161. Ginger

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Hanno passato tutta la notte alla centrale di polizia.

Gli ha detto tutto: come Dorian si sia presentato a casa sua sere prima e come Cain gli abbia intimato di non farsi più vedere. Di come si sia rivolto alla società sportiva per cui gioca, del loro week end a Miami e delle serate al Red Ginger del mercoledì dove i giocatori vanno a festeggiare il dopo partita; della serata appena trascorsa e di come tutto fosse andato avanti senza intoppi. 

Dillon ha confermato che la serata al locale era andata alla grande nonostante i loro timori, Dorian ed i ragazzi della squadra si erano limitati a divertirsi senza esagerare, fino a quando alle 3.00 avevano chiuso i battenti , mandando tutti a casa, stanchi ma soddisfatti.

Ciò che è successo dopo, è stata un aggressione, in piena regola: 6 ragazzi armati di una spranga di metallo contro 1.

Se Cain non fosse stato un lottatore professionista le cose per lei sarebbero andate decisamente molto male. L'ha difesa, impedendo che Dorian ed i suoi amici abusassero di lei, eccitati dall'effetto dell'alcool e dalle sostanze stupefacenti. 

Lo ha ripetuto, ancora e ancora,  all'infinito : Cain si è solo limitata a difenderla perchè non accadesse il peggio. 

Higgins è stato con lei per tutto il tempo, sottolineando che avevano già inoltrato la richiesta formale di accertamenti sullo stato di salute degli aggressori e sui loro esami tossicologici. Anche per Dorian ed i suoi amici si è presentato un avvocato, probabilmente qualcuno della società, che mira a difendere gli interessi e l'immagine della squadra e della scuola. Dopo aver vinto il campionato non sarebbe una bella notizia se venisse fuori che 6 dei giocatori titolari hanno provocato una rissa con l'intento di commettere uno stupro.

Sì, stupro.

Perchè di fatto è questo che volevano fare ed il solo pensiero la fà rabbrividire. 

Ringrazia Dillon che l'ha accompagnata, ma vorrebbe che lì con lei ci fosse Cain. Dov'è Cain? E come mai Higgins è lì ,  quando invece avrebbe molto più senso che fosse con lui?

Continua ad agitarsi sulla sedia.

E' stanca. Vuole andarsene a casa.  

Raggiungere Cain, rendersi conto in prima persona se sta bene.

Guarda fuori. Stà spuntando il sole, sono lì da ore ormai e  l'unica cosa a cui riesce a pensare è che lui odia gli ospedali, deve andare da lui. 

Ora.

 Sbotta nervosa.

'Basta, sono stanca. Abbiamo finito?'

Anche Higgins sembra impaziente. Si alza in piedi, con fare definitivo.

'Direi che la mia assistita è stata anche troppo disponibile. E' chiaramente provata, deve lavarsi e andare a riposare. Abbiamo terminato, mi pare.'

Il poliziotto sembra quasi intimorito da quel fare autoritario. Annuisce.

'Certo, capisco. Sì, direi che abbiamo concluso.' Lo guarda 'Grazie per la disponibilità.'

Si stringono la mano, come se lei non ci fosse neanche. Ginger imita Higgins, si alza,  saluta e si avvia verso la porta. Si chiede se Dillon l'abbia aspettata, altrimenti dovrà prendere un taxi per andare da Cain.

Quando lo vede addormentato su una panchina in corridoio vorrebbe piangere dal sollievo. E' ancora lì, vorrebbe avvicinarsi ma Higgins non ha ancora finito con lei.

'Sig.na Moore, direi che se le cose sono andate come ha raccontato e gli esami dimostreranno che gli aggressori erano alterati..bhè.. siamo ragionevolmente tranquilli. Cain non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione ma..'

Fuoco e fiammeDonde viven las historias. Descúbrelo ahora