20 - Lilith, il criceto/topo

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Sento Callie urlare ed esco subito dal bagno.

La vedo terrorizzata in piedi sul mio letto.

<Che é succ...> Non mi fa terminare la domanda che si rimette a strillare.

<Un topo!> Urla.

<Un cos..?> Aprono la porta.

<Ehi sono tornata con il cib...> Emily si blocca. <Un topo!> Urla lanciando le buste in aria e correndo via.

Cerco di prendere più buste possibili prima che cadino a terra.

<Scusate, avete visto un cricetino in giro?> Chiede una ragazza affacciandosi alla nostra stanza.

Callie urla di nuovo.

<Quello?> Domando indicando il "cricetino", grigio e bianco, con un cenno del capo dato che sono un tantino impegnata.

<Uh si.> Dice la ragazza accovacciandosi a terra. <Vieni dalla mamma Lilith.> Dice formando un nido con le mani.

Il criceto si avvicina e la ragazza lo prende in mano.

<Quel coso sarebbe un criceto?> Chiede Callie scendendo dal letto e affiancandomi.

<Si, perché? Non è mica un topo.> Risponde la ragazza con tono innocente.

<Ehm...> Callie si gratta la nuca a disagio.

<Beh, non sei la prima che la scambia per tale.> Dice la ragazza accarezzando la testolina della cricetina. <Comunque, mi chiamo Jackie.>

<Grace.> Dico sorridendole.

<Callie. Sei nuova?>

<Si, sono arrivata questo pomeriggio e ho avuto l'occasione di presentarmi solo alla mia compagna di stanza.>

<Vuoi che ti facciamo un tour del campus?> Le propongo.

<Oh, no grazie. Devo ancora sistemare tutti i bagagli.>

<Come vuoi, ma se cambi idea sai dove trovarci.> Dice Callie sorridendole.

Annuisce. <Certo e grazie mille.> Dice e va via.

<Vado a recuperare Emily.> Dice Callie uscendo anche lei.

Annuisco e inizio a sistemare le compere di Emily.

* Emily's pov *

Mi scontro contro qualcuno mentre corro.

<Attenta ragazzina.> Dice quel qualcuno.

Alzo lo sguardo e... Nash!

<Ehm.. scusa... io...>

Alza gli occhi al cielo e se ne va. Ma che ho fatto di male?!

<Emily!> Sento in lontananza dietro di me.

Una sagoma slanciata dai capelli biondi si avvicina correndo, è Callie.

<Ehi, è tutto apposto.> Dice col fiatone fermandosi davanti a me. <Quel coso non era un topo.> Continua e alza lo sguardo.

Mi vede con le lacrime agli occhi e assume uno sguardo preoccupato.

<Che è successo?> Domanda.

Scoppio in lacrime abbracciandola.

<Ehi, ehi, calmati.> Dice e ci sediamo sul pavimento in un punto isolato.

<Nash.> Dico soltanto.

<Cosa ti ha fatto?> Domanda stringendo i denti.

<Mi... mi sono scontrata con lui e... e mi ha risposto... male.> Spiego tra i singhiozzi.

<Non ci pensare, ok? È solo uno scorbutico arrogante merdoso.>

Mi asciugo con la mano le lacrime. <Si, hai ragione.> Le sorrido.

Si alza e mi porge una mano. <Andiamo adesso, Grace ci sta aspettando. Sarà arrabbiata con te perché hai lanciato tutte le buste e ha dovuto fare l'acrobata per non farle cadere.>

Mi metto a ridere e le prendo la mano.

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My BoyWhere stories live. Discover now