17 - Se non lui, per chi?

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Durante la cena non è successo granché, c'è stata solo una stupidissima lite tra delle gallinelle.

Emily ci saluta dicendo di dover fare una cosa e io e Callie ce ne torniamo in camera.

<Senti, toglimi questa curiosità, ma a te piace Rod?> Domanda così, dal nulla.

<È un bel ragazzo, lo direbbe chiunque, ma non lo so. Lo conosco da poco quindi non saprei dirti.>

<Va bene.> Dice per niente convinta della mia risposta.

<Che c'è? Pensi che ti stia nascondendo la verità?>

<No, no, è che è strano che tu vada a vedere la partita di qualcuno conosciuto da poco. Almeno che non ci sia qualche altra ragione.> Finisce la frase con un ghigno.

<Nessun'altra ragione. Siamo solo amici e lui mi ha invitata. Mi sembrava scortese rifiutare.>

Sospira demoralizzata e dice: <Ok.>

Arriviamo davanti alla nostra stanza, ma la porta è già aperta.

<Perché è aperto?> Mi sussurra Callie.

Apro la porta e ci trovo dentro Jason seduto sul mio letto a testa china.

<Jason?> Domando avanzando.

<Vi lascio soli.> Dice Callie uscendo.

<Ehi, cos'è successo?> Gli domando abbassandomi per guardarlo in faccia.

<Io... io non volevo...> Sussurra strofinandosi gli occhi con il dorso della mano.

<Cosa?>

<Ho... io ho... ho...>

<Hai cosa? Parla Jason mi stai facendo preoccupare!>

<Jason sei qui?!> Qualcuno spalanca la porta della mia stanza con tanta forza da farla sbattere contro il mobile e far cadere la cornice con la foto.

Jason si alza di scatto facendomi cadere all'indietro.

Mi volto per vedere chi sia e incontro gli occhi ghiaccio di quel dannato.

Occhi ghiaccio... ma che ha fatto all'occhio destro?! E al labbro? E allo zigomo? Perché ha tutti questi tagli e lividi... chi... o no.

Mi rialzo.

<R-ragazzi.> Balbetto indietreggiando di poco.

Il corvino dagli occhi ghiaccio sposta lo sguardo su di me.

Sussulto vedendo come mi guarda. Quel suo sguardo così minaccioso mi fa tremare ogni volta sempre di più...

<Bambolina, esci fuori.> Dice senza distogliere lo sguardo per nemmeno un secondo.

Prendo coraggio e ribatto. Basta farsi mettere i piedi in testa.

<È camera mia, quello che se ne dovrebbe andare sei tu.>

<E allora anche lui.> Indica Jason con un gesto del capo.

<No, lui rimane. Tu te ne vai.> Lo fisso.

Stringe i pugni. <Tsk, stupida mocciosa.> Gira il capo dall'altra parte.

Poi si volta verso la porta e prima di uscire, si volta verso di Jason, lo indica e dice: <Con te farò i conti più tardi.>

Esce sbattendo nuovamente la porta e io rilascio tutta l'aria che stavo trattenendo da quando gli ho risposto.

<Jason, che voleva? Perché ha detto che farete i conti più tardi?> Gli domando mettendomi davanti a lui.

Non mi guarda e rimane in silenzio.

<Parla cazzo!> Urlo prendendogli il viso e voltandolo verso di me. <Ti prego.> Lo supplico con lo sguardo.

Lui sospira e si scansa dalla mia presa. <Mi ha dato fastidio il suo atteggiamento.> Dice andando verso la cornice rotta.

<Che atteggiamento?> Domando andando ad aiutarlo nel raccogliere i pezzi.

Sorride guardando la foto in cui ci siamo noi due e Austin sorridenti.

<Bei tempi le elementari.> Commenta guardando ancora la foto.

<Non sviare l'argomento.> Lo riprendo togliendogli la foto dalle mani e appoggiandola sul mobile.

Sbuffa e si alza. <Stava... stava prendendo in giro Austin e così l'ho picchiato. Un po' come facevo per difendervi tempo fa.> Spiega riandando a sedersi sul letto.

<Si, ma tempo fa erano le elementari. Quante volte ti ho detto di non usare le mani per difendere le persone? E poi, perché tu non hai nemmeno un graffio? Non credo che lui non abbia mosso un dito.> Dico mettendomi a braccia conserte.

Fa spallucce. <Non crederci, ma è così. Ha subito senza nemmeno provare a difendersi. Ma penso che ora voglia vendicarsi per come l'ho ridotto.>

<Ha tutto il diritto di farlo.>

Mi guarda pensando a qualcosa. <Si.> Abbassa lo sguardo. <Non avrei dovuto.> Si alza dal letto. <Poi, per una cosa così stupida.> Borbotta andando verso la porta.

<Te ne vai?>

<Si, vado a vedere cosa vuole.> Ed esce senza nemmeno salutarmi.

Non è da lui.

Perché si è comportato in quel modo.

E poi non credo l'abbia picchiato per Austin...
Ma se non è per lui, allora per chi?

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My BoyWhere stories live. Discover now