186 Cain

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C'è poca strada per arrivare all' albergo e ora che ha capito quando e perchè ha scritto quella canzone non ha nessuna intenzione di farsi chiudere la porta in faccia.

'A Las Vegas, con quella ragazza che hai visto .... non c'è stato assolutamente niente ' lei non si volta ma lui continua a camminarle accanto, sà che lo sta ascoltando. 'E' la figlia del presidente e io  ero lì per lui.  E' stato solo un viaggio di lavoro.'

Lei gli lancia uno sguardo poco convinto.

'Quindi il fatto che lei ti stesse addosso tutto il tempo non significava nulla? Era solo un modo come un altro per fare contento il papà?'

Dio quanto gli è mancato il modo pungente che ha di difendersi,  si lascia scappare una risata.

'Non ne ho idea, ma di sicuro non ha fatto contento me. Finito l'incontro e salutati i giornalisti sono andato a giocare a poker con Greg ma non ho usufruito di nessuno dei benefit presenti.'

Lei gli lancia un'alta occhiata di fuoco.

'Benefit?'

Annuisce, divertito dalla sua gelosia.

'Da tempo trovo molto meno intriganti le distrazione che offre Las Vegas, non ne avrei  usufruito comunque  .. - Fà una breve pausa prima di continuare- .. e  sicuramente non dopo che la memoria ha cominciato a tornare.'

Continua a camminare ma è costretto a voltarsi indietro perchè Lilith non è più accanto a lui. E' ferma, sul marciapiede, il corto vestito estivo le arriva a metà coscia, la criniera di capelli rossi le incornicia le spalle e gli occhi verdi sono spalancati, come se  avesse appena visto un fantasma. E' bella da fare male, le si avvicina e allunga una mano per prenderle una ciocca ribelle di capelli  e mettergliela dietro l'orecchio mentre continua a parlare.

'Vuoi sapere qual'è stato il primo ricordo a tornare?'

Lilith lo fissa senza dire niente, ammutolita.

'Io che cerco di levare dai guai un piccolo demone dai capelli rossi tirandolo giù dal bancone del bar mentre lei si divincolava come una forsennata e me ne dice di tutti i colori. - Le sorride - Non ho idea di  cosa stessi facendo o cosa possa averlo scatenato , è arrivato così, all'improvviso, un flash back  talmente  vivido da sembrare reale.'

Allunga di nuovo la mano e le accarezza piano il viso. E' dal primo momento che l'ha vista che desidera toccarla, sono giorni che non pensa ad altro.

'Avrei voluto dirtelo subito, ma eri sparita nel nulla. - Sospira - Mi hai fatto quasi diventare pazzo.' Fà un passo in avanti ' Ho chiamato Emily che a dire il vero non è stata molto incoraggiante. Mi ha detto che avrebbe anche potuto non significare niente, che non dovevo nutrire false speranze o illudermi che tutto si fosse risolto,  ma io sapevo che si sbagliava.. le emozioni che avevo provato erano troppo forti.'

La guarda serio.

'Il giorno dopo ne ho avuto un altro : ero a casa di Dillon , ero andato in cucina per prendere delle birre, hanno suonato alla porta, ho aperto  e ti ho vista. Eri lì , davanti a me. Avevi una maglietta rossa e nera a manche lunghe, i jeans e le infradito. I capelli lisci raccolti in una coda e le anelle, alle orecchie.  Era chiaro che non ti aspettavi di trovarmi alla sua festa di compleanno ..  abbiamo cominciato a discutere dal primo istante e dopo neanche un minuto avevo già voglia di  prenderti  contro il muro della cucina di Dillon, baciare la tua bocca impertinente e fregarmene di tutto il resto.'

Le passa il pollice sulle labbra, mentre continua a parlare.

'Da allora è stato un  susseguirsi di fase back improvvisi, non ricordo ancora tutto e forse non lo ricorderò mai, ma sò per certo Lilith che ti amavo allora come ti amo adesso.  Non posso starti lontano, non voglio  - le prende il viso tra le mani e la fissa serio -  e fidati, non potrei stare con nessun altra donna se non con te.'

Fuoco e fiammeWhere stories live. Discover now