67 - Perchè fai così?

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Le lezioni sono passate velocemente e mi sono beccata un ammonizione per non aver fatto la ricerca.

Durante il pranzo non è successo granché, mi sono seduta al tavolo di Roderick e i suoi amici e abbiamo continuato la conversazione di ieri.

In più Kodey mi ha fatto conoscere sua sorella che ha la mia età.

È simpatica e parla molto, si chiama Natalie.

Ora sono in biblioteca per recuperare il compito non svolto, la ricerca.

E, mentre digito sulla tastiera, sento la sedia accanto a me spostarsi.

Guardo con la coda dell'occhio e noto Jason.

<Lo so che mi stai guardando.> Fa lui girandosi completamente verso di me.

Sospiro e mi volto anche io. <Perché sei qui?>

Mi sorride dolcemente. <Perché volevo parlarti.>

<Ok, allora parla.> Dico appoggiandomi allo schienale.

<Mi spieghi perché stai sempre al tavolo di Roderick? L'ho già chiesto ad Austin e lui mi ha spiegato la sua litigata con Callie, ma di te non mi ha detto nulla. È per Nash? Perché è nel nostro tavolo?>

Abbasso lo sguardo. <No.>

<E allora? Non capisco. Tutti mi stanno chiedendo di te, e Jackie non parla quasi mai, almeno che non sia io a dirle qualcosa.>

<Ho litigato anche io con Callie e anche con Emily. Sto cercando di evitarle il più possibile per oggi, sta sera ci parlerò.>

<Avete litigato? Strano.>

<Già, ma mi hanno attaccata senza motivo. E poi te ne avevo già parlato ieri.>

<Ah... già...> Si gratta il retro della nuca.

<Tu perché sei solo in stanza? Cos'è successo?>

<Per via della sospensione. Il preside mi ha voluto sia premiare che punire.>

<Eh?>

<Mi ha premiato facendomi tornare prima e punito cambiandomi di stanza e mettendomi da solo con la scusa "così ti impegnerai di più nello studio".> Dice imitando la voce del preside.

Mi metto a ridere e alcuni studenti si voltano verso di noi.

<È meglio se ce ne andiamo da qui.> Mi sussurra.

<Devo finire questo.>

<Allora ti aiuto, questa è roba che ho già fatto e me la ricordo bene.>

<Già, tu sei sempre stato bravo in letteratura.>

E lui se ne vanta. Dice sempre che, quando inizierà a lavorare, diventerà il prossimo Shakespeare.

Così, mi aiuta con la ricerca di letteratura e finiamo in fretta.

Ci alziamo e lui prende il mio zaino.

<Comunque, come facevi a sapere che ero qui?> Gli domando mentre andiamo verso l'uscita.

Lui fa un sorriso alla bibliotecaria e la saluta con un cenno della mano.

<Ho chiesto in giro.> Dice appena usciamo.

<Ok.>

<Andiamo al bar a mangiare qualcosa? Io non posso uscire da questo carcere per una settimana. È come se fossi agli arresti domiciliari.>

Scoppio a ridere. <Sul serio?>

Annuisce. <È un'altra parte della punizione.>

<Ma se tu sei in una stanza da solo, Austin e Nash?>

<Un certo Kodey Tokoqualcosa è al mio posto, lo conosci?>

<Si, è un amico di Roderick e ora anche mio. Mi ha fatto conoscere anche la sorella che ha la mia età.>

<È in questa scuola? Intendo, la sorella.>

<No, ha avuto un incidente ed è all'ospedale con la gamba ingessata. Ha detto che ritornerà verso fine Ottobre o metà, dipende.>

<Capisco, mi dispiace.> Dice ed arriviamo al bar.

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My BoyWhere stories live. Discover now