75 - Per niente innocente

4.1K 113 14
                                    

"Tu dovresti capirlo, Grace."

Quelle parole continuano a tormentarmi la mente da quando Nash me le ha dette e il polso mi formicola ricordandomi la presenza della sua mano che lo teneva.

Ora siamo a pranzo tutti insieme e io non ho ancora toccato cibo, pur essendo qui seduta da venti minuti.

<Grace, ci sei?> Mi domanda Callie sventolandomi una mano davanti agli occhi.

Annuisco distrattamente e la sento sospirare.

<Ehi, se è per me, sto bene. Se è per l'altra storia, non ci pensare.> Mi sussurra Austin.

Alzo lo sguardo su di lui. Ha ragione, non dovrei pensarci, ma non ci riesco.

Mi sorride e io bevo un sorso d'acqua.

<Ora mangia e pensa all'uscita che ci sarà tra poco.> Dice.

E così faccio. Prendo la forchetta, infilzo una patatina e me la porto alla bocca.

<Quindi, per sta sera?> Domanda Soleil.

<Noi due ci siamo.> Sorride Emily alzando la sua mano intrecciata a quella di Nash.

<Tu Grace?> Mi domanda Chad.

<Non so se Rod si è ripreso.> Rispondo giocherellando con l'insalata.

Niente, non riesco a mangiare.

<Se Roderick non può, vengo io con te.> Dice Jason sorridendomi.

<Non ce ne bisogno. Se non viene lui, non vengo neanche io.>

<Ooh, che carina.> Dice Callie.

Le sorrido e poi mi alzo.

<Vado a vedere come sta.>

<Si, poi facci sapere.> Dice Chad.

Annuisco e me ne vado.

* Emily's pov *

<Ma che le succede?> Domando appena Grace è abbastanza lontana.

<Si sarà svegliata di malumore.> Dice Mark.

<Beh, ieri era distrutta per via dell'incidente di Austin.> Dice Makenzie.

<Ma ora sta bene, vero Austin?> Gli domanda Erick.

<Si, ma sapete com'è la prende sempre troppo male.> Dice Austin sorridendo innocentemente.

Sento Nash lasciarmi la mano e sbuffare mentre appoggia la testa sull'altra mano.

<Che succede amore?> Gli domando accarezzandogli il braccio.

<Nulla.> Dice duro.

<Sicuro? Sai che me ne puoi parlare.> Gli sorrido per farlo tranquillizzare un po', ma lui mi guarda con sufficienza e ritorna a mangiare.

Sospiro e mi volto verso Callie.

<Che gli prende?> Mi domanda senza farsi sentire dal diretto interessato.

<Non lo so, è così da stamattina. Mi ha anche allontanata quando ho provato a baciarlo.> Dico rattristandomi.

<Che strano. Cioè, non molto dato che lui è la maggior parte del tempo così, ma se ha addirittura rifiutato un tuo bacio...>

<Sentite, se proprio dovete parlare di me, perché non lo fate in mia assenza? Mi da fastidio sentirvi borbottare su di me.> Dice Nash e si alza. <Me ne vado.>

<No, amore, fermati.> E lo seguo.

<Cosa vuoi?> Mi domanda appena usciamo.

<Non me ne vuoi proprio parlare?> Gli domando attaccando il mio seno al suo braccio. <Nemmeno un pochino?> Sbatto le ciglia lunghe.

Lui si morde il labbro e mi prende dal braccio.

Mi trascina sino al famoso sgabuzzino, in cui ci siamo baciati la prima volta, e mi attacca al muro.

<L'hai mai fatto?> Mi domanda mettendo una mano tra le mie gambe.

<Non...> Gemo. <Non in uno sgabuzzino...> Dico con il fiato corto mentre lui mi stuzzica lì.

<Sei vergine?> Domanda al mio orecchio e spingendosi su di me.

<No, per niente.> Dico mettendo una mano nei suoi pantaloni. <E nemmeno così innocente come sembro.> Tolgo la mano e gli slaccio la cintura.

<Vuoi davvero farlo qui?> Mi domanda con evidente eccitazione nel tono.

In risposta, gli abbasso pantaloni e boxer e mi abbasso all'altezza del suo membro.

<Ho capito.> Mi prende la testa e mi spinge contro.

* Austin's pov *

Noto Callie alzarsi e sedersi vicino a me, nel posto di Grace.

<Posso parlarti in privato?> Mi domanda.

Sbuffo. <Va bene.>

Ci alziamo dal tavolo e prendo il mio vassoio per andare a buttare il resto del cibo che non ho mangiato e non mangerò.

Alla fine, stare senza chiarire non ha senso. Meglio se ne parliamo così troviamo un compromesso, non so.

Usciamo dalla mensa e sentiamo alcuni gemiti soffocati dallo sgabuzzino appena ci passiamo davanti.

<Aspetta...> Sussurra Callie avvicinandosi alla porta.

<Lasciali stare, chiunque siano.> Dico, ma lei non mi ascolta.

Preso dalla curiosità, mi avvicino anche io.

<Meno male che li volevi lasciar stare.> Ridacchia Callie.

Sorrido appena e ascolto.

<Nash... ti prego, fammi venire.>

Avvampo e mi allontano subito.

Anche Callie si allontana e mi prende per mano mettendosi a correre.

Mi trascina in giardino e, una volta usciti, scoppia a ridere.

<Non ci posso credere.>

-
-
-

My BoyWhere stories live. Discover now