32 - Schiarirsi le idee

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* Jason's pov *

<Sta bene.> Dico appena raggiungo gli altri in giardino.

<Meno male, ero così preoccupato.> Austin tira un sospiro di sollievo.

<Jason Lee, nell'ufficio del preside.> Si sente la voce robotica dall'altoparlante.

Sospiro. <Mi preparo all'inferno, ci si vede.> Dico voltandomi per andare dal preside.

Sapevo che sarebbe andata a finire così.

Mentre cammino mi scontro contro una ragazza dal volto famigliare.

<Scusami.> Dico fermandomi un momento e osservandola da capo a piedi.

La noto arrossire leggermente e dice: <Fa niente.> Poi va via.

Ritorno nei miei passi e arrivo dal preside.

Busso alla porta.

<Avanti.>

Entro, saluto cordialmente e richiudo la porta.

<Si accomodi.> Dice mentre giocherella con una di quelle palline anti stress.

Mi siedo sulla sedia davanti a lui.

<Allora, so che è uscito dall'istituto senza permesso, un'altra volta.>

<Si, mi scusi.>

Non capisco come faccia a sapere ogni cosa subito, che ci siano telecamere ovunque? O magari una spia nei dintorni... bah.

<Non servono le scuse signorino Lee, gliel'ho fatta passare liscia per ben tre volte.>

<Non avrei dovuto, lo so, mi dispiace, me ne pento amaramente.>

<Non faccia tanto le moine perché questa volta non attacca. Ha superato il limite, per non parlare di tutte le lezioni che ha saltato da quando è iniziato l'anno.> Mi mostra il foglio con tutte le assenze.

<Ecco io...> Non mi lascia finire.

<No, non dica niente. Probabilmente le serve qualche giorno per riprendersi. Non so cosa le stia succedendo e non lo voglio sapere, ma questa volta se la caverà con due settimane di sospensione. Potrà tornare a casa da sua madre e prendersi questi giorni lontani da tutti per riflettere e capire cosa ne vuole fare del suo futuro. Quando ritornerà qui, la vorrei trovare con le idee chiare se non le dispiace. Ora può anche andare a preparare le sue cose, le sue lezioni finiscono qui per oggi.>

Detto ciò, mi alzo e vado verso la porta.

Prima di uscire, mi volto verso di lui e dico: <Le prometto che cambierò e mi impegnerò seriamente. Non voglio lasciare questa scuola.>

Sorride soddisfatto ed io me ne vado richiudendo la porta una volta uscito.

* Emily's pov *

È già ora di pranzo, Grace non si è fatta più vedere o sentire.

Chissà dov'è e che sta facendo.

Entro in mensa insieme a Callie e prendiamo i vassoi.

<Che succede?> Mi domanda notando la mia espressione.

Un misto di preoccupazione e ansia.

<Nulla, sto bene.>

<Come vuoi.>

Continuiamo a servirci e poi andiamo a sederci al nostro tavolo.

<Grace, dov'eri finita?> Le domanda Callie.

Non mi ero nemmeno accorta che era seduta tra Austin e Soleil.

<Ehm... mi hanno portato un pacco e, siccome non volevo continuare le lezioni, ne ho approfittato della cosa per riposarmi un po' in camera.>

<Oh... beata te.> Si lagna Callie mentre inizia a mangiare.

Almeno non l'ha chiamata il preside per la storia di ieri sera.

E spero non lo venga mai a sapere o saranno guai, suppongo.

Ora ho una preoccupazione in meno.

<Emily, che ti succede?> Mi domanda Soleil.

Mi fermo dal giocherellare con la pasta e alzo lo sguardo.

Tutti i ragazzi mi fissano.

<Dov'è Jason?> Domando non notandolo tra tutti, cambiando argomento.

<Non lo sappiamo, comunque, non sviare la domanda.> Dice Soleil.

Sospiro. <All'inizio ero preoccupata per Grace, ma ora non so cos'altro ci sia. Forse è per la gara di domani.>

O forse per Nash, non l'ho visto tutta la mattina e vorrei scusarmi come si deve per ieri sera.

Mi ha colto in flagrante mentre gli scattavo una foto... mi ha urlato contro e mi sono spaventata molto, ma è tutta colpa mia se l'ha fatto, quindi non lo biasimo.

<Non è una gara molto importante, non ti devi preoccupare.> Mi sorride Austin.

<In realtà si, si decide chi parteciperà alle selezioni primaverili e...>

Austin da' una leggera gomitata a Callie.

<Ahio! Ma sei pazzo?!>

<Così le metti pressione.> Sorride nervoso Austin.

E io sono rientrata nel panico.

Ok si, è decisamente per la gara.

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