8 - Il prato dei ricordi

8.3K 209 13
                                    

<Come mai avete fatto tardi?> Mi domanda Austin.

<Questa qui non voleva venire.> Gli risponde Callie indicando la rossa a capotavola che esamina il suo piatto.

<Perché Emily?> Le domanda Makenzie.

Lei alza lo sguardo dal piatto e osserva tutti che la fissano aspettando una risposta.

<Non aveva fame.> Intervengo coprendola. <Stamattina stava ancora male per ieri e quindi non voleva venire, poi io e Callie l'abbiamo convinta ed eccoci qua.>

<Ou... mi dispiace per ieri, avrei dovuto fare più attenzione.> Si scusa Soleil.

<No, è colpa mia, mi sarei dovuta regolare.> Risponde lei.

Tutti riprendono a mangiare e a chiacchierare ed Emily si avvicina a me.

<Grazie.> Sussurra.

Le sorrido.

So quanto possano essere insistenti quando si tratta di questo genere di argomenti, quindi ho preferito mentire piuttosto che farle subire la marea di domande che le avrebbero fatto sulla persona che le interessa.

E così, tra una chiacchiera e l'altra, finiamo di pranzare ed usciamo per andare al giardino che divide il dormitorio dalla scuola.

<È davvero bello qui.> Dice Emily sdraiandosi sul prato.

<Già, di solito ci veniamo quando vogliamo rilassarci tutti in compagnia.> Dice Soleil sdraiandosi accanto a lei.

<Ci sono un sacco di ricordi in questo posto.> Dice Callie pensierosa.

Sorrido al ricordo di alcuni di quelli.

Ad esempio, la volta in cui Jason stava inseguendo Chad perché gli aveva tirato l'acqua addosso mentre dormiva.

Oppure, quando io, Soleil e Makenzie ci siamo incontrati per la prima volta.

<Ehi principessa dei fiori, la smetti di giocherellare con quella povera margherita e ritorni nel mondo del presente?> Mi fa riprendere dai ricordi Jason circondandomi la vita con un braccio.

Lascio stare la margherita e sorrido a Jason.

<Qui ti ho salvata da Nash...> Ricorda lui stringendo la presa.

<Già...> Abbasso lo sguardo.

<Ora però non ti farà più niente. È cambiato, sai?>

Ritorno a guardarlo. <Tu dici?>

Annuisce. <Certo, è ancora scorbutico e tutto il resto, ma si comporta meglio nei confronti di Austin e poi, ieri alla festa, ti osservava da lontano.> Distoglie lo sguardo da me e si mette a osservare il cielo. <Sembrava come immerso nei suoi pensieri. Volevo provare a parlargliene, ma non me ne ha dato l'occasione.>

<Che t'importa?> Faccio spallucce. <Magari, che mi guardava, era una tua impressione. Magari stava guardando qualche ragazza sculettare in pista o nei dintorni.>

<Chissà.>

Si appoggia con la schiena all'albero dietro di noi e si porta le mani dietro la nuca.

<Comunque, cambiando argomento...> Mi fa segno di avvicinarmi.

Mi posiziono tra le sue gambe e appoggio la testa sul suo petto, come facciamo di solito quando siamo qui.

<Fammi indovinare, Makenzie?> Domando ghignando.

Lui arrossisce di poco e io ridacchio.

<Sei proprio cotto.> Commento la sua reazione.

<La trovo solo carina... tutto qui.> Va sulla difensiva.

<Certo, peccato che quando lei ed Erick stanno troppo attaccati tu vai su tutte le furie.>

Non dice niente, ma dalla sua espressione so che ho ragione.

<Ehi piccioncini, di che parlate?> Ci raggiunge Austin mettendosi in ginocchio davanti a noi.

Sospiro. <Lo sai che non stiamo insieme.>

<Lo so, ma siete carini insieme.> Ci sorride. <Da quando eravate piccoli.> Aggiunge intensificando il suo sorriso. <E io sono il terzo!> Esclama tirandosi addosso.

<Oddio Austin! Così mi schiacci!> Dico soffocata dal suo peso.

Si mette a ridere e si alza. <Scusa, ma è sempre bello farlo. Mi vengono in mente le serate che passavamo tutti e tre assieme quando frequentavamo le elementari. A volte ho nostalgia di quei momenti.>

Io e Jason lo abbracciamo.

<Già.> Sussurro.

-
-
-

My BoyWhere stories live. Discover now