39. Ginger

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La cosa più facile sarebbe andarsene. Sà che è quello che Cain si aspetta da lei, vederla andarsene scioccata dalla sua rivelazione erotica, con la coda fra le gambe, magari. 

Non lo farà, no.

Non ha mai scelto la strada più semplice, non è il tipo. Farà qualcosa che non si aspetta.

Incrocia le braccia al petto e gli sorride di rimando, raddrizza le spalle e alza il mento. Un pò per poterlo guardare negli occhi, un po' per darsi un tono.  Sà che Cain non è solo un bel faccino, è determinato, caparbio, tenace, ama le sfide.. è un lottatore, dopotutto. 

Compete per vincere sempre e comunque, come tutti gli atleti se sfidati. Ma lei può metterlo ko in un modo molto semplice: usando  la verità e una dose esagerata di coraggio.

'Bhè.. mi dispiace deluderti, ma temo che anche se volessi a me questa opzione sarebbe decisamente preclusa.'

Lui la guarda come farebbe un gatto col topo.

'Davvero? E  come mai? Sentiamo.'

Ginger si sforza di dirlo nel modo più naturale possibile.

'Sono frigida. Il sesso per me non ha davvero nessuna attrattiva.'

Per un attimo c'è solo silenzio. Cain la guarda certo che lo stia prendendo in giro, che scoppierà a ridere dicendo che è tutto uno scherzo e che torneranno a flirtare e poi chissà.. magari in un prossimo futuro finiranno a letto.

'Se mi hai assunta nella speranza che le nostre frequentazioni diventeranno più intime col tempo, mi dispiace deluderti ma non sarà possibile. Possiamo annullare il contratto anche subito, non voglio il lavoro se tu non sei convinto che possa svolgerlo bene. Se mi hai assunta invece  perchè ti aiuti  davvero con la palestra, eccomi, sono a disposizione.  Farò di tutto per non deluderti. Ma niente sesso, preferisco mettere in chiaro le cose fin da subito, senza offesa.'

Sorride, quasi divertita da come Cain la guardi esterrefatto. E' la prima volta in vita sua che ammette con qualcuno di essere frigida e né è quasi fiera, chi l'avrebbe mai detto. Prosegue.

'Dillon non lo sà. In verità nessuno lo sà, e preferirei che la cosa rimanesse tra noi, se non ti dispiace.'

Cain la fissa diffidente.

'Perchè Dillon non lo sà?'

Ginger fa un sospiro profondo.

'Diciamo che con lui ho fatto un tentativo di normalità. Volevo capire se c'era speranza di risolvere questa cosa.. per un po' ho provato a superarla, pensavo ci sarei riuscita. Lui era il ragazzo ideale : è  dolce, affettuoso, comprensivo ... ma non ha funzionato. Non per colpa sua ovviamente , sono io che ho qualcosa che non và. ' Senza accorgersene muove le mani nervosa, quegli occhi gelidi puntati addosso la mettono in soggezione. 'Alla fine ho deciso di chiudere evitando di parlargliene.'

'Perchè a lui no e a me sì?'

Ginger alza le spalle.

'Lui avrebbe cercato di aiutarmi. Si sarebbe documentato, avrebbe scoperto che ci sono delle terapie e sono certa che si sarebbe offerto di seguirle con me.'

Lui la guarda senza capire.

'E sarebbe stato così terribile?'

'Sì, perchè probabilmente  non sarebbe servito lo stesso. Non so se questa cosa si possa davvero risolvere rapidamente come sostiene la mia terapeuta e non voglio trascinare altre persone giù con me, non persone a cui voglio bene. Mi è capitato di fare scelte sbagliate in passato, sò come ci si sente...non voglio che capiti ad altri, tutto qui. Soprattutto non voglio che capiti a una persona come Dillon... è un bravo ragazzo.'

Fuoco e fiammeWhere stories live. Discover now