36. Cain

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Quando suona il campanello Cain si alza dallo sdraio per andare ad aprire la porta. Si è messo d'accordo con Sandro perché gli lasciasse campo libero, non lo vuole tra i piedi quando c'è Ginger. In cambio è da giovedì che cerca di essere più accomodante.

Si sente meglio, dopo che Yuri se ne è andato è riuscito a dormire tutta la notte e nei tre giorni successivi sono sparite le vertigini , la nausea e sta ricominciando a muoversi normalmente per la casa invece che limitarsi a fare la spola dal letto al divano e viceversa.

Conosce bene i sintomi di un trauma cranico e sente che sta guarendo, gli è rimasta solo un po' di cefalea quando si stanca troppo, ma è sempre più sporadica. Anche la luce del sole gli dà meno fastidio, infatti le tapparelle della sala sono tutte alzate e le porte finestre sono spalancate per far entrare il rumore del mare.

E' la prima mattina che riesce a farsi la doccia da solo, ha anche colto l'occasione per sistemarsi la barba e indossare un paio di jeans, niente tuta: è stanco di fare il malato. La maglietta bianca se l'è appena levata per prendere un po' di sole in terrazzo mentre inganna l'attesa.

La giornata è stupenda e alle 10,00 non fa ancora troppo caldo.

Si passa una mano tra i capelli sciolti mentre si avvia a piedi nudi ad aprire la porta, è nervoso. Non sa bene perché.

'Hey, ciao. Accomodati.'

Fa segno a Ginger di entrare in casa .

'Ciao, grazie. - Lo guarda stupita - Ti trovo...bene.'

Rimane più del dovuto ferma sulla soglia. Si guarda intorno, probabilmente alla ricerca di Sandro, prima di assecondarlo ed entrare. Lui cerca di metterla a suo agio.

'Sandro è in cucina che sta preparando il pranzo. E sì, sto meglio, molto meglio...- sorride - ... sembri stupita.'

Lei lo guarda dall'alto in basso.

'Bhè ..lo sono. Giovedì dopo quella telefonata sei svenuto proprio davanti a miei occhi, mi hai fatto morire di paura... se non ci fosse stato Sandro non credo che saremmo riusciti ad impedirti di sbattere la testa. Eravamo davvero preoccupati, lui ha chiamato Yuri e io ho pensato che fosse successo qualcosa d'irreparabile ...e guardati oggi.'

Lo indica incredula, mentre lui annuisce soddisfatto.

'Assurdo vero? I risultati degli esami sono buoni e sembra che la degenza sarà più corta del previsto.'  La guarda divertito, è sicuro che non solo non era così che si aspettava di trovarlo, ma che la sorpresa non le sia neanche troppo gradita.

Decide di stuzzicarla un po' 

' Il tuo biglietto è stata la ciliegina sulla torta...pensavo che avessi deciso di rifiutare la mia proposta , e invece... vieni. Andiamo di là, ho buttato giù un accordo di collaborazione da firmare. '

Si avvia verso lo studio senza curarsi che lei lo stia seguendo o meno, non riesce più a camuffare il divertimento. L'espressione attonita di Ginger è impagabile, è ovvio che tutto si aspettava tranne che trovarselo davanti quasi del tutto ristabilito e con un contratto già pronto da firmare.

E' sicuro stia rimpiangendo amaramente di avergli lasciato quel biglietto. E sì, ha pensato a tutto: l'accordo che ha fatto preparare dai suoi legali è più che soddisfacente e se non dovesse accontentarsi ha una copia ancora più remunerativa nel cassetto della scrivania, vuole che firmi oggi. Prima che abbia qualche ripensamento.

La sente mormorare alle sue spalle.

'Un accordo di collaborazione? Ma... non c'è bisogno... voglio dire... pensavo che avremmo gestito tutto tra di noi.'

Cain scuote la testa, indicandole i fogli già pronti sulla scrivania.

'Preferisco che sia tutto regolare, devi andare in cantiere, muoverti per visionare i campionari o altro materiale.. meglio non correre rischi. In più ci sono sempre dei giornalisti curiosi che potrebbero mettere il naso nei miei affari, preferisco non ci siano appigli per possibili scoop sensazionistici.' Le indica l'accordo. ' Leggilo, direi che sia abbastanza completo, ho ragionato su una cifra che coprirà anche eventuali urgenze, come sai non c'è molto tempo e dovremo sfruttare ogni possibilità.'

Vede Ginger che si avvicina per prendere in mano i fogli.

'Leggili con calma, io vado a rimettermi la maglia e a prendere qualcosa da bere, ok? Se c'è qualcosa che non ti è chiaro , chiedi pure.'

E così dicendo va a rivestirsi con un ghigno sornione, sentendo gli occhi di lei incollati alla sua schiena. Gli piace sentire i suoi occhi addosso.

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora