38. Cain

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Era davvero tanto tempo che non gli capitava di passare piacevolmente qualche ora in compagnia di una donna senza che ci fosse il sesso di mezzo. Non gli dispiace. Affatto.

Ginger è sveglia, efficiente e produttiva: in poche ore hanno messo insieme un elenco completo dei lavori da eseguire con il relativo calendario, hanno fatto un piano di spese circostanziato basandosi sui preventivi a disposizione e lei gli ha evidenziato una serie di criticità dimostrando di essere molto pragmatica. E' in gamba, decisamente.

La osserva mentre con estrema concentrazione riporta tutto su un file di excell che sta preparando da inviare a Roger. Ha le sopracciglia aggrottate, lo sguardo fisso sullo schermo del portatile che lui le ha messo a disposizione e muove rapida le dita sulla tastiera, incurante di tutto ciò che la circonda.

Se in quel momento lui sparisse dalla stanza è certo che lei neanche se ne accorgerebbe. La cosa lo diverte e al tempo stesso lo infastidisce.

Le donne quando sono in sua presenza non reagiscono così: è abituato agli sguardi ammiccanti, alle risatine imbarazzate, ai contatti fugaci. L'indifferenza non è mai un'opzione ; tranne che con lei. Con Ginger è stato tutto diverso fin dal loro primo incontro. Lo tratta come se fosse uno qualunque, una presenza indefinita tra la folla, un altro uomo da cui semplicemente preferisce tenere le distanze.

La studia, mentre simula di essere assorto nella lettura di un capitolato infinito.

Vuole capire se stia fingendo, ma pagina dopo pagina arriva alla conclusione che non è così. Ginger non ha mai alzato lo sguardo nella sua direzione per lanciargli un occhiata fugace, non ha cercato di attrarre la sua attenzione in alcun modo, non ha provocato il contatto fisico. Anzi, ogni volta che lui si è avvicinato per verificare o correggere un dettaglio sullo schermo lei si è prontamente spostata per mantenere una rispettabile distanza di sicurezza come l'ha vista spesso fare al locale, quasi infastidita. Inoltre, seppur discretamente, ha controllato l'orologio più di una volta come se avesse un appuntamento a cui non ha nessuna intenzione di arrivare in ritardo.

Sorride, al tempo stesso incuriosito ed infastidito.

Non ha dimenticato cosa gli ha detto l'ultima volta che si sono incontrati, l'unica volta che la perfetta maschera di autocontrollo e determinazione che indossa sempre, è scivolata lasciando intravedere uno spiraglio di vulnerabilità in quegli occhi color giada. Dovrà farselo bastare, dopo tutto non ha altro su cui lavorare per provare a capire quella strana donna, no? Rimane a guardare quel viso acqua e sapone, la spruzzata di lentiggini sul naso, le labbra carnose.

In un modo non convenzionale secondo i suoi soliti standard è bella, su questo non ci sono dubbi. Ma è altrettanto ovvio che potrebbe avere donne anche più belle con molte meno complicazioni.

Non ha sempre amato le relazioni semplici, lineari, senza impegno?

Questa donna è tutto tranne che semplice. Ovunque l'abbia porta la sua fuga di gioventù è evidente non sia finita in un bel posto, ancora si porta addosso le cicatrici di un passato da cui probabilmente non guarirà mai e lui non è il tipo giusto per prendersene cura.

Ripensa alla frase che ha detto l'ultima volta che si sono visti: 'Pensi non possa difendere anche te se decido di farlo?' si chiede cosa gli sia saltato in mente. Non si è mai preso curo di nessuna se non di se stesso. Non ha mai difeso nessuno se non i suoi interessi. Non è certo un tipo compassionevole.

Come mai allora, non riesce a sbarazzarsi di questa assurda sensazione che prova ogni volta che ha Ginger accanto ? Questo desiderio di possederla e allo stesso tempo di proteggerla? Come se in un qualche modo gli appartenesse, quando in realtà neanche si conoscono?

Fuoco e fiammeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora