165. Ginger

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E' seduta al centro del letto, la schiena appoggiata alla testiera, le braccia strette attorno alle gambe piegate che guarda la tv. Quando si è chiusa in camera e ha preso il cellulare per distrarsi rispondendo ai numerosi messaggi d'auguri ha scoperto che più della metà erano di preoccupazione, per la rissa della sera prima.

Ha scoperto anche che i giornalisti si sono appropriati dello scoop e ormai il suo nome, quello di Cain, di Dorian e degli altri ragazzi coinvolti è dappertutto. I suoi video sono dappertutto, come le stories su Instagram del locale, saccheggiate a piene mani per saziare i curiosi del web. 

Sà che dovrebbe fare qualcosa, ma non sà cosa.. è come paralizzata, l'unica cosa a cui riesce a pensare è quel pianoforte stupendo al piano di sotto e l'ancora più stupendo biglietto di auguri scritto da Cain... ma poi rivede la sua faccia e sà che non può farsi illusioni.

E' un incubo assurdo, il compleanno peggiore di sempre.

Sente bussare alla porta.

Cosa sperare?

L'idea di rivedere quell'espressione infastidita sul viso di Cain le fà tornare gli occhi lucidi, ma ricaccia indietro le lacrime. Non vuole piangere.

'Disturbo?'

La voce di Dillon le fà tirare un sospiro di sollievo, abbassa il volume della tv.

'Hey... sei ancora qui?'

Gli fà segno di andarsi a sedere sul lettone accanto a lei. Dillon raggiunge il letto, le si siede accanto, le passa un braccio attorno alle spalle e se la stringe contro.

'Cosa ci fai rintanata nella stanza degli ospiti? Ci ho messo un po' a trovarti..se pensi che me ne sarei andato senza farti gli auguri di persona non mi conosci. Buon compleanno Red, vedrai, supereremo anche questa.'

Non può farci niente, gli occhi le si riempiono di lacrime che non riesce a trattenere e gli si rannicchia contro. Ha bisogno di un amico, ha bisogno che qualcuno le dica che andrà tutto bene. E per un attimo, avvolta dal calore di quell'abbraccio sincero, crederci davvero.

'Cain è una roccia, lo sai. Si riprenderà , ne sono certo.' Ginger gli resta aggrappata addosso mentre lui continua ' Yuri lo ha visitato, non sembra sia stato un colpo in testa ma piuttosto lo shock... un'amnesia selettiva, l'ha chiamata così. E' come quando sei vittima di un incidente e la tua mente cancella solo i fotogrammi più spaventosi, devi avergli fatto prendere un bello spavento, piccola.'

Ginger chiude gli occhi per non pensare a quei momenti di puro panico, alle mani di Dorian addosso, al suo fiato puzzolente di alcool, la  guancia ruvida di barba contro il viso, la certezza che Cain non sarebbe arrivato in tempo o peggio, che gli avrebbero fatto male ..

'Non oso immaginare cosa sia stato per te... questa storia dell'amnesia ha fatto sì che tutti ci preoccupassimo per Cain, ma anche tu..'

Lei solleva la testa e si asciuga le lacrime, interrompendo quel contatto forse troppo intimo.

'Non voglio parlare di me Dillon, io sto bene. Cosa ha detto Yuri, piuttosto? La memoria tornerà?'

Dillon esita prima di rispondere.

'E' possibile... ma potrebbe esserci bisogno di un terapeuta. Domani tornerà qui con un esperto per un consulto... Cain non era molto dell'idea ma alla fine ha accettato.'

Annuisce.

'E la polizia?'

'Oggi Higgins  ha cercato Cain per accompagnarlo in centrale, alla deposizione ma non lo ha trovato e ha chiamato Jeff... Yuri ha firmato un certificato medico e sono riusciti a rimandarla  a domani. Cain non vuole ammettere l'amnesia, dice che sarebbe un problema per i suoi affari e Jeff è d'accordo. Sostiene sia impossibile che la notizia resti riservata con tutto il clamore che i giornali stanno dando a questa storia, alla rissa,  a Miami, a voi e via dicendo... '

Aggrotta la fronte.

'Quindi?'

Dillon sospira.

'Quindi ha bisogno del tuo aiuto. Sta leggendo la tua deposizione , ma credo che gli servirà il contesto... e l'unica presente... bhè..  eri tu. '

Scuote il capo decisa.

'No, non voglio più parlare di ieri sera. Ho detto tutto alla polizia, è tutto nei verbali..'

Dillon annuisce.

'Lo sò, ma potrebbero fare domande diverse. Cain si ricorda di essere stato lì, si ricorda di quei ragazzi, del posto, ma gli mancano dei pezzi... i suoi ricordi sono confusi, pensa che volessero rapinarlo.'

Ginger scende dal letto e si mette le mani tra i capelli.

'Dio! Questa storia è davvero un incubo...'

Vorrebbe urlare. Nella sua  mente riesce solo a pensare a come sarebbe stata diversa la giornata se Cain si fosse svegliato ricordandosi di lei. Avrebbero fatto l'amore e poi avrebbero festeggiato il suo compleanno con quel regalo meraviglioso , sarebbe stato tutto perfetto e invece...

'Ginger, Cain ha bisogno di te.'

Si volta verso Dillon, furiosa.

'Ha bisogno di me? Ma se gli dà fastidio soltanto guardarmi.. gli dà fastidio avermi tra i piedi, odia il pensiero di dover condividere questa casa con me... non prendiamoci in giro Dillon! Dio è così evidente!! Fosse per lui mi avrebbe già fatto fare le valige e sbattuta fuori con un calcio nel sedere.... ho visto l'espressione che ha fatto quando ha letto il suo biglietto. Ti assicuro, uno schiaffo avrebbe fatto meno male. Non ha bisogno di me, fidati, ha solo bisogno che mi levi dai piedi, e  in fretta. '

Dillon cerca di calmarla.

'Ginger .. non dire così.'

Ma lei ormai è partita per la tangente.

'Sono io quella che si ricorda tutto, ok? Quella che sente ancora tutto.. e io? Cosa dovrei fare , mi spieghi? Restargli accanto facendo finta di niente? Quando lui uscirà con un altra o deciderà che non ha più bisogno del mio aiuto per raddrizzare la sua vita, cosa farò io? Chi aiuterà me a quel punto?!'

Sta urlando.

'Non è così che doveva andare .. non ho riaperto il mio cuore per poi dover soffrire ancora. Tu non puoi capire Dillon.. io....non ce la faccio così. Ci sono già passata una volta, ok? ... e tutto è andato a scatafascio, non può succedermi di nuovo. Non è giusto!'

Quando scoppia a piangere  le braccia di Dillon sono di nuovo attorno a lei e la sua voce gentile le sussurra all'orecchio .

'Andrà tutto bene, te lo giuro. Cain recupererà la memoria, voi tornerete insieme e tutto sarà come prima. Andrà tutto bene piccola , te lo giuro, andrà tutto bene...'

Continua a ripeterglielo come un mantra, ancora e ancora e fa bene. 

Perchè è l'unica cosa che vuole sentire.

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora