54 - Grazie

4.2K 125 3
                                    

* Austin's pov *

Esco dalla classe, essendo finita l'ora.

<Amore, andiamo a farci un giro dopo pranzo?> Mi domanda Callie ritrovandomela davanti.

<Ehm... Ciao.> Saluto. <Non lo so, domani ho almeno tre verifiche e...>

<Oh dai, tu sei un genio e sono sicura che, anche se non studierai, riuscirai comunque a cavartela.> Mi sorride.

Sospiro e la oltre passo per andare in mensa, lei mi segue.

<Non credo di riuscirci, sono cose che...>

<Dai amoruccio bello, siamo da un sacco che non stiamo noi due insieme da soli.> Mi parla sopra.

<Callie non...>

<Daaai.> Insiste mettendo in risalto le sue forme.

<No!> Mi blocco. <Non esco e smettila di provare a farmi cedere con le moine. Me ne vado.> E così faccio, lasciandola lì immobile.

* Callie's pov *

Ma che gli prende?

Perché si comporta così che gli ho fatto?

E così, a testa bassa, mi dirigo in mensa da sola.

Spero solo che gli altri non mi facciano troppe domande sul perché non sarò seduta vicina a lui.

Arrivo in mensa e vado a fare la fila per il pranzo.

Mi guardo attorno e ci sono già quasi tutti, tranne lui.

Ma dov'è? Dovrebbe essere già qui.

Prendo il pranzo e vado a sedermi tutta sorridente.

Non devo pensare a lui, non adesso.

<Ciao Callie.> Mi saluta Emily facendomi spazio al suo fianco.

<Ciao.> Le sorrido.

<Come mai non c'è Austin insieme a te? Di solito arrivate sempre insieme.> Dice Mark.

<Ehm... non l'ho visto.> Rispondo mettendomi subito un pezzo di carne in bocca.

<Ok... Grace e Jackie? Le hai viste?> Mi domanda Soleil.

Scuoto la testa.

Ma come se le avessimo chiamate eccole arrivare.

<Ciao ragazzi.> Ci salutano sedendosi.

Mi sta così antipatica questa Jackie.

Forse perché è così tranquilla? Perché non parla mai? Non so, è una cosa che sento a pelle, non mi piace proprio per niente.

<Quanto la odio.> Mi sussurra Emily.

Mi volto verso di lei. <Quindi non sono l'unica.>

<A quanto pare no.> Sorride.

Sorrido anche io e arriva Austin.

<Ciao.> Saluta sedendosi tra Grace e Mark.

Soleil lo guarda, poi guarda me.

<Torno subito.> Mi alzo.

E così, mi allontano il più possibile da quel tavolo.

* Nash's pov *
-Prima che Austin arrivi in mensa.-

<Ehi, perché le hai risposto così?> Domando ad Austin raggiungendolo.

<Perché mi sto stancando dei suoi modi di fare. Se le dico di no ci sarà un motivo, non è che devo dirle sempre e per forza si.> Risponde con tono irritato.

<Capisco, in questo caso concordo con te.> Annuisco.

Mi sorride. <Grazie.>

<Ora dove stai andando?> Gli domando. <Non dovresti andare a pranzo?>

<Voglio un attimo calmarmi in camera e posare lo zaino, non mi va di portarmelo appresso.>

<Ok, allora verrò con te.>

Annuisce.

E, mentre camminiamo in silenzio...

<Devo dirti...> Diciamo insieme.

Ci mettiamo a ridere.

<Scusa, prima tu.> Dice lui.

<Ok, avevo intenzione di dirti la cosa di stamattina, ma è lunga come storia, quindi vai tu.>

Annuisce. <Sai, non è molto importante, ma... grazie Nash.>

Inarco un sopracciglio. <Tutto qui?>

<Si... insomma, mi hai dimostrato in poco tempo di essere una brava persona infondo, molto infondo, e anche un buon amico, quindi grazie, per tutto.>

Mi fermo. Io non credevo che...

<Nash?> Mi richiama.

Alzo il capo.

<Ma stai... piangendo?> Abbassa la voce quasi incredulo.

Mi asciugo la lacrima scappata al mio controllo e distolgo lo sguardo in imbarazzo. <Non posso credere che Ananas potesse farmi piangere.> Tiro su col naso.

Si schiarisce la gola. <Te lo lascio passare solo perché sei ridotto in questo modo.> Mi indica ridacchiando.

<E non potevo pensare fosse un tale stronzo.> Mi avvicino iniziando a scompigliargli i capelli.

Si mette a ridere. <Dai smettila!>

Inizio a ridere anche io e mi fermo. <Grazie anche a te Austin.>

<Di cosa?>

<Di essere mio amico.>

-
-
-

My BoyWhere stories live. Discover now