19 - La mia parte femminile

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Sbadiglio mentre mi stiracchio.

<Ma buongiorno bella addormentata.> Dice Callie aprendo le tende e facendo entrare la luce divina nella stanza.

Chiudo gli occhi, dato che mi ha accecata, e li strofino con le mani.

<Smettila, così ti irriterai il contorno occhi.> Dice togliendomi le mani dagli occhi. <E infatti sei già rossa.> Sospira.

<Che buongiorno del cazzo.> Borbotto con voce impastata.

<Zitta e vatti a lavare, oggi è una splendida giornata e, siccome entriamo più tardi, abbiamo tutto il tempo per una bella colazione.> Sorride radiosa come sempre e va verso il suo armadio.

Mi dirigo verso il bagno e mi lavo.

Mentre mi pettino, sento il mio stomaco brontolare... ieri a cena non ho mangiato quasi nulla.

Esco dal bagno e lei mi passa i vestiti.

<Li ho scelti mentre ti lavavi così facciamo prima.>

Annuisco e inizio a cambiarmi.

<Emily?> Domando non notandola.

<È a lezione, ti ricordo che non tutti entrano due ore dopo.>

<Giusto.> Dico alzandomi per abbottonare i jeans.

<Che belli questi jeans, ti fasciano bene le forme.> Sorride osservandomi da capo a piedi.

Sospiro. <La smetti di fare la stilista fallita?>

<Grazie tante.> Dice indispettita.

Mi allaccio le scarpe e prendo lo zaino.

<Ti muovi o vado da sola a fare colazione?> Le domando.

Lei, senza battere ciglio, è già fuori che corre verso le scale.

Chiudo la porta, estraggo la chiave dalla serratura e la seguo.

<Stavo pensando che dovremmo andare a comprare qualche stuzzichino da lasciare in camera così, se pranzo o cena non ci soddisfano, abbiamo quelli.> Dice mentre usciamo dal dormitorio.

<Si. Dovremmo chiedere anche a Emily di venire, così prenderà le cose che piacciono a lei.>

Callie annuisce. <Dio, ho una fame!> Esclama alzando la testa verso il cielo e toccandosi lo stomaco.

Le prendo la mano e inizio a correre mentre il mio stomaco non smette di fare rumori strani ricordandomi che non vede l'ora di accogliere del cibo al suo interno.

* Austin's pov *

<Più veloci!> Ci richiama il capitano guardandoci mentre nuotiamo con tutte le nostre forze.

<Capitano sono stanco!> Si lamenta uno del primo anno.

<Fa come vuoi, ma sappi che non parteciperai alle gare se non superi almeno il tuo record.>

Il ragazzo sbuffa ed esce dall'acqua.

<Va bene, mi arrendo. Non riesco a fare il capitano malvagio come Abigail, quindi vi concedo quindici minuti di pausa.> Dice andandosi a sedere sulla panchina.

Tutti sospiriamo di gratitudine ed usciamo dall'acqua.

Tutti, tranne Nash ed io.

<Tu non riposi biondino?> Mi domanda bloccandosi, togliendosi cuffia e occhialini.

<No, devo migliorare i miei tempi.> Mi fermo anche io e mi alzo gli occhialini.

Forse potremmo instaurare una conversazione civile senza prese in giro o un'azzuffata proprio qui in acqua.

Magari mi affoga...

<Capisco.> Dice slanciandosi verso il bordo per uscire e contraendo tutti i suoi muscoli.

Wow, è davvero un bel ragazzo... e che muscoli... se solo non mi trattasse così di merda ci farei qualche pensierino...

No ma che sto dicendo?!... odio la parte "femminile" che c'è in me.

<Se vuoi rimango anche dopo gli allenamenti per aiutarti... anzi, potremmo aiutarci a vicenda. Sempre se ti va.> Mi dice allungando una mano verso la mia direzione per aiutarmi ad uscire. <Ora esci o ti affaticherai troppo.>

Gli afferro la mano, ma al posto di farmi aiutare a risalire, lo tiro in acqua scoppiando a ridere.

Quando riemerge mi guarda male e scuote la testa.

<S-scusa...> Smetto di ridere ricordandomi chi è quello davanti a me.

Sorride.

Eh? Sta sorridendo? E il sorriso sta diventando una risata?!

Ma che diavolo è successo a questo ragazzo?

Ieri si confida con Jason, si fa consolare, e oggi si mette a ridere perché l'ho tirato in acqua?... non lo riconosco più.

<Sai, ti ho giudicato male.> Mi sorride. <In fin dei conti, sei simpatico.>

Volta le spalle e riesce dall'acqua.

Si gira verso di me e mi porge nuovamente la mano.

<Se ora mi butti di nuovo in acqua, ritiro tutto quello che ho detto e ti affogo.> Fa un sorrisino falso e diabolico.

Un po' intimorito da quel sorriso, gli afferro la mano e mi faccio aiutare ad uscire.

<Bene ragazzi.> Ci raggiunge il capitano. <Se avete finito di filtrare davanti a tutti, potete raggiungere gli altri in cerchio.> Indica dietro di se tutti i nostri compagni che borbottano e ridacchiano tra di loro.

Abbasso il capo e mi avvio al cerchio mentre Nash si ferma a parlare con il capitano.

Che figura...

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My BoyWhere stories live. Discover now