10 - Alla ricerca

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<Grace!> Qualcuno mi chiama.

Mi volto ed è il ragazzo di stamattina con un suo amico.

<Ciao Brad.> Lo saluto.

<Ciao, lui è il mio amico Roderick.>

<Piacere di conoscerti.> Gli sorrido.

Lui distoglie lo sguardo.

<Scusalo, non è molto amichevole.> Brad ridacchia, ricevendosi un colpo al braccio da parte dell'amico.

Sorrido per la scena. <Già.>

<Comunque, dove andavi di bello?> Mi domanda.

<Cercavo le mie compagne di stanza, in camera non ci sono.>

<Vuoi che ti diamo una mano?> Mi domanda Roderick.

<Ou... certo, si, mi farebbe piacere.>

<Dove hai già controllato?> Mi domanda il castano.

<In camera e qui in corridoio.>

<Hai idea di dove potrebbero andare?> Mi domanda Brad.

Mi sembrano due detective...

<Magari sono nell'atrio o sul tetto... oppure in biblioteca...> Ci penso.

<Scambiamoci i numeri di telefono e dividiamoci, così, se in caso le troviamo ci contattiamo.> Propone Brad.

<Va bene.>

E così ci scambiamo i numeri, ci dividiamo e iniziamo le ricerche.

Chissà dove sono finite, non le vedo da questo pomeriggio. Non sono nemmeno venute a cena.

Mi dirigo verso il club di nuoto, Callie mi ha detto che sarebbe andata lì per fare una prova. Magari è ancora lì.

Apro la porta ed entro.

La luce principale è spenta, mentre quelle che illuminano la piscina sono ancora accese, così come quelle degli spogliatoi maschili.

<Che ci fai qui?>

Sobbalzo per lo spavento e mi volto verso la voce.

Oh no.

<Ripeto, che ci fai qui?> Fa un passo verso di me.

Deglutisco, perché lui è qui?

<Ti hanno tagliato la lingua?> Un altro passo.

Indietreggio di due passi per allontanarmi il più possibile da lui.

Perché ho tutta quest'ansia? Forse perché ho paura che mi possa fare qualcosa? Che in realtà non è cambiato per niente?

Il cellulare vibra nella tasca della mia felpa e ci porto una mano sopra.

<Non rispondi?> Mi domanda facendo un altro passo.

Indietreggio nuovamente e mi scontro con il muro.

Dannazione... perché? Perché a me?

Intanto il cellulare continua a vibrare, magari sono Callie ed Emily, oppure Brad e Roderick.

<Grace, sei proprio una maleducata, non rispondi nemmeno al telefono.> Fa di no con la testa fissandomi con i suoi occhi ghiaccio che riesco a vedere benissimo pure con questo buio.

Deglutisco più forte di prima e tolgo il telefono dalla tasca.

È Callie.

Sotto al suo sguardo rispondo e mi porto il cellulare all'orecchio.

<C-Callie.> Rispondo con voce tremante.

<Ehi, dove sei? Credevamo di trovarti in stanza.>

<T-ti...> Mi schiarisco la gola per ricompormi. <Ti stavo cercando.>

<Ah... ero andata al ristorante con Emily per cenare, non ci andava di andare in mensa e volevamo fare un pasto come si deve.>

<Ok... allora vi raggiungo.>

<Ti aspettiamo.>

Chiudo la chiamata e rimetto il telefono in tasca.

<Be? Non vai?> Mi domanda.

Sto in silenzio sentendo il cuore che tra poco esplode da quanto sta battendo forte, non ne capisco nemmeno il motivo. Probabilmente per la paura che mi suscita lo sguardo di Nash.

Sto per fare un passo avanti, ma mi sento bloccare da un lato.

<Ciao bellezza.> Dice il ragazzo tenendomi per il braccio.

<C-Che vuoi? Lasciami!> Mi divincolo.

Vedo Nash scattare verso di me e chiudo gli occhi aspettandomi il peggio.

Un pugno? Un calcio? O peggio...

E invece, sento la presa diminuire e un tonfo.

<Va via, a lui ci penso io.>

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My BoyWhere stories live. Discover now