14 - La mia "occasione"

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<Ok, ok, ho capito.> Dice Roderick dopo avergli spiegato per l'ennesima volta la formula.

<Sei proprio negato con la matematica.>

<Si, lo dice pure Brad per quello si è rifiutato di aiutarmi. Poi oggi doveva allenare la squadra di nuoto, quindi non poteva.>

<È il capitano?> Domando scioccata.

Ora capisco perché ha una corporatura così possente.

<Eh si. Pure la nostra amica Abigail è capitano, ma di quella femminile.>

<La mia compagna di stanza Callie me ne ha parlato, dice che a volte fa paura.> Ridacchio ricordandomi di come me l'ha detto e di come l'ha imitata.

<Si, è vero. Fa paura anche quando non fa la parte del capitano.> Ride.

Mi metto a ridere anche io e la bibliotecaria ci indica di fare silenzio.

<È meglio se per oggi la finiamo qui. Tra poco devo andare ad allenarmi per la partita di domani.> Dice raccogliendo il suo materiale e infilandoselo nello zaino.

<D'accordo.> Mi alzo dalla sedia.

<Ti va di venire a vedere?>

<Si, volentieri.>

Mi sorride. <Allora, dirò a Brad di passare a prenderti.>

<Che ora?>

<Per le 15:30 devi essere pronta.>

<Va bene, mi farò trovare fuori dalla stanza.>

Annuisce e ci dividiamo, lui va agli allenamenti e io verso il dormitorio.

Che scema, non gli ho chiesto nemmeno quale sport pratica.

* Soleil's pov *

<Chad smettila!> Esclamo riparandomi dal cuscino che mi ha tirato.

<Dai divertiamoci!> Saltella lui.

<No, ti ho già detto e ridetto che devo studiare. Te lo vuoi ficcare in quella testa?!>

Lui sbuffa e si siede accanto a me dicendo: <Sei lagnosa.>

Oh mio Dio, quando fa quel faccino tenero e deluso mi viene una voglia matta di saltargli addosso e pizzicargli le guance.

Mi mordo il labbro per non pensarci e mi volto verso il libro di letteratura appoggiato sul materasso.

<Non vuoi nemmeno che ti dia una mano?> Sussurra cingendomi la vita con le braccia.

<Allontanati, mi distrai.> Cerco di essere più fredda possibile, ma so troppo bene che voglio che rimanga così.

In risposta, si alza ed esce dalla stanza lasciandomi sola e sbattendo la porta.

Merdina, poteva essere la mia "occasione" e invece sono troppo orgogliosa. Stupida me.

* Austin's pov *

<Alla prossima.> Saluto i miei compagni di squadra ed esco dallo spogliatoio.

<Ehi Austin!> Sento una voce femminile e vivace che riconoscerei tra un milione.

<Ehi.> La saluto voltandomi verso di lei.

<Oggi sei stato davvero bravo.> Commenta sorridendomi.

<Anche tu sei brava Callie.>

<Tu dici?> Domanda arrossendo leggermente.

<Certo.> Confermo iniziando ad incamminarmi verso l'uscita seguito da lei.

<Senti... ehm... sai perché Nash non è venuto oggi?> Domanda ad un tratto.

<Ehm... no, perché me lo chiedi?>

Fa spallucce e continua a camminare a testa china.

La osservo. <Sicura di stare bene?>

Lei annuisce e io sospiro.

<Da a me il borsone, così non ti affatichi.>

<Non fa niente, grazie.>

<Insisto.> Dico prendendo un manico.

Lei si arrende e me lo passa.

<Grazie Austin.>

<Figurati. Una ragazza non dovrebbe fare tutti questi sforzi.>

Sorride e rialza il capo. <Sei davvero un bravo ragazzo.>

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My BoyWhere stories live. Discover now