188. Cain

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Svegliarsi in un letto sconosciuto con Lilith tra le braccia è uno dei suoi sogni erotici ricorrenti. Averla nuda davanti a lui, con quel culo perfetto tra le gambe, il braccio attorno a quei seni appuntini ed i capelli profumati sparsi sul cuscino davanti al suo naso è il buongiorno perfetto.

Infatti, in un attimo ce l'ha di nuovo duro.

Sà che dovrebbe lasciarla in pace.

Sà che la sera prima si è addormentata sfinita dopo che lo hanno fatto varie volte, ma non può farci niente. La desidera ancora, da impazzire. E poi le scopate mattutine sono le sue preferite in assoluto. I corpi caldi che si riconoscono lentamente, le mani che si esplorano, i sensi che si risvegliano... comincia ad accarezzarla piano. 

Prima la pelle liscia dei seni, che percorre con piccoli cerchi lenti delle dita, poi il ventre piatto, che esplora minuzioso col palmo della mano, infine il suo rifugio preferito, nascosto tra quelle gambe affusolate ... le fa scorrere la mano fra le cosce, per poi prendere il suo sesso a coppa. Resta immobile per qualche secondo, immobile tra le sue gambe, prima di farle scivolare il dito medio tra le grandi labbra e trovare il bottoncino del piacere. 

Non ha fretta. Adora l'idea di esplorarla mentre dorme, esplorare quel corpo caldo premuto contro il suo  lentamente, con perizia.

La sente gemere nel sonno e sorride. Sente quel culetto rotondo muoversi contro la sua erezione e sospira all'idea di poterla prendere da dietro, metterla a carponi sul letto e farle sentire quanto è in grado di farla godere in quella posizione. Deglutisce e cerca di darsi una calmata, non ha mai conosciuto nessuna in grado di eccitarlo così. Continua ad accarezzarla lento, mentre col bacino va incontro alle spinte di quel culetto intraprendente, non ce la fà più. 

S'infila da dietro tra le sue gambe e si accontenta di fare scorrere la sua turgida erezione tra le grandi labbra ormai bagnate, per lubrificarsi così da affondarle meglio dentro quando sarà il momento.

'Cain.'

Lilith geme nel dormiveglia, sente che si spinge contro di lui e alza una gamba per dargli maggiore accesso, sorride soddisfatto,  è il momento che aspettava, si posizione al suo ingresso e poi la penetra lentamente , un centimetro alla volta mentre s'impone di non impalarla con un affondo feroce.

'Cain!'

Ora è sveglia, le stringe il braccio attorno ai seni e se la preme contro mentre col bacino si spinge dentro di lei inesorabile.

'Ti piace piccola?'

'Dio, sì...' 

S'inarca per dargli la possibilità di prenderla più affondo e lui coglie l'occasione. Con un braccio se la tiene premuta contro, mentre la sua mano le resta piantata tra le gambe per eccitarla il più possibile mentre la prende da dietro.

Lo appaga l'idea di tenerla in quella posizione, lì, esattamente dove e  come la vuole. Mentre con due dita continua ad eccitarla, da dietro si spinge a un ritmo regolare contro quel culetto sempre più inarcato verso di lui.

Le pizzica forte un capezzolo.

'Ah!'

Geme lei.

'Bello vero? Il tuo corpo è il mio paradiso, ti piace?'

Lei annuisce incapace di trovare le parole mentre lui comincia a fare sul serio e affondarle dentro impaziente con un ritmo più incalzante.

'Ah! Ah! Ah!'

Ad ogni spinta le sente gemere più forte, ogni gemito si eccita di più.

'Ti voglio a carponi piccola, ce la fai?'

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora