52. Dillon

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Quando Ross e Ginger entrano, lui è dietro al bancone con Viky , la stà aiutando a sistemare le ultime bottiglie. Tira su lo sguardo che resta inchiodato su Red mentre chiacchiera ignara, sembrano entrambi di buon umore .

Indossa un tranch aperto sul davanti da cui s'intravede il look per la serata, camperos, gonna super corta di jeans con cinturone borchiato e un top. E' da quando c'è stato l'incidente al locale che discutono su come per un po' dovrebbe tenere un basso profilo e lei si presenta vestita così.

Si è sempre ritenuto una persona tranquilla e ragionevole, estranea agli eccessi d'ira ma improvvisamente è furioso. Esce da dietro il bancone.

'Ginger, possiamo parlare un attimo in ufficio?'

Lei si volta e il suo sorriso vacilla.

'Ciao Dillon, certo.' guarda lui, poi guarda Viky alle sue spalle ' Ciao Viky, tutto bene?'

Viky annuisce cercando di distendere l'atmosfera.

'Sì, mi sono praticamente alzata un'ora fa.. ieri è stato impegnativo, volevo recuperare le forze ed essere in forma per stasera. Voi siete arrivati insieme?'

Ross scuote la testa.

'Ci siamo incontrati proprio qua fuori.'

Dillon prosegue verso l'ufficio senza aggiungere una parola e Ginger lo indica col pollice.

'Vado e torno, ok?'

Sorride, ma qualcosa le dice che c'è una brutta atmosfera . Segue Dillon lungo lo stretto corridoio e dentro l'ufficio, si chiude la porta alle spalle e prova ad alleggerirla un po'.

'Hey che succede? Ti sei alzato con il piede sbagl...'

Lui si volta e le punta un dito contro il petto.

'Non ci provare.'

E' talmente arrabbiato che vorrebbe afferrarla per le spalle e sbatterla contro il muro. Fa un passo indietro.

'Cosa abbiamo detto che era meglio fare dopo quello che ti è successo?'

Ginger lo guarda seria.

'Hai detto - puntualizza - che sarebbe stato meglio abbassare un po' i toni. Ed è quello che ho fatto, la settimana scorsa l'ho passata dietro il bancone ad aiutare le ragazze sia il mercoledì, che il venerdì e il sabato quando ho fatto la mezz'ora finale abbiamo tutte evitato il più possibile situazioni provocanti.'

Dillon annuisce serio.

'E non abbiamo avuto comunque il locale pieno tutta la settimana?' Non la lascia replicare. 'Siamo andati benissimo anche mercoledì e venerdì... i clienti vengono, bevono come delle spugne e se ne vanno...'

Ginger scuote la testa

'Lo sai anche tu che non è vero, vengono certo, e bevono ti do ragione, ma ieri sera non c'era la solita atmosfera.. non siamo l'unico locale a la Jolla Dillon, lo sai bene, e la concorrenza comincia a copiare il nostro stile.. non possiamo permetterci di abbassare le aspettative proprio adesso. Lo sai anche tu, i locali all'aperto sono molto più appetibili di noi in estate... l'unico motivo per cui riusciamo ad essere sempre pieni è perché diamo un intrattenimento che nessun'altro dà.'

Dillon non riesce a capacitarsi di questi discorsi.

'Ma ti senti? Senti quello che dici? Quel deficiente ti ha tirato giù dal bancone!! Se ci fosse stato un tavolino o uno sgabello... sai quello che poteva succederti? Ti sei vista allo specchio ? Avresti potuto romperti l'osso del collo o anche peggio... io...'

Comincia a camminare furioso su è giù nel piccolo spazio angusto che il loro ufficio gli concede.

'...non capisco come tu faccia ad essere così irresponsabile! Davvero.. mi lasci  allibito!!'

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora