90 - Ci credi?

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Entro in classe in ritardo e mi scuso con il professore già seduto in cattedra.

Vado a sedermi al mio posto dopo la sua ramanzina e riprende la lezione.

<Come mai così tardi?> Mi domanda Jackie senza farsi sentire dal prof.

<Rod mi ha chiamata stamattina e così ci ho messo più tempo del solito.> Spiego mentre prendo quaderno e astuccio per prendere gli appunti.

Ne ho bisogno, dal libro non ci capisco mai niente... ma nemmeno dai miei appunti.

Odio storia, non riesco a studiarla o a capirla. Cerco sempre di farmi aiutare da qualcuno come Austin, ma non mi entra in testa, non ci riesco.

Jackie si appoggia allo schienale della sedia e sbadiglia.

Anche lei ha, bene o male, i miei stessi problemi.

<Ci stai capendo qualcosa?> Mi sussurra.

Scuoto la testa e continuo a scrivere ciò che il prof scrive alla lavagna.

Non ne posso già più e non è nemmeno passata mezz'ora da quando sono entrata.

Qualcuno mi passa un bigliettino e io lo prendo.

<Da chi è?> Mi domanda curiosa Jackie.

Lo apro e leggo:
"Ieri notte Nash ti stava sognando. Ti chiamava mentre dormiva."

So già di chi è.

Mi volto verso Austin seduto alla seconda fila dall'altra parte della classe.

Gli rispondo:
"Mi stava di sicuro insultando come al solito."

E lo passo al ragazzo della pancata centrale sussurrandogli di passarlo ad Austin.

Poco dopo mi arriva la risposta:
"Non credo, sembrava spaventato o qualcosa del genere. Mi sono svegliato di colpo pensando chi sa cosa e mi sono messo ad ascoltarlo."

Sospiro e gli scrivo:
"Poco mi importa se mi sogna. Piuttosto, perché non gli chiedi perché ha detto quelle cose a Rod?"

Lo passo al ragazzo di prima e alzo lo sguardo sulla lavagna.

Oh merda, ha davvero scritto tutto quello in così poco tempo?

Mi volto verso Jackie e guardo il suo quaderno. Ha scritto molto più di quello.

Mi arriva la risposta di Austin:
"Gliel'ho chiesto e lui ha detto che non gli ha mai detto quelle cose e che di sicuro se le sarà inventate per pararsi il culo."

Non credo che Rod mi direbbe mai una bugia, non ne ha il motivo.

Gli rispondo:
"Rod di certo non si è inventato niente. Magari è stato Nash a mentire, sai benissimo com'è fatto."

Prima di passarlo, la campanella suona e mi alzo subito, mettendo le cose nello zaino.

Passo il biglietto ad Austin appena mi raggiunge e, insieme a Jackie, usciamo dall'aula per andare in quella di letteratura.

<Tu credi? Sappiamo entrambi che è cambiato.> Dice piegando il foglietto e mettendoselo in tasca.

<A me non pare proprio. È sempre lo stesso scorbutico che se la prende con il mondo.>

<Di che parlate?> Domanda Jackie mettendosi in mezzo a me e Austin.

<Di Nash e Roderick.> Risponde Austin.

<Ah... secondo me ha ragione Nash. Di sicuro Roderick ha detto quelle cose solo per pararsi il culo con te.>

Sospiro. Perché pensano questo di lui? Non è così, non mi mentirebbe mai.

Come fa a sapere cosa mi ha detto Roderick? Ieri gliene ho parlato prima di cena. Volevo sfogarmi con qualcuno e chi meglio di lei?

Incrociamo Makenzie per strada e, siccome frequentiamo lo stesso corso, si unisce a noi e le spieghiamo brevemente la situazione.

<Si, anche io concordo con Jackie e Austin. Effettivamente Nash si sta comportando molto diversamente dagli anni scorsi e non vedo il motivo per il quale debba mentire.>

Arriviamo in aula ed entriamo.

<Io la penso diversamente, poi ognuno è libero di credere quel che vuole.> E mi vado a sedere.

Austin si siede vicino a me al penultimo banco e, Jackie e Makenzie, davanti al primo.

<Però Grace, lui era davvero... non so, triste? Forse?>

<Per cosa? Perché ho creduto al mio ragazzo?> Domando seccata. <Sul serio Austin?>

Lui sospira e mi fa segno con la mano di lasciare perdere.

Chissà a che gioco sta giocando Nash. Di sicuro avrà in serbo qualcuna delle sue, me lo sento.

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My BoyWhere stories live. Discover now