56 - Chiarezza

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<Ecco qui.> Dice Nash tornando con due ciotole piena di patatine.

<E da bere?> Domanda Austin.

<Un attimo, non ho quattro braccia e non mi hanno voluto dare un vassoio.>

<Giusto, scusa.> Gli sorride Austin.

Nash si volta e va verso il bancone per prendere da bere.

<Ce lo vedrei bene come cameriere, non trovate?> Commenta Jackie.

Io e Austin ci guardiamo e ci mettiamo a ridere.

<Nash cameriere? Ma nemmeno in un mondo parallelo.> Dico.

<Cos'hai contro di me signorina?> Dice Nash appoggiando i bicchieri sul tavolo. <Non sono favoloso mentre porto le cose al tavolo?>

Io, Jackie e Austin ci mettiamo a ridere e lui ci guarda male.

<Bene, la prossima volta si alza qualcuno di voi a prendere le ordinazioni e a portarle.> Dice indispettito.

Faccio spallucce. <Nessuno ti aveva chiesto niente.>

Nash sbuffa e prende il suo cellulare dalla tasca per guardare non so cosa.

<Mi sa che si è offeso.> Commenta Austin.

<No, va tutto bene.> Dice Nash prendendo una patatina e tornando a guardare lo schermo del telefono.

Sospiro e inizio a mangiare anche io.

<Ehm... Austin, hai capito la lezione di storia dell'altro giorno?> Gli domanda Jackie timidamente.

<Si, vuoi che ti aiuti?> Le domanda.

Lei annuisce. <Grazie.>

<Va bene. Hai il libro?>

<Si, dovevo studiare con Grace, ma ora che ci sei anche tu potrai darci una mano.> Gli sorride.

Sento Nash sbuffare e si alza. <Mio padre mi chiama, ci si vede.>

<Ciao.> Lo salutiamo e iniziamo il nostro studio.

Ora che ci penso...

<Scusate... vado un attimo in camera, ho dimenticato una cosa.> Dico alzandomi.

<Ok.> Dicono mentre prendo lo zaino.

Me ne vado e guardo l'ora dal cellulare, le 5:40 pm.

Spero non ci siano Callie ed Emily così posso leggere il foglio in pace.

Perché si, è quello che sto andando a fare. Non ce la faccio più ad aspettare e voglio sapere che diamine c'è scritto e, soprattutto, chi l'ha scritto.

Mentre cammino, vengo travolta da qualcuno.

<Ou... Grace, scusa, ti ho fatto male?>

<No tranquillo Erick, sto bene.>

Mi sorride. <Dove vai?>

<In camera, devo fare una cosa.>

Mi scruta attentamente in viso e inarca un sopracciglio. <Sicura di stare bene?>

Annuisco. <Perché?>

<Hai una faccia strana.>

Faccio spallucce. <Ho dormito poco, sarà per quello.>

<Sicura?>

<Sta tranquillo, non ho nulla. Piuttosto, con Makenzie?>

Distoglie lo sguardo. <Cosa?>

Sorrido. <Lo sapevo.>

<Sapevi cosa?> Torna a guardarmi.

<Che ti saresti deciso a dirlo.>

<Dire che? Grace parla chiaro.>

<Che ti piace!>

<Eh? No, no, stai sbagliando. Lei é la mia migliore amica e le voglio un bene dell'anima. Non sono inna...> Si blocca.

<Ah no?> Domando guardandolo diventare paonazzo.

<I-io... credo di dover andare.>

<Erick dovresti far chiarezza sui tuoi sentimenti, su quello che provi realmente.>

Annuisce e mi abbraccia. <Ti voglio bene.>

<Anche io scemo e ora vai.>

Mi sorride e mi saluta con un cenno della mano.

Riprendo a camminare, spero di non incontrare nessun altro.

E manco pensato...

<Ehi, Grace!>

Sospiro e mi volto.

<Dove vai così di fretta?> Mi sorride Roderick.

<In camera devo fare una cosa.>

<Ou ok, ti accompagno.> Dice iniziando ad incamminarsi.

Lo seguo e rimaniamo in silenzio per un po'.

<Ehm...> Fa lui. <Ecco... volevo chiederti... riguardo a ieri.> Perché è così imbarazzato?

<Cosa?>

Mi guarda un momento e poi distoglie subito lo sguardo. <Nulla... solo che... mi piacerebbe rifare quello che, in teoria, avremmo dovuto dimenticare... ecco.>

<Ah...>

<Scusa, scusa, non volevo... era... insomma...> Sospira. <Lasciamo stare.>

E nel mentre siamo arrivati davanti alla mia stanza.

<A-allora a dopo.> Mi sorride.

Ricambio il sorriso e lo abbraccio. <A dopo.>

Mi stacco e lo vedo un po' rosso sulle gote... è un sacco tenero in questo momento.

Gli sorrido ed entro.

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My BoyWhere stories live. Discover now