Nakano Takeko, un samurai al femminile

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Nonostante il modo in cui viene ritratto negli anime, il Giappone era ed è un paese molto maschilista.
Tuttavia, non mancano le valenti condottiere che hanno saputo lasciare il loro segno nella storia.



Estratto da Wikipedia:

"Nakano Takeko (Edo, 1847 – Aizu, 10 ottobre 1868) è stata una onna-bugeisha (ovvero, una donna guerriera giapponese) del dominio Aizu, che combatté e morì durante la guerra Boshin, colpita a morte da un soldato imperiale nella battaglia di Aizu del 1868.

Dal 1853 al 1863, ricevette una completa formazione nelle arti marziali, nelle arti letterarie (classici cinesi confuciani) e nella calligrafia, e fu adottata dal suo stesso maestro, Akaoka Daisuke, che era anche l'istruttore della principessa Matsudaira Teru, sorella minore adottiva di Matsudaira Katamori, daimyo di Aizu. Insegnò a studenti più giovani di lei, come sua sorella, che a sua volta frequentava la scuola. Amava leggere le tante storie di donne guerriere, generali e imperatrici giapponesi, ma la leggenda di Tomoe Gozen la colpì profondamente.

[...]

La sua figura marziale è legata all'epoca della guerra Boshin (1868-1869), le cui vicende belliche videro contrapporsi, in un conflitto civile, due avverse fazioni: i fedelissimi sostenitori dello shogunato Tokugawa e i fautori della restaurazione dell'imperatore Meiji, i cui esiti, favorevoli a quest'ultimo, avrebbero portato l'Impero giapponese all'epoca di sviluppo di fine XIX secolo.

Durante il conflitto, Nakano Takeko si adoperò in difesa dello shogun Tokugawa Yoshinobu ed ebbe parte nella battaglia di Aizu, nella quale si distinse combattendo all'arma bianca, brandendo un naginata (un'arma inastata giapponese). Nello scontro con le soverchianti forze imperiali, fu a capo di un corpo ad hoc di donne guerriere (Hirata Kochō e la sorella minore Hirata Yoshi; Yoda Kikuko e la madre o sorella maggiore Yoda Mariko; Yamamoto Yaeko; Okamura Sakiko e la sorella maggiore Okamura Makiko; la concubina Watashi; Jinbo Yukiko; le studentesse di Monna naginata dojo Monna Rieko, Saigō Tomiko e Nagai Sadako; la sorella minore di Hara Gorō; Kawahara Asako; Koike Chiyoku), comprese sua madre e sua sorella, che, attraverso pioggia e nevischio, andava in battaglia in modo autonomo e indipendente, dal momento che gli antichi funzionari di Aizu, in particolare Kayano Gonbei, non permettevano loro di guerreggiare, in modo ufficiale, come parte dell'esercito del dominio. A questa unità fu poi dato, in modo retroattivo, il nome di esercito femminile. Fu Furuya Sakuzaemon, il comandante delle truppe di Aizu, a designarla come leader delle donne-samurai il giorno prima della sua morte.

Durante la difesa, al ponte Yanagi nella zona di Nishibata, a Fukushima, la mattina presto scagliò una carica all'arma bianca contro le armi da fuoco delle truppe dell'esercito imperiale giapponese del dominio di Ōgaki, comandate da uno Shaguma. Quando gli avversari si resero conto, con sorpresa, che si trattava di donne soldato, fu impartito subito l'ordine di trattenere il fuoco per non ucciderle. Questa esitazione permise alle guerriere di avvicinarsi ai nemici e affrontarli all'arma bianca: ne caddero uccisi parecchi, prima che il fuoco riprendesse. Il nemico era impressionato dalla furia letale delle donne di Aizu. La stessa Nakano Takeko ne uccise cinque o sei a colpi di naginata prima di soccombere, colpita a morte al torace da un colpo di fucile.

Morente, piuttosto che lasciare che il nemico si impossessasse del suo cadavere per farne scempio, mozzandole il capo per servirsene come trofeo di guerra, chiese a sua sorella Yūko di decapitarla lei stessa per impedirne la cattura e darle onorevole sepoltura. Yūko richiese l'assistenza di un soldato di Aizu, Ueno Yoshisaburō, per la decapitazione. Hirata Kochō, la sorella minore adottiva che aveva studiato naginata e calligrafia come figlia adottiva di Daisuke, nella battaglia fu salvata da Jinbo Yukiko e, essendo la vice-comandante, assunse il comando della truppa per difendere il castello di Wakamatsu dopo che fu uccisa, mentre la vice divenne Yamamoto Yaeko.

Dopo la battaglia, staccata dal corpo, la testa di Nakano Takeko fu così traslata dalla sorella al vicino tempio Hōkai della sua famiglia (la moderna Aizubange, nella prefettura di Fukushima) e seppellita con onore dal sacerdote sotto un albero di pino[6]. La sua arma fu donata al tempio."

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