50 - Lo amo?

4.7K 149 17
                                    

<Eccoci.> Dice fermandosi.

<Ora posso chiederti ciò che voglio?>

<Prima scendiamo.> Dice togliendosi la cintura.

Faccio la stessa cosa ed esco.

<Perché proprio al bosco? Fa freddo a quest'ora.> Dico sentendo l'arietta di fine settembre farsi sempre più fitta.

Sospira e si toglie la felpa. <Così non ti lamenti che ti ho portata qui per farti venire un malanno.> Me la lancia.

La prendo e me la infilo, dopo averlo guardato mentre apriva il cofano della macchina.

<Stai meglio?> Domanda sedendosi.

<Si.> Rispondo.

<Guarda che puoi anche sederti qui vicino, non ti mangio mica.> Fa guardandomi un attimo.

In effetti, sono rimasta davanti alla portiera tutto il tempo come una scema.

<Ok.> Sussurro e mi avvicino.

Perché ho tutta quest'ansia addosso? Mi sento come una lepre vicino al leone.

<Allora?> Domanda continuando a guardare in alto.

<Non mi viene in mente niente da chiederti.> Dico osservando i suoi lineamenti di profilo.

Volta il viso verso di me. <Allora te ne faccio una io, perché mi fissi?> Fa quel mezzo sorriso.

Apro e chiudo la bocca non trovando le parole per rispondere e distolgo lo sguardo dai suoi occhi ghiaccio così meravigliosi, ma anche così dannosi per la mia psicosi.

<Ti rifiuti di rispondere, signorina?> Dice prendendomi il mento e voltandomi, così, il viso verso il suo.

<Non ti stavo osservando.> Nego.

<A no? E allora cosa c'è di tanto interessante da quella parte?> Domanda indicandola con un cenno del capo.

Guardo dietro di lui. <Il sole, le luci che crea tra i rami degli alberi facendomi stare così bene e in pace.> Sospiro alla fine.

Si volta.

<Vero, è proprio bello.> Commenta dopo un po'. <Ma so che stai mentendo.>

<Cosa te lo fa pensare?>

Ritorna a guardarmi. <Hai dato una risposta troppo specifica, non da te.> Sorride.

<Cosa ne sai se è da me o meno?>

<Lo so, eccome se lo so.> Si avvicina di più. <Io so tutto di te, Honey.> Dice quasi in un sospiro.

Honey?

<Honey?> Domando.

Si sposta e distoglie lo sguardo. <Si, honey.> Scende dal portabagagli.

<E tutta questa confidenza? Non siamo amici d'infanzia.>

<Ma ti conosco dall'infanzia.> Puntualizza.

<Ma ti conosco dall'infanzia.> Lo imito.

<Ehi, che hai detto?> Si volta verso di me.

Oh no, ora mi ammazza.

<I-io... niente...>

Si avvicina pericolosamente. <Ah no?>

Scuoto il capo cercando aria che non arriva pur essendoci abbastanza vento.

Ghigna e inizia a fare una cosa che nessuno osa farmi, il solletico.

Nessuno lo fa perché mi metto a ridere e non la finisco più, nemmeno quando si fermano.

Infatti...

<Grace, guarda che non te ne sto più facendo.> Dice mentre continuo a ridere.

<Lo so, è che non riesco a smettere di ridere.> Dico tra le risate.

Come faceva Jason?

<E... e ora rimarrai così?>

Giusto.

Trattengo il fiato.

<Che fai?> Domanda avvicinandosi.

Riesco a calmarmi e, finalmente, sento la risata passare.

<Grace?>

Tiro uno sospiro. <Si?>

<Ok, non ci ho capito niente, ma l'unica cosa che so è che non dovrò mai più farti il solletico.>

Mi metto a ridere e lui si avvicina ancora di più, posizionandosi tra le mie gambe.

<Mi piace quando ridi, soprattutto se sono io la causa.>

Eccolo, ecco quel magnifico sorriso che amo tanto...

Amo?... lo amo?

Arrossisco.

Mi cinge in vita appoggiando la testa sulle mie cosce.

<Mi piace passare del tempo con te, mi trasmetti il tuo buon umore.>

Non dico niente, ma mi viene quasi naturale mettergli una mano tra i capelli e accarezzarli.

Sono così morbidi...

<Già... mi piaci.> Lo sento borbottare.

Eh? Ho sicuramente capito male.

Mi fermo e lui mugugna. <Continua.>

Già avrò capito male, di sicuro si sarà riferito alle mie carezze. Anche se vorrei non fosse così.

-
-
-

My BoyKde žijí příběhy. Začni objevovat