Stupro di gruppo: i carnefici hanno nove anni

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Oggi si parla di cose molto brutte.

La scorsa settimana, presso la Fakukhanya Primary School di Ekurhuleni, vicino Johannesburg, in Sudafrica, un bambino di cinque anni è stato aggredito da un quartetto di bambini di nove anni che hanno abusato a turno di lui. Gli avrebbero pure detto: "Sei la nostra prostituta".

No, non sono frottole. Purtroppo la notizia non è un fake, ed è stata confermata online da altre testate.

La madre ha portato subito il figlio in una clinica, non appena questi ha confessato l'accaduto. I medici affermano che non ha riportato gravi danni dal punto di vista fisico, ma di certo ne è uscito devastato da quello psicologico. Purtroppo, la madre non ha potuto sporgere denuncia, dato che in Sudafrica l'età minima della responsabilità penale è di 10 anni, quindi a meno che non si aspetti un anno intero non si può fare niente.

La vicenda è sconvolgente perché, oltre ad essere vera, distrugge l'idea dell'innocenza dei bambini.

Qui va precisata una cosa: i bambini SONO innocenti, a meno che non crescano in contesti depravati (non importa se sono situati in Italia o all'estero) o non abbiano già di loro qualche serio problema mentale che li porta ad agire con leggerezza in atti criminosi.

Se aprite il link de Il Messaggero che abbiamo postato in fondo, potrete notare che uno dei commenti alla notizia recita: "In Africa imparano presto, eh? E poi vengono in Europa a caccia!"

A parte il fatto che non tutti gli africani sono violenti o vivono in contesti dove la violenza e lo stupro sono la normalità, non è vero che i migranti africani vengono in Europa per "cacciare": il loro scopo principale è trovare un lavoro stabile.

È vero infatti che negli stati più poveri e arretrati del mondo molti bambini commettono crimini allo stesso livello degli adulti, ma dipende principalmente dal contesto, dall'educazione e dalle credenze a loro impartite.

Approfondendo la faccenda va detto che anche se il Sudafrica è uno degli Stati africani più ricchi, ha oggettivamente un problema con la violenza in generale, e quella sessuale in particolare.

Tuttavia, il suo presidente, Cyrill Ramphosa (sindacalista dei minatori, nonché uno degli uomini del celebre Nelson Mandela) ha preso una posizione chiara contro di essa, promettendo nuove leggi contro le molestie e la violenza domestica.

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Certo, l'articolo parla di violenza sulle donne, ma il mostruoso gesto di questi bambini non è altro che il risultato più grave della mascolinità tossica, ovvero il trasmettere l'idea che la violenza sessuale sia un modo per affermare il proprio potere su un altro/a.

Insomma, la situazione del Sudafrica è molto complessa (una violenta ondata di razzismo contro gli immigrati somali sta provocando numerosi soprusi), e in questo contesto di violenze quotidiane, l'atto di quei bambini non pare disgraziatamente troppo fuori dall'ordinario.

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Ma va ricordato che il loro presidente ha parlato contro le violenze e ha mobilitato le forze dell'ordine, quindi una volontà di cambiare c'è. Ed è questo che conta.

- mattheus93

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