84. Dillon

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Stasera non è decisamente in sè, ha bevuto troppo. Di solito non lo fà, è un tipo che odia perdere il controllo e preferisce sempre avere la situazione ben chiara, ma ultimamente nulla và come dovrebbe, quindi ha pensato che dopo tutto ...bhè... poteva anche lasciarsi andare.

Sà che non può affatto lamentarsi: vive in un posto fantastico, ha un bel lavoro, un gruppo di amici veri, un nipote che adora e adesso anche una morosa, che lo guarda adorante e che farebbe qualunque cosa pur di renderlo felice. E spesso lo è, felice, o almeno crede di esserlo. 

Ma poi guarda Ginger, e si accorge che non è così.

Affatto.

La guarda seduta su quello sgabello e non riesce a staccarle gli occhi di dosso: è la cosa più fottutamente bella che abbia mai visto in tutta la sua cazzo di vita.

Indossa un vestito verde, con le spalline sottili ed è scalza.

Non è particolarmente alta , ma ha le gambe slanciate e l'abito che arriva solo a metà coscia le lascia intravedere. Le tiene accavallate, mentre il resto di lei praticamente lo nasconde dietro la chitarra. 

E' evidente che sia nervosa, almeno per lui che la conosce bene. Continua a mettersi una ciocca di capelli rossi dietro l'orecchio e sorride, ma non è il suo solito sorriso perchè quando Red sorride davvero.. bhè... è impossibile sbagliarsi. Le s'illuminano gli occhi, che diventano due fessure e la sua allegria  contagiosa ti si attacca addosso e  fa sorridere anche te.

La guarda su quel palco e sà che è esattamente lì dove dovrebbe stare.

Non l'ha mai sentita suonare davvero, ma quando comincia a muovere le dita agili sulle corde di quella chitarra ed intona una canzone che sicuramente ha scritto a posta per Ross chiude gli occhi e semplicemente, respira.

Mentre sente esattamente quello che si aspettava di sentire:  una carezza. La sua voce è  calda e avvolgente, così come si aspettava che sarebbe stata. E lo porta via con sè ... aspetta ad aprire gli occhi ancora un po', vuole lasciarsi trasportare altrove. Non  ha bisogno di aprirli per guardare il suo viso.  Potrebbe disegnarlo  da come lo conosce a memoria: il nasino impertinente all'insù, le sopracciglia sottili, lentiggini ovunque e quella bocca carnosa che sembra quasi un perenne muso da bambina. Gli occhi sono di un verde profondo che raramente gli è capitato di vedere altrove, con le ciglia lunghe e arcuate. Se come dicono gli occhi sono lo specchio dell'anima la sua deve essere davvero molto ben nascosta, giù, giù, in fondo, perchè più li fissi più sembrano scurirsi come a proteggerla da eventuali intrusioni.

Ascolta solo la sua voce, senza guardarla.

E quando alla fine lo fà, sà bene che non è l'acool a dargli quella sensazione di vertigine che avverte per un istante.

'E' incredibile, vero?'

La voce di Cain lo fà sobbalzare, non si era accorto di averlo accanto.

Annuisce, rassegnato.

'E' unica'

Tanto vale ammetterlo, dopo tutto legge negli occhi dell'amico la sua stessa ammirazione. Beve un ultimo sorso di birra e lancia la bottiglia in un cestino mentre Cain gli domanda.

'Non sapevo che Ginger e Ross fossero così amici, tu sì?'

Dillon scuote la testa con un sorriso amaro.

'Sò ben poco delle donne Cain, di Red poi... sò ancora meno. Condividiamo il locale e molte delle nostre serate, ma in tutta sincerità quella femmina mi ha letteralmente fottuto il cervello.'

Cain lo guarda senza capire.

'E Viky allora?'

Dillon sospira.

Fuoco e fiammeWhere stories live. Discover now