57. Cain

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Quando Ginger esce dal bagno in cui è andata a cambiarsi ed entra in sala, si guarda intorno senza capire. Il locale è vuoto.

Dillon , Viky e Cain sono gli unici rimasti in uno sfacelo di bicchieri disseminati ovunque , bottiglie vuote lasciate sul bancone bagnato e pavimento appiccicoso.

Cain osserva la sua espressione stupita, il trench a mezza coscia che indossa con la cintura stretta in vita, i camperos che spuntano alle estremità delle gambe nude e i capelli bagnati stretti sulla nuca. Lei fa scorrere lo sguardo su loro tre, ignorandolo, soffermandosi solo su Dillon.

'Dove sono tutti?'

Dillon indossa una maglia asciutta recuperata chissà dove e i jeans ancora bagnati. Risponde scocciato.

'Li ho mandati a casa, dopo lo show imprevisto di stasera ho pensato che almeno uno dei due dovesse comportarsi in maniera giudiziosa. – Si avverte la tensione della critica non così velata - Nessuno aveva il cambio abiti a portata di mano, tenerli qui fradici a sistemare il locale non mi sembrava la mossa più appropriata...'

Ginger piega le labbra in un sorriso ma lo trattiene, probabilmente realizzando che ha già forzato abbastanza la mano.

'Quindi veniamo domani mattina a sistemare?'

Lui annuisce.

'Alle 11,00. Ross, Bob, Harvey , io e te. Avevo già detto ai ragazzi di venire comunque, per aiutarmi con le bevande. '

Ginger guarda Viky, poi Cain, poi Dillon di nuovo.

'Quindi andiamo a casa?.' Si guarda intorno, indica  l'ingresso . 'Ross mi aspetta fori?'

Dillon prende la giacca dallo sgabello e si avvia verso l'uscita, mentre Viky abbassa lo sguardo e lo segue.

'No, l'ho mandato a casa. Stasera ti accompagna Cain.'

E solo in quel momento, per la prima volta da quando è tornata in sala, che gli occhi color giada di Ginger si fissano nei suoi. Vede che lei sta per dire qualcosa ma poi si morde il labbro inferiore, come per trattenersi, sorride divertita. Ma poi si volta verso Dillon che ha già raggiunto l'uscita e ci ripensa.

'Non così giudizioso da evitarmi stupide ripicche a quanto pare.'

Dillon si ferma, e per un attimo Cain pensa che vedrà esplodere una discussione furibonda. Invece il suo amico si limita a restare immobile qualche secondo, per poi proseguire stoicamente, dopo averle augurato in modo garbato buona notte.

Ginger tira fuori dalla borsa che porta a tracolla un mazzo di chiavi.

'Immagino significhi che oggi chiuderò io.' Si volta verso di lui 'Vai pure a casa Cain, non c'è bisogno che mi accompagni, chiamerò un Uber. Dopo tutto non devi andarci di mezzo tu se io e Dillon abbiamo una serata storta.'

E senza aspettare che lui risponda prende il telefono dalla borsa e manda un messaggio veloce mentre si avvia verso l'uscita.

Cain la segue, senza dire nulla. La osserva.

Non è più arrabbiata, sembra più che altro indifferente. Si ferma alle sue spalle quando sono fuori dal locale, mentre lei tira giù la serranda e chiude .

Il parcheggio è deserto a parte la sua macchina, guarda l'ora , sono le 4.

'Il mio pick up è proprio qui, vuoi davvero aspettare fino a chissà quando?'

Lei si volta, lo guarda mentre se ne stà lì, a torso nudo nella notte, e risponde con un'altra domanda.

'Non credi che sarebbe il caso di metterti qualcosa addosso, che so... magari una maglietta?'

Fuoco e fiammeWhere stories live. Discover now