95. Ginger

7.2K 286 16
                                    


Non riesce a credere che si stia facendo accompagnare da Cain al locale. Dev'essere completamente impazzita. O forse è l'effetto del vino che ha sorseggiato a cena, dev'essere ubriaca , ecco. Dev'essere per quello che sorride come un'ebete ogni volta che lui la guarda o che vorrebbe strappargli i vestiti di dosso ogni volta che la bacia.

Non è in sè.

Decisamente.

Si chiede dove sia andata a finire la Ginger scontrosa e schiva, proprio adesso che ha più bisogno di lei. Quella a cui dà fastidio essere toccata, che guarda gli uomini con diffidenza e fastidio, che può farne tranquillamente a meno. Algida e fredda, indifferente a chiunque.

Al momento non è nei paraggi e si chiede se tornerà. 

Dubita.

Ma senza di lei si sente indifesa. 

E' come se stare con Cain le avesse levato di dosso una corazza, era scomoda e pesante da portare, ma la faceva sentire protetta. Adesso è  nuda, vulnerabile. E anche se può finalmente sentire di nuovo, è consapevole che ora potrà anche essere ferita. Di nuovo.

Come si difenderà? 

Si è esposta troppo in passato, senza essere in grado di proteggersi, chi dice che questa volta le cose andranno diversamente? 

Ha paura. 

Le sembra che sia successo tutto troppo in fretta, che stia andando tutto al doppio della giusta velocità. Arriveranno al locale e Cain cosa farà? Dirà a Dillon che hanno trascorso la giornata insieme? Che sono usciti a cena? Che ora si frequentano?

E' così preoccupata che non si accorge che sono già arrivati. Cain ha parcheggiato a 100 metri dall'ingresso del locale e la osserva serio. Le sembra che il suo sguardo le possa leggere dentro, come sempre.

'Tutto ok?'

Lei cerca di sorridere, ma è come se i suoi muscoli facciali si fossero paralizzati all'improvviso. Lo fissa, senza dire niente, riesce solo a mettere una ciocca di capelli dietro all'orecchio, in maniera ossessiva. 

Cain indica l'ingresso del locale più avanti, con un cenno del capo.

'Ho pensato che forse.. non so, preferisci se non ti vedono con me.'

E' tale il sollievo che gli butterebbe le braccia la collo. Cerca di nasconderlo ma è come se le avesse levato un peso dal petto, le sembra di riuscire di nuovo a respirare liberamente.

Si limita ad annuire, mentre lui prosegue.

'Posso non dire  niente a Dillon se vuoi. Voglio dire.. domani a pranzo quando ci vediamo, anche se ...non sò... non mi sembra giusto.' - La guarda, per cercare di decifrare le sue reazioni - 'Non c'è niente di sbagliato in questa cosa, tra noi. Non stiamo facendo nulla di male.'

Lei lo guarda. 

Le parole le escono di bocca senza che ci rifletta.

'E cos'è? - Cerca di spiegarsi meglio - Questa cosa. Tra noi.'

Cain la fissa, imperturbabile.

'Attrazione. Interesse. Curiosità reciproca.' 

Allunga una mano per prendergliela tra le sue. 

'Siamo adulti, liberi, indipendenti, non c'è nulla di male a voler conoscere o frequentare un altra persona. Nessuno al locale può fartene una colpa, né Dillon , né le tue amiche, né chiunque altro.'

Lei lo guarda, ascolta le sue parole e le sembrano sensate, ma non sà cosa dire. Cain le stringe la mano con le sue, come per scuoterla da quel torpore.

Fuoco e fiammeМесто, где живут истории. Откройте их для себя