

Raramente si è sentito tanto imbecille.  Quando vede che prende la penna che Jeff le sta porgendo anche l'ultima speranza svanisce e si volta di spalle, per non vedere. Fissa l'orizzonte, lontano.

Per lui non esiste più.

Sente il rumore della penna scrivere sulla carta e chiude gli occhi, respira per cercare di calmare il suo cuore bradicardico che, inspiegabilmente, ha cominciato a battere come un indemoniato. 

La voce di Ginger alle sue spalle è solo un sussurro.

'Non ho mai voluto niente che tu non fossi disposto a darmi.'

Sà che stà parlando con lui, ma non si volta.

Quando sente i suoi passi allontanarsi, la porta riaprirsi e poi chiudersi con violenza, solo allora gira su se stesso e guarda Jeff e la sua espressione incredula.

'Cosa c'è? E' stato più semplice di quanto ti aspettassi?'

Quello aggrotta le sopracciglia e scuote la testa, mostrandogli i fogli che ha in mano. Ma lui non è interessato ad occuparsi ancora della faccenda, vuole chiudere il capitolo e andare avanti con la sua vita. Ha mille impegni di lavoro che ha tenuto in stand by, ha un piano a coda in mezzo alla sala di cui sbarazzarsi assieme a tutto quello che potrebbe ricordargli questa truffa per un soffio scampata,  ha le sessioni con Emily da annullare. Basta, non vuole perdere altro tempo.

'Non ha firmato.'

La voce di Jeff è un bisbiglio roco. 

'Cosa hai detto?'

Lo guarda senza capire.

'Non ha firmato!'

Jeff gli mostra i fogli, indicandogli che ha firmato solo due dei tre contratti.

'Cazzo! Ci ha fregato di nuovo?'

E' furioso. Fà per correrle dietro ma Jeff lo afferra per un braccio, trattenendolo.

'Non ha firmato l'unico a suo vantaggio.'

Cain lo guarda confuso.

'Il contratto della Sony - gli spiega Jeff- non lo ha firmato.'

Restano immobili a fissarsi, poi Cain si prende la testa tra le mani, esasperato. Ma che cazzo succede! E perchè la sua dannata memoria non funziona... se solo si ricordasse qualcosa! Tira su la testa e fissa Jeff , dicendo quello che pensa, di getto.

'Non ha fatto lei la soffiata. Chiama la tua fonte e fatti dire chi cazzo è stato, io vado a riprendermela.'

Jeff gli afferra di nuovo il braccio.

'E se fosse un bluff?'

'Un bluff?

'Non lo sò.. per ottenere di più.'

Cain ragiona a voce alta.

'Da oggi non saremo più insieme e non potrà ottenere nulla dalla stampa usando quello che è successo tra noi. Perchè bleffare?'

Jeff lo guarda.

'Per convincerti a correrle dietro credendola innocente? Per avere te insieme al contratto con la Sony?'

Cain afferra il fermacarte a sfinge dalla sua scrivania e lo scaraventa esasperato contro alla parete.

'CAZZO! NON NE POSSO PIU' DI QUESTA STORIA!'

Proprio in quel momento il cellulare di Jeff comincia a squillare.

'Pronto?' Sente una voce che gli parla concitata. 'Cosa? E questo quando sarebbe successo??' Cain lo osserva agitare una mano. ' Vuoi dire adesso? A La Jolla? Fuori dalla casa di Cain?'

Jeff lo guarda preoccupato, quell'espressione non indica niente di buono. 

'Accertati che le cose siano andate così e vedi se si può fare qualcosa per rimandare l'uscita della notizia, OK?'

Mette giù e sospira.

'Ginger è appena uscita da casa tua. Ha comunicato ai giornalisti che vi siete lasciati, che oggi lo comunicherete con un annuncio social e che lei non fà più parte della tua vita. Ha detto che non concederà interviste e ha chiesto d'ora in avanti di essere lasciata in pace.' Il suo tono è piatto. 'E' andata a piedi alla prima fermata della metro e se n'è andata.'

Cain resta in silenzio, mentre Jeff si mette seduto e dice quello che pensano entrambi.

'Ci siamo sbagliati.'

Cain si lascia cadere seduto sul divano, appoggia i gomiti alle ginocchia e mette la testa fra le mani.




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