87 - Un'altra delle tue vittime

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La partita è già iniziata da un bel po', ma di Rod ancora nessuna traccia.

Non è in campo e nemmeno in panchina, chissà dove si sarà cacciato.

<Un altro punto per la squadra di casa!> Esulta il cronista e così tutti gli studenti della nostra scuola.

Il punto è stato segnato da Kodey che, ora, gira per tutto il campo battendosi i pugni sul petto mentre alcuni dei compagni lo seguono e gli si tirano addosso.

<È proprio bravo, è già il quinto di fila.> Commenta Brad seduto dietro di me.

<Probabilmente è scatenato... o è proprio bravo di suo.> Dice Erick seduto due posti dopo di me.

Al suo fianco, Makenzie si mangia tranquilla il suo hot dog e guarda la partita.

Austin, seduto al mio fianco guarda un punto fisso in lontananza, soprappensiero.

Gli muovo il braccio e lui appoggia la testa sulla mia spalla sospirando.

L'amore lo combina proprio male.

Jackie fa la sua stessa cosa e, così, mi ritrovo due pesi morti addosso.

<A quanto pare sei comoda.> Mi dice Soleil ridacchiando.

Mi volto verso di lei. <La prossima volta te li prendi tu.>

Si mette a ridere e, mentre mi giro verso il campo, noto Callie venire verso di noi.

<Alla buon'ora, dov'eri?> Le domanda Emily togliendo la borsa dal posto che le aveva preso.

<Stavo studiando in biblioteca e non ho badato all'orario.> Sorride innocente, poi si sporge verso Austin e gli da un bacio sulla guancia. <Ciao amore.>

Lui non dice niente e continua a fissare il campo.

Decido di prestare anche io attenzione alla partita e noto Rod correre verso il coach.

Finalmente si è fatto vivo.

L'arbitro fischia annunciando un cambio e così entra Rod al posto di uno dei suoi compagni.

Riprende la partita e Rod, fa subito il suo primo punto.

Si volta verso la nostra parte e manda dei baci generali.

Sorrido nel vederlo già subito all'opera e mi gusto il resto della partita.

Il numero sette della sua squadra gli ruba la palla e corre per fare punto, ma Rod non lo lascia andare e lo spintona cercando di riprendersela. Ma che sta succedendo?

* Nash's pov *

Prendo la palla a quel pezzo di merda e inizio a correre.

Dopo quello che ho visto non posso fare finta di niente.

<Ridammi la palla pezzo di merda.> Lo sento dietro di me.

Non dico niente e continuo a correre verso la base, ma lui mi raggiunge e mi spinge con la spalla.

<Devo segnare io.> Ringhia affianco a me.

<So cosa stavi facendo.> Dico restituendogli la spallata.

<Di che parli?> Domanda piantandosi davanti a me, lo schivo.

L'arbitro inizia a fischiare, ma lo ignoro.

<Perché la tradisci?> Gli domando lanciando la palla dall'altra parte del campo. <Ti ho visto in quel laboratorio e non negarlo. Probabilmente se domando alla tua puttanella si metterà a piangere.> Ghigno da dietro il casco.

Lui se lo toglie e lo lascia cadere. <Che cazzo stai blaterando Smith?!>

Me lo tolgo anche io e lo spingo. <Perché cazzo la devi tradire eh?!>

<Io non tradisco un cazzo di nessuno.> Mi tira a terra. <Tu piuttosto, perché non la smetti di mangiartela con gli occhi ogni volta che la vedi?> Mi tira un pugno sullo zigomo.

Ribalto le posizioni e inizio a tirargli pugni su tutto il volto.

Urla generali si innalzano tra gli spalti e il campo. Chi ci acclama, chi è terrorizzato, chi cerca di dividerci.

Ma io non ci faccio caso e continuo a sfogare la mia ira su di lui.

<Perché proprio lei? Perché proprio Grace deve essere un'altra delle tue vittime?! Come cazzo ti sei permesso a farla innamorare di te per poi tradirla subito in questo modo?!> Urlo con tutta la rabbia che mi contorce l'anima e che cerco di reprimere da quando li ho visti baciarsi la prima volta, due sabati fa.

<Nash piantala!> Mi urla Kodey, ma io non lo ascolto.

Roderick, con un ringhio, mi ferma le mani e mi tira via da lui.

Ha la faccia piena di lividi, tagli e gli esce del sangue dalla bocca.

<Ne ho abbastanza di te, pivello!> Si alza in piedi dopo avermi tirato un pugno sul naso e inizia a prendermi a calci in pancia.

Mi piego in due e alcuni vengono a tirarlo via da me, ma lui li allontana con un unica spinta.

<Lei non è una mia vittima, sennò me la sarei già scopata. Ieri era ubriaca marcia e pure non le ho fatto niente, anche se la mia testa continuava a dirmi di farlo.> Si blocca e si abbassa su di me. <È Callie la mia vittima, la sfrutto per sfogarmi con del buon puro sesso.> Mi sputa in un occhio. <Mi spiace, ma Grace è solo mia.> E se ne va, lasciandomi sul prato del campo.

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