L'incoerenza e l'ipocrisia delle Hope

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Bo è la protagonista di Dark, probabilmente una delle prime Hope.

Di fatto in lei sono incarnati una serie di difetti che lei stessa critica.

Nell'ottica dell'autrice lei dovrebbe essere una sorta di Belle, pronta ad ammansire la Bestia, ma in realtà lei somiglia molto alle ochette generiche che muoiono dietro a Gaston.

Partiamo dalla vetrina: una ragazzina esageratamente goffa e impacciata, al fine di attirarci le sue simpatie (mi fa pensare a Sailor Moon, che inizialmente è davvero goffa e non impara certo dall'oggi al domani), amante della lettura per spacciarla per rappresentante della ragione, oltre che per farsi grande agli occhi delle lettrici (vedete che bel libro che sto scrivendo? Perché leggo molto!) e darle la superiorità culturale.

Dovrebbe anche essere dolce, buona e gentile. Insomma, la luce che si completa con l'ombra, pardon, l'oscurità.

Ciò è totalmente falso: nel corso del tempo Bo non fa domande e non chiede a Harry le cose più ovvie, per esempio perché si divertiva a terrorizzarla se il suo grande obiettivo era difendere le donne (in una delle prime scene Harry sorride quando capisce che Bo è a dir poco terrorizzata, ma da ragazzo era rimasto sconvolto quando la madre e la sorella lo avevano guardato nello stesso modo). Non fa nemmeno notare a Harry, forse perché lei stessa non lo sa, che prendere una ragazza, immobilizzarla, farle un succhiotto e ridere della sua impotenza è violenza.

Continuando con l'ipocrisia, in una scena incita Harry a non usare la violenza contro il bad boy beta, anche perché ci sono dei bambini nei paraggi. Lei stessa però s'improvvisa campionessa di arti marziali e stende il picchiatore di strada. Al di là del fatto che, da quel che ne so, per fare una cosa del genere avrebbe dovuto avere alle spalle tipo cinque anni di agonismo, Bo prima dice che è stupido usare la violenza, poi la usa. La cosa viene occultata e spacciata per una scena comica, ma finisce solo per mostrarci ancora la sua falsità.

Non mostra nemmeno la cultura generale che dovrebbe avere: per fare un confronto, io dialogo spesso con Intissar di diversi argomenti (anche religiosi), dal punto di vista storico lei ha fatto la tesi sulla Seconda Guerra Mondiale (specializzazione in olocausto), dopo che le ho chiesto quanti libri abbia letto mi ha risposto "oltre ducento". Ed è incerta nel trattare quel periodo storico in cui è specializzata perché ha paura di sbagliare.

Bo invece crede che Harry vinca nel pugilato (arte marziale che richiede una certa tecnica) perché si arrabbia di più.

Procedendo Bo diventa più aggressiva (e questa non è forza, chiunque potrebbe fare il duro sapendo che schioccando le dita avrebbe un lottatore che aggredisce chiunque), insulta chi dice che Harry è pericoloso, sostenendo che, non conoscendolo, non abbia il diritto di parlarne così.

Il ragionamento ha senso, peccato che agisca con toni aggressivi e arroganti, mettendosi sul piedistallo della ragione, senza sforzarsi di capire le motivazioni altrui e dimenticando che Harry si è messo a minacciare di morte il povero Dan, colpevole solo di essere stato gentile con lei. Una persona che dovrebbe incarnare la "luce" di certo non farebbe così.

Bo arriva anche ad azzuffarsi con un'altra ragazza, la cui colpa è... essersi imbucata una festa e aver infastidito gli ospiti, come faceva Harry (che però era molto più forte fisicamente, qui cambiano i mezzi e non la volontà di usarli).

In pratica si è messa ad azzuffarsi contro chiunque si comporti come Harry, vedendoli come delle brutte persone, ma ignorando che Harry ha fatto le stesse cose, se non di peggio, per tutto il libro.

La sua ipocrisia culmina quando si dice allibita dal fatto che qualcuno possa intraprendere una relazione con uno uomo come Scott, che la "inchioda con lo sguardo". Peccato che la sua descrizione comportamentale ricalchi quella di Harry, che in precedenza aveva mostrato un profondo piacere nel terrorizzare Bo (minorenne) e aveva riso del suo terrore, non facendosi problemi nell'urlarle dietro o nel caricarsela in spalla contro la sua volontà.

Bo si dimostra perfino incapace di redimere la "Bestia": a differenza del personaggio dei film, Harry non risparmia il suo avversario perché capisce che è sbagliato uccidere (pensate a come la Bestia, per un istante, guarda Gaston con paura quando vede il suo terrore, come se stesse dicendo a se stesso "ma cosa sto facendo? Non voglio essere un mostro!") ma solo perché Bo lo supplica di fermarsi. In sintesi Harry non ha capito nulla, e ciò è confermato nel finale in cui spacca il naso alla comparsa che ha osato importunare Bo.

In conclusione, Bo, che dovrebbe incarnare l'ideale dell'autrice e di molte lettrici, rappresenta una persona ipocrita, manipolatrice e sadica, che di vetrina si costruisce l'immagine della santarellina in un tentativo di mettersi al di sopra degli altri con la superiorità morale.

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