La scarcerazione di Carola Rackete e i social

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Due giorni fa, il capitano della Sea Watch, la tedesca Carola Rackete, agli arresti domiciliari per aver violato il Decreto Sicurezza di Salvini, è stata rilasciata e dichiarata non colpevole, in quanto ha rispettato le leggi del mare e l'articolo 10 della nostra Costituzione, che afferma: "L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali."

Precisiamo che lei si è consegnata spontaneamente alle autorità, più precisamente alla Guardia di Finanza, per essere giudicata.


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Eppure l'odio sessista per questa coraggiosa donna è ben lontano dallo sparire.

Non solo Salvini ha annunciato un "provvedimento di espulsione" per Carola, ma è successo molto altro.

L'atroce pagina Facebook Cara, Sei Femminista ha mostrato un televoto di un programma Mediaset in cui la "gente" sostiene che abbia ragione Salvini, dicendo a Carola: "Il popolo italiano ti ha condannato".

Sì, siamo tornati nella Germania degli anni trenta e dei tribunali del popolo nazisti (Volksgerichtshof).

E "popolo italiano" un corno: questa gente rappresenta un terzo degli italiani, che è già mostruosamente troppo.

Ah, Evgenij è stato subito bloccato da quella pagina dopo dei commenti in cui contraddiceva le loro tesi con calma, senza insulti: viva la libertà di parola!

Alla giudice che ha prosciolto la Capitana, sono arrivate offese, e le usuali minacce di morte e auguri di stupro. L'ennesima prova della distorta moralità di gente che prima afferma che gli extracomunitari vengono qui a stuprare le donne italiane, poi augura violenze sessuali a destra e a manca.

Infine, un turista tedesco, che se ne stava in Italia per i fatti suoi, si è ritrovato l'auto sfregiata dalla scritta "Torna in Germania, Karola t****".


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Questa gente ragiona proprio come i nazisti: siccome l'odiata Carola Rackete è tedesca, allora se la prendono con tutti i tedeschi.

Esattamente come hanno fatto altrove con noi italiani.

Più in generale, è senz'altro inquietante come il web aiuti ad alimentare la spirale dell'odio: Giorgia Meloni (nota per essere una omofoba fascistoide) dopo aver offeso Carola sui social è stata sepolta da una valanga di insulti sempre sui social.

Gli haters di Giorgia Meloni, magari convinti di essere degli antifascisti di punta, le hanno rivolto una marea di insulti, anche sessisti, e minacce di morte.

Chi ha scritto tali insulti alla Meloni non è un'antifascista o un Social Justice Warrior, è soltanto un cretino: se pensa che agendo così in qualche modo gioverà alla causa di Carola Rackete o dell'opposizione alla destra sovranista, sbaglia.

Questi leoni da tastiera che si credono antifascisti stanno solo dando un pretesto alla destra più becera per poter affermare che facciamo tutti schifo allo stesso modo.

Chi insulta e augura la morte a Giorgia Meloni si sta comportando proprio come quelli che hanno attaccato Carola Rackete ed Emma Marrone.

Fortunatamente, non è vero che noi siamo come loro: noi infatti condanniamo tutte queste forme di bestialità, Salvini e i suoi invece non hanno ancora detto una parola per rimproverare i loro seguaci.

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Aggiungiamo una citazione:

"Il meccanismo è sempre lo stesso: se sei un bandito non puoi convincere gli altri che tu non lo sia, puoi però cercare di far credere che tutti gli altri siano peggio di te. Ecco il gioco sporco di Matteo Salvini e dei leghisti con Carola. Ascoltate quegli insulti perché lì c'è tutto il cuore marcio del nostro Paese. Bisogna capire da che parte stare. Con chi volete stare? Con chi chiede manette per chi ha salvato vite? Con chi augura a una donna una violenza carnale? Da che parte volete stare? Con questi insultatori o con chi considera la libertà e la solidarietà l'unica dimensione in cui vale la pena di vivere?"

Roberto Saviano


- Evgenij -

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