48 - No

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Entro in mensa insieme ad Austin.

Dopo l'entrata di Nash, Austin si è alzato e mi ha trascinata fuori dalla camera e portata qui.

<Non hai intenzione di farci pace?> Gli avevo domandato mentre scendevamo le scale.

<Per ora no.> Aveva risposto.

Chissà se entro sta sera avranno fatto pace.

In teoria venerdì hanno le finali del mese e sono nella stessa squadra.

In più sono nella stessa stanza...

<Ragazzi.> Ci salutano gli altri appena arriviamo con i vassoi pieni.

Oggi brodo di carne, manco fossimo all'ospizio, e verdure al vapore.

Inutile dire che mangerò giusto le verdure e magari la frutta.

<Certo che si sono proprio sprecati.> Commenta Chad guardando il suo vassoio.

<Mangia che fa bene.> Gli dice Soleil.

<Solo se prima mi dai un bacio.> Fa lui sorridendole.

Mi sta salendo il diabete e non per tutti i dolci che sto mangiando ultimamente.

<Eccomi.> Arriva Makenzie accompagnata da Jackie.

<Ciao.> Saluta quest'ultima timidamente.

<Ehi Jackie!> La saluto.

Non l'ho più vista da quando Nash mi ha fatta uscire prima, se non in classe. Ma non ci siamo parlate.

<Ciao Grace.> Mi saluta sedendosi accanto a me.

Makenzie si mette accanto a lei e noto Erick alzarsi, con tutto il vassoio, e andare verso la sua direzione.

<Maky, posso mettermi qui?> Le domanda.

<No.> Risponde lei senza nemmeno guardarlo.

Ma lui non l'ascolta e si siede comunque.

<Cos'hai capito della parola "no"?> Gli domanda mentre infilza ferocemente un broccolo.

<I-io... io voglio solo capire il perché di tutto questo. Perché mi eviti e mi rispondi male? Noi due siamo migliori amici, no?>

<No.> Risponde lei alzandosi. <Mi hai anche fatto passare la fame, bravo Erick.> Poi si rivolge a noi. <Fategli un applauso.> Dice battendo le mani.

Lui abbassa lo sguardo.

<Makenzie, non credi di star esagerando?> Le domanda Emily.

<Se lo merita.> Risponde e se ne va.

<Cazzo.> Sussurra Erick con voce spezzata.

<Ehi amico.> Mark gli appoggia una mano sulla schiena. <Tutto bene?>

<No cazzo, non va tutto bene.> Si alza pure lui e va nella direzione dov'è andata Makenzie, ovvero fuori dalla mensa.

<Voi sapete che ha Makenzie?> Ci domanda Chad.

<Già, anche io lo vorrei capire.> Fa Mark.

Noi ragazze ci guardiamo, tutte lo abbiamo capito.

<Austin, tu lo sai?> Gli domanda Mark.

Austin non risponde e continua a guardare in basso.

Gli muovo il braccio.

<Eh? Parlavate con me?> Domanda guardando tutti.

Sospiro. <Lascia perdere.>

Lui annuisce e torna a mangiare e guardare il piatto.

<Ma che ha pure lui?> Domanda Chad sempre più confuso.

<Storia lunga di cui vi parlerà lui se vorrà.> Rispondo da parte sua.

Tutti annuiscono e riprendiamo a mangiare mentre cerco di far parlare il più possibile Jackie così che possa integrarsi con noi. È sempre sola.

* Makenzie's pov *

<Lasciami, vattene!> Urlo continuando a camminare.

<Maky fermati! Ti prego!>

<Smettila di piangere cazzo!> Urlo fermandomi e voltandomi verso di lui.

<Come posso non farlo se la mia migliore amica mi evita senza nemmeno darmi prima una spiegazione?>

Sbuffo e ritorno ai miei passi salendo le scale.

<Ora dove vai?> Domanda continuando a seguirmi. <Cazzo parlami Makenzie, dammi delle fottute risposte perché io non ci posso arrivare da solo.>

Non dico nulla e continuo a salire.

<Maky cazzo!>

E salgo. Non mi importa se attiriamo l'attenzione di chi passa.

<Porca puttana dì almeno qualcosa.>

Arrivo all'ultima rampa di scale che da sul tetto e salgo.

<Perché stai andando sul tetto? Cosa vuoi fare?> Domanda spaventato.

Ah, ora ha paura?

<Lasciami Erick.>

<No, non ti lascio. Io ti voglio bene Maky.>

Apro la porta ed esco fuori.

Rabbrividisco subito, fa davvero freddo qua su.

<Tieni questa.> Sento le spalle e la schiena scaldarsi, e il cuore aumentare i battiti.

<Non voglio la tua felpa.> Faccio per togliermela, ma lui mi blocca con un abbraccio.

<Non te ne andare.> Sussurra tra le lacrime. <Non lasciarmi Maky.>

Mi rilasso e lo stringo a me. <Non volevo fare lo stesso errore di tre anni fa.>

<Non lo fare.> Sussurra.

Non mi ha sentita.

<Non lo farò.> Gli accarezzo la schiena.

Si stacca. <Sicura?>

<Certo, non lo farò, non ne ho motivo.> Gli asciugo le lacrime con la manica della felpa.

Lui sorride chiudendo gli occhi. <Mi sei mancata.>

E i battiti accelerano.

<Mi sei mancata così tanto. Vedi? Non riesco a durare qualche giorno senza di te.> Appoggia la fronte sulla mia.

<Perché?> Sussurro sentendo una lacrima bagnarmi il viso.

<Non lo so... ma sento di non poter resistere nell'essere ignorato dalla persona più speciale che ho. Tu sei speciale Maky, lo sei e lo sarai sempre, per sempre.> Mi asciuga le lacrime con il pollice e rimaniamo così per quelli che potrebbero essere secondi o minuti.

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My BoyWhere stories live. Discover now