65. Cain

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E' giovedì.

Si è alzato presto per andare a correre, poi ha fatto colazione e ha risposto a un po' di mail. Col suo nuovo assistente hanno controllato gli impegni già fissati per   luglio,  concordando quali altre trasferte programmare: ci sono dei ragazzi che reputa validi, li vuole incontrare di persona  per  capire se proporli o meno nelle competizioni UFC. 

Dopo tutto adesso, lo pagano per questo.

Si è anche sentito con il suo commercialista, sembra che la catena di palestre della quale sta negoziando l'acquisto possa diventare una realtà effettiva in tempi più brevi del previsto, se le cose andranno avanti come sembra,  dovrà incontrare  la proprietaria:  a San Francisco, pare. 

E' soddisfatto.

Alle 10  arriva il  nuovo preparatore atletico,  l'allenatore storico è rimasto a Las Vegas insieme alla sua vecchia vita... si  allena con lui 2 ore e deve dire che è all'altezza delle ottime raccomandazioni che gi hanno dato , quando finisce lo saluta per poi fare l'ultima ora di pesi in autonomia. Ha allestito una sorta di palestra all'aperto, in giardino, pensa di usufruirne fino a quando l'inverno non glielo impedirà. 

Quando entra in doccia gronda sudore ed ha tutti i muscoli indolenziti, resta per qualche minuto sotto il getto gelato per poi aumentare la temperatura e massaggiarsi i muscoli stanchi.  L'odore del bagnoschiuma al ginepro riempie la stanza e resta a rilassarsi sotto lo scroscio d'acqua ad occhi chiusi , fino a quando il trillo  del telefono rompe la magia.

Si sciacqua velocemente , chiude l'acqua e si avvolge un asciugamano attorno alla vita. E' indeciso se rispondere o meno , ma quando vede sul display la scritta Lillith, afferra il telefono e accetta la chiamata.

Non si sentono da lunedì.

'Pronto'

Si rende conto che il  tono suona più autoritario del previsto, la sente indecisa nonostante la distanza.

'Ciao Cain, sono Ginger.. è un brutto momento?'

Lui si siede sul letto, mentre fà passare una mano nervosa sui capelli bagnati.

'No, sono a casa.'  Và dritto al punto.  'Problemi per domani sera?'

Da un lato se lo aspettava: venerdì è il solstizio d'estate e suo padre compirà 67 anni. Ha confermato per la prima volta la sua partecipazione all'evento con un  + 1 che probabilmente ora dovrà ritirare, ma si rende conto di non averle reso l'invito troppo appetibile descrivendole la sua famiglia.  E' comprensibile che ci abbia ripensato, si ripete... eppure, inutile negarlo,  è deluso .

'Sì, no... in verità non lo sò... - sente che ride nervosa - ...ho ricevuto un pacco.  Non sò da chi arrivi ... c'è un vestito da sera firmato, dei sandali da equilibrista stupendi.. addirittura la borsetta  ..insomma... un sacco di roba elegante.' - Esita un attimo- 'Sei stato tu? Perchè, davvero è tutto bellissimo, ma non sò se posso ...'

Cain chiude gli occhi  e sospira rassegnato, interrompendola.

'Mia sorella.'

'Chi?'

'Tammy, mia sorella. L'ho chiamata per confermare l'invito e per dirle che sarei andato accompagnato. Mi ha fatto il terzo grado: su di te...chi eri ...com'eri fatta..non capivo perchè tutte quelle domande assurde, ma ora è tutto chiaro. Ti ho detto che nella mia famiglia nessuno è normale.'

'Cioè? Non capisco..'

'Deve aver pensato di evitare possibili imbarazzi reciproci suggerendoti, in modo molto sottile, come vestirti. Davvero non posso crederci.. ti ha fatto arrivare a casa quello che secondo lei sarebbe l'abito più appropriato per la serata, è ovvio. Molto tipico. Evidentemente ha visto sulle riviste di gossip foto di mie accompagnatrici che non hanno soddisfatto i suoi standard di eleganza... ' Fà una breve pausa, si prende la radice del naso tra pollice ed indice .' Senti, mi dispiace.  Capisco che tutto questo possa sembrarti assurdo, davvero... sei libera di disdire se è questo il motivo per cui hai chiamato.'

Fuoco e fiammeWhere stories live. Discover now