Esperienza di un'utente nell'autolesionismo

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Cari utenti, oggi il vostro fanwriter91 vi riporta le esperienze personali dell'utente Proxima_Centauris , che ha coraggiosamente voluto confidarle con tutti noi. Per questioni di privacy userà il nome fittizio "Martina". 

"Quel periodo è stato uno dei più difficili della mia vita, e riportarlo alla memoria fa veramente malissimo. In pratica ho subito nove anni di completo bullismo da parte di tutta la scuola, compresi i professori. Ad esempio giocavano all'impiccato utilizzando una foto della mia testa, scrivevano sui banchi e continuavano a dirmi che ero una "troia del cazzo che doveva suicidarsi", una "poveraccia che non meritava di vivere", che avrebbero ballato sulla mia tomba, che avrebbero festeggiato in un ristorante di lusso il giorno della mia morte, eccetera eccetera. Ovviamente non si limitavano solo a questo... Le mie felpe e le mie giacche le ritrovavo puntualmente nel cestino della spazzatura, il mio zaino lo sporcavano di fango e cicche, il mio materiale scolastico si trasformava in palline da tennis, palloni da calcio e fresbee vari, per poi nasconderli in giro per la classe. Ogni volta che disegnavo mi strappavano i fogli e mi rompevano le matite e le gomme, e mi riempivano i capelli di pezzettini di gomma e cartucce d'inchiostro della penna stilografica. Mi spintonavano e deridevano dalla mattina alla sera senza mai un attimo di tregua, insultandomi su tutto, persino coinvolgendo i miei familiari. Girava voce che i miei voti alti fossero dovuti alle mie presunte scopate con i prof, che sentissi le voci di Satana e che facessi riti strani. A volte mi tiravano addirittura i dizionari e i libri di testo in testa. E tutto questo accadeva proprio davanti ai professori e al preside. Non facevano nulla per fermarli, anzi, dicevano che era colpa mia se mi perseguitavano. La mia famiglia ha tentato in tutti i modi di convincere la scuola a prendere provvedimenti immediati, ma nessuno ha fatto qualcosa.

Una volta un mio compagno di classe mi aveva mandato in ospedale con un pugno sul cervelletto. Se l'è cavata con una finta scenata di pianto, con tanto di appoggio da parte dei compagni e dei professori, che dicevano "Oh poverino, come mi dispiace per lui. Essere accusato da quella viziata che vuole il mondo su misura.".

Per capire l'ambiente, un altro tipo che minacciò un ragazzo puntandogli un coltello alla gola se l'è cavata con un colloquio da 5 minuti col docente di classe.

Alle medie i docenti e il preside insabbiavano tutto: alla serata informativa per i genitori, sono venute fuori un sacco di minacce da parte dei bulli, che i genitori delle vittime hanno riportato. La loro risposta? "È impossibile, (bullo/i) si comporta/no benissimo ( tutto ciò che subivo avveniva DAVANTI A LORO), sono dei bravi studenti, ogni tanto chiacchierano un po' troppo ma non hanno mai fatto nulla di male".

Tutto questo periodo d'inferno è durato nove lunghissimi anni. Dalla seconda elementare alla quarta media (in Svizzera gli anni di medie sono quattro invece che tre). E adesso, a distanza di un anno e mezzo dall'accaduto sto ancora male. Soffro di attacchi di panico fortissimi che durano circa due/tre ore, in pratica ne ho due al giorno, e ogni settimana mi vedo con una psicologa bravissima che mi sta aiutando ad uscire dal mio passato.

Oltre allo scrivere sui banchi, me lo urlavano pure in classe: "suicidio!! Suicidio!! Suicidio!!", oppure disegnavano me che venivo stuprata o mentre mi suicidavo con un grosso cappio al collo. E l'inferno continuava anche nello scuolabus, dove mi tiravano i capelli, mi spintonavano, mi prendevano in giro e mi insultavano. Spesso dei ragazzi si avvicinavano per ridermi in faccia, mentre gli altri urlavano "Stupro! Stupro! Stupro!" e cose simili. A ginnastica mi deridevano per il mio fisico pur essendo normopeso, e mi hanno rubato diverse cose, tra cui molte paia di orecchini a cui tenevo molto. Per non parlare di quando dovevamo giocare: sul cerchio rimanevo sempre l'ultima scelta, mi guardavano con sufficienza, pur essendo abbastanza brava negli sport. Non appena mi scivolava la palla dalle mani si scatenavano insulti di ogni tipo, insulti così pesanti che preferisco non ripetere, tutto questo davanti al prof, che ovviamente non interveniva. Una volta mi stortai la caviglia cadendo da un cassone, e si misero tutti a ridere. Chiesi aiuto al prof per alzarmi dato che il dolore era fortissimo. Lui lo fece e mi accompagnò gentilmente a casa. Il giorno dopo si diffuse la voce che mi scopassi i prof per avere i voti alti. Tornai la mattina seguente con la caviglia tenuta ferma da un tutore rigido e le stampelle, e tentarono tutti di farmi lo sgambetto, tirandomi calci alla caviglia così forti da farmi stringere i denti per non urlare. Ad arte mi rovinavano i lavori non appena mi allontanavo da banco, e il professore rimproverava ME, dicendo che dovevo muovermi perché ero rimasta indietro, e che dovevo stare più attenta a non combinare guai come al solito. A volte mettevano su un teatrino dove imitavano me mentre mi tagliavo, cosa che loro non sapevano, lo facevano per incitarmi a farlo, con tanto di risate quando "morivo".

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