6 - La corvina assassina

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Arriviamo nell'atrio del dormitorio e raggiungiamo Makenzie ed Erick che sono già fuori.

<Alla buon ora Austin, ciao Grace.> Dice Erick.

<Sono stata io a farlo ritardare, scusate.> Dico.

Erick sospira. <Fa nulla.>

<Dai andiamo.> Dice Austin iniziando ad incamminarsi.

<Austin sembra di buon umore.> Mi sussurra Makenzie.

<Dici?>

Annuisce. <E meno male, non mi piaceva vederlo sconsolato.>

<Sconsolato?> Le domando confusa.

<Si, ma non ci ha detto il perché ed è strano da parte sua. Di solito ci racconta tutto.>

<Già...>

Che non mi abbia detto tutta la verità? Che c'entri con Nash?

<Ad ogni modo, ora sono contenta di vederlo sorridente come al solito.> Sorride nel dire la frase.

<Vi muovete voi due?> Erick si gira verso di noi.

In effetti, io e Makenzie abbiamo rallentato il passo...

<Si, si.>

Li raggiungiamo.

<Di che parlavate?> Ci domanda Austin.

Io e Makenzie ci guardiamo e poi diciamo insieme. <Cose da ragazze.> Sorridendogli.

Il biondo si mette a ridere e arriviamo al bar.

Bar situato dentro l'istituto principale dove c'è anche la mensa, la biblioteca e un "salottino svago" dove gli studenti si riuniscono per passare del tempo in compagnia.

Da lì si passa un corridoio abbastanza lungo che da a tutte le porte dei vari club sportivi, ovvero basket, pallavolo, nuoto, palestra delle cheerleader, atletica leggera e yoga.

Si nella nostra scuola c'è anche yoga.

Poi all'esterno c'è il campo da football, di cui il preside ne va particolarmente fiero, e la parte dedicata alla corsa.

Tornando indietro, all'entrata dell'istituto principale, c'è un corridoio che divide il bar dal salottino e che da alle scale.

Ai piani superiori ci sono le varie aule e laboratori. Ovviamente i bagni sono in entrambi i piani.

È un po' complicata la struttura del nostro campus, ma spero di essere abbastanza chiara.

<Cosa vi porto?> Ci domanda Erick mentre noi tre ci sediamo.

<A me va benissimo un caffè, non ho dormito molto ieri e ho bisogno di forze per gli allenamenti.> Dice Austin.

<A noi due, un frullato alla fragola.> Dico.

Conosco talmente bene Makenzie che ero sicura avesse preso un frullato.

Infatti, in risposta, lei mi guarda e mi sorride come per dire "te lo ricordi ancora".

L'anno scorso, ogni volta che andavamo a fare colazione o merenda insieme, lei prendeva sempre la stessa cosa, frullato alla fragola.

Da quando l'ho assaggiato anche io, non ne potevo fare più a meno.

<Arrivo.> Dice Erick e va verso il bancone.

<Secondo me potrebbe essere un ottimo cameriere.> Ridacchia Austin.

Mi metto a ridere immaginando un Erick con il grembiule e i vassoi in mano pronto a far cadere tutto addosso al cliente.

Makenzie, invece, non dice niente e si perde nei suoi pensieri arrossendo leggermente.

Potrei solo immaginare di che pensieri si trattino.

<Ehi Makenzie, perché non condividi le tue fantasie erotiche anche con noi?> La stuzzica Austin ridendo, facendola diventare totalmente rossa in viso.

<Austin smettila, non è divertente.> Cerco di farlo smettere di ridere dato che ci sta guardando quasi tutto il locale.

<Ok, ok.> La smette riprendendo fiato.

<Sei uno stronzo.> Sibila Makenzie a testa bassa. <E prima o poi te la farò pagare.> Punta i suoi occhi grigi sul biondo e lui deglutisce spaventato dall' espressione assassina della corvina.

<Sarò lieta di aiutarti.> Ridacchio e lei mi batte il cinque con gli occhi ancora puntati su Austin.

Poverino.

<Ecco.> Ritorna Erick e appoggia le ordinazioni sul tavolo.

Appena arriva a Makenzie si blocca notando il suo sguardo assassino.

<Oh no, la corvina assassina è tornata.> Dice lui indietreggiando e andando a sbattere contro il tavolo affianco a noi.

<Sta attento.> Lo riprende il ragazzo seduto in quel tavolo.

<Scusa.> Fa lui mortificato.

Noi tre ci mettiamo a ridere per la scena e noto Makenzie calmarsi un po'.

Sono curiosa di vedere quale vendetta ha in serbo per Austin.

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My BoyWhere stories live. Discover now