127. Cain

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Ci mette un po' a capire dove si trovi  quando apre gli occhi. Il cappello da cowgirl e un paio di pantaloni di pelle appesi al gancio dietro la porta gli fanno capire all'istante che è  a casa di Ginger e ricordare quello che è accaduto nelle ultime ore. 

Si stiracchia  chiedendosi per quale miracolo sia riuscito a dormire tanto  e perchè lei non sia raggomitolata nel letto accanto a lui, la cerca con lo sguardo nelle  stanzetta angusta ma  luminosa  che gli ricorda gli anni dell'università . Lui ha sempre avuto ampie disponibilità, ma quando andava a trovare qualche amico che non poteva permettersi grandi lussi spesso era in ambienti come quello in cui vivevano i suoi compagni di studi. Eccetto che li è tutto molto più pulito. 

Si prende qualche minuto per guardarsi intorno. 

Le tende allegre alla finestra, le pareti bianche sicuramente verniciate da poco, l'armadio vivacizzato con una carta da parati moderna con note musicali... sull'unica parete libera c'è una sorta di mobile toilette con sopra trucchi, creme, profumi, prodotti per capelli  e bigiotteria sparsa un pò ovunque e sopra un grande specchio con qualche foto di Ginger assieme alle ragazze del locale attaccate sopra. In tutte sembra felice, tranne in una.. ci mette un po' a capire che è effettivamente lei perchè i suo meravigliosi capelli rossi sono tinti di nero rendendola quasi irriconoscibile.

Si alza per guardarla  da vicino e si accorge che è stata tagliata, della persona che probabilmente aveva accanto non resta che un braccio attorno alle spalle .. è certo di sapere di chi sia quel braccio. Fissa una Ginger più giovane e più infelice, desideroso di conoscere Aaron prima o poi per fargli scontare tutti i suoi peccati.

Bussa alla porta del bagno in camera, nessuno risponde, la apre ..è vuoto. Alza la voce .

'Ginger ci sei?' nessuno gli risponde, 'Ginger?' 

Forse è andata a prendere la colazione.

 Guarda sul comodino ma non ci sono biglietti per lui.

Decide di approfittarne per farsi una doccia, ne ha sicuramente un gran bisogno. Mentre si spoglia guarda critico il box doccia, entrare lì non sarà facile pensa soppesandone le misure decisamente striminzite  ma accende l'acqua e fa del suo meglio per infilarcisi dentro e sciacquarsi rapidamente. Quando prende uno dei flaconi di prodotti disponibili e comincia ad insaponarsi l'odore di Ginger si diffonde ovunque, lo guarda curioso ...legno di sandalo... ecco scoperta la misteriosa essenza che ha attirato fin da subito la sua attenzione. Ne versa un altro po' sulla mano e si insapona la pelle , sperando di portare a casa quel profumo con sè.

Una volta finito si sciacqua, spenge l'acqua  ed esce dal bagno avvolgendosi un asciugamano striminzito attorno alla vita  e si lava i denti con lo spazzolino di Ginger anche se non dovrebbe. Ma dopo tutto quello che si sono scambiati questa notte, non pensa sia un problema.  Indossa rapido i vestiti e spalanca la finestra della camera per guardare fuori, l'ingresso del palazzo è sotto di lui ma Ginger non si vede da nessuna parte. Comincia  preoccuparsi, perchè è uscita senza dirgli niente? 

Non gli piace che se ne vada in giro da sola dopo quello che è successo il giorno prima con Dorian.

'Dove accidenti sarà andata..'

mormora tra se mentre prende il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans e la chiama... lo sente squillare in salotto. Scuote la testa e si avvia con falcate decise verso l'origine del suono.

'..possibile che se ne sia andata senza prenderlo con se?'

Resta immobile. 

Al buio, la sera prima, non si era accorto di tutto quell'armamentario tecnologico. Ginger gli dà le spalle,  seduta con il viso rivolto verso il muro. Si è vestita con una maglietta a maniche corte ed un paio di shorts, ed oltre a quelli  indossa un paio di cuffie enormi.  Stà suonando, per questo non l'ha sentito,  una tastiera elettrica appoggiata al muro . Alla sua sinistra cè un computer con un monitor di tutto rispetto e  una specie di mixer... si sposta per capire cosa stia facendo e vede dei grafici sullo schermo, la melodia? Le sue mani si muovono veloci e ogni tanto si ferma per scarabocchiare veloce  delle note sul pentagramma, la osserva chiedendosi quanto sia brava. 

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora