Ken il Guerriero e il maschilismo

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Premessa: quest'analisi riguarda solo l'opera originale, non i gaiden, sequel o prequel.

Oggi parliamo di Ken il Guerriero, celeberrima opera nipponica che contiene una buona dose di maschilismo.

Nell'opera, non ci sono donne guerriere forti: le due migliori, se non praticamente le uniche a combattere, sono Bella (personaggio presente solo nell'anime) e Mamiya. Tuttavia, entrambe hanno uno stile di lotta mediocre, possono battere qualche predone, ma di fronte a qualche guerriero almeno discreto si ritrovano impotenti.

Fate conti che su Hokuto no Ken sono usciti i Secret Books, che raccolgono i personaggi in rank, ossia gradi, di potenza.

Essi sono:

AAA

AA

A

B

C

D

E

Non ci viene detto, ma è probabile che le donne guerriere dell'opera si trovino nel rank E, il più basso esistente, risultando superiori solo ai soldati semplici.

A tal proposito sono stati fatti diversi discorsi sui forum, spesso sfocianti nel ridicolo, come, ad esempio "NELLA VITA VERA una donna non potrebbe mai lottare alla pari con un uomo", "le donne che combattono sono ridicole e danno un messaggio sbagliato", e così via.

Il discorso risulta ridicolo: perché trovare "fantasia estremizzata" un uomo che blocca un treno in corsa grazie all'energia emanata dal suo spirito combattivo e bollare come "assurdità" una donna che mena un uomo?

Inoltre, in questo universo il potere deriva dal ki, ossia dall'anima. Kenshiro infatti molto spesso stende, con la sola forza fisica, avversari che sono molto più imponenti di lui, gente che non esita a definirlo "moscerino".

Le donne guerriere inoltre sono tali sempre e comunque per obbligo: Mamiya diventa guerriera dopo essere stata violentata, Bella è figlia di un maestro minore che però avrebbe voluto un maschio e quindi si sente di averla "obbligata" a scegliere tal via. Kenshiro e altri affermano che una donna deve pensare alla sua felicità, e non deve combattere.

Tuttavia, quando Shiba (che è un ragazzino che andrebbe in prima media a farla grande) si sacrifica facendosi saltare in aria, allora è un eroe. Invece gli uomini che non combattono sono dei codardi.

Anche questo è maschilismo: una donna deve avere il diritto di non imbracciare le armi, così come un uomo avrebbe il diritto al pacifismo, e magari anche alla paura. Intendo, se un civile armato si trovasse davanti a gente che sfascia i carri armati coi pugni, se volesse fuggire spaventato non potrei condannarlo. Ma nell'ottica della serie sarebbe un codardo.

La cosa è portata avanti anche coi gesti, analizziamone alcuni.

Cominciamo da Tou, personaggio quasi inutile nella storia. Costei è la figlia di un ufficiale di un esercito alleato del protagonista.

Lei s'innamora di Raoul. l'antagonista maggiore della serie, solo perché l'ha salvata da dei lupi, e quello è pure un filler. Lui stesso le dice che non lo ha fatto per lei, voleva solo testare la sua forza e per caso l'ha aiutata. Da qui per tipo quindici anni lei lo ama alla follia (sembra un disturbo mentale) e cerca di ottenere le sue attenzioni almeno medicando le sue ferite. Lui la tratta, passatemi il termine, come una merda, sforzandosi di farle capire di non essere interessato a lei.

Nel frattempo Raoul s'innamora alla follia di Julia (palese Mary Sue, ok che i film fanno rivalutare la sua figura, ma cambiano/saltano diversi passaggi, sono dei veri remake) dopo che lei ha fatto una volta ciò che Tou faceva tutti i giorni (ossia medicarlo e sorridergli) e mantiene tal amore ossessivo per tutta l'opera.

Per lui Tou si strugge, vediamo che soffre terribilmente perché l'uomo che la tratta come spazzatura dice di non amarla. Una persona con un minimo di rispetto per se stessa smetterebbe di amarlo. Vedendo anche come Raoul si comporta (cerca di prendere Julia con la forza e se non era per Toki la rapiva) avrebbe dovuto prenderne le distanze.

Raoul comincia a compiere brutali massacri, le ammazza i compagni che conosceva da anni, e Tou si strugge solo per lui.

Quando se lo ritrova davanti, che fa? Ribadisce il suo amore e si suicida per rimanere nella sua memoria. Non possiamo neanche dire che lo fa perché si rifiuta di affrontarlo, perché NON poteva affrontarlo, lei contro Raoul era come mia nonna contro i trecento spartani. Questa ragazza ha letteralmente annullato la sua esistenza e la sua personalità in nome di un amore che non me la sento di definire tale.

Il suicidio può essere visto come un dispetto, del tipo "ti rifiuti di ricordarmi? Allora mi suicidio sotto i tuoi occhi, così non mi dimenticherai mai!"

Rimane comunque l'azione più sbagliata che sia mai stata concepita e probabilmente abbiamo dovuto aspettare Bella Swan o Anastasia Steele prima di trovare una donna con un carattere paragonabile.

A peggiorare ulteriormente le cose, per questo suo comportamento non è tanto criticata, perché i riflettori devono essere su Julia. Tou non viene nemmeno ricordata!

Sembra un vero e proprio emblema dei rapporti malati, del maschilismo, perfino della misoginia.

E precisiamo: non è che Raoul l'avesse in qualche modo ingannata, lui le ha detto fin dal principio "per me tu non sei niente, vattene e smettila d'infastidirmi!" per dirla in modo gentile.

Quale donna con un minimo di rispetto per se stessa potrebbe mai amare uno che la tratta così?

Torniamo a Mamiya: lei parte come una donna guerriera, tuttavia Rei, l'uccello d'acqua di Nanto (uno dei personaggi più importanti della storia), ci regala delle scene di profondo maschilismo, denudandola ben due volte contro la sua volontà. La prima volta le dice che è bella (pare un capriccio) e deride come tenti vanamente di reagire (Rei è un maestro di una scuola maggiore), la seconda per sottolinearne che è una donna. Nell'ottica una donna non verrebbe mai vista "come un uomo", e quindi non dovrebbe lottare.

Il comportamento di Rei risulta ancora più pesante se si considera che è alla ricerca della sorella minore, che è stata rapita e stuprata dio solo sa quante volte! Addirittura, alla sola idea che possano fare ancora del male a quella povera ragazza si arrenderà perfino al nemico. E allora perché ti diverti a molestare e a spaventare le sue coetanee?

Mettiamo in chiaro che Rei era impulsivo e in un periodo di profonda tensione, ma questo non giustifica per niente. Se lui fosse andato a chiedere perdono, la cosa sarebbe stata molto meglio gestita.

Sempre parlando di Mamiya, nella seconda stagione (in un filler) Kenshiro la rimprovera aspramente perché ha tirato fuori le armi che aveva seppellito.

Avete capito bene: questa donna (assieme alla sorella dell'allora defunto Rei, con la quale aveva stretto amicizia) era circondata da dieci soldati che nel migliore dei casi volevano far loro la pelle, e se imbraccia le armi per sopravvivere è colpa sua!

Sembra quasi un concetto che si può riassumere come "l'uomo può essere ciò che vuole, la donna invece vuole essere ciò che gli uomini vogliono che lei sia".

E in Hokuto no Ken "La donna è soprattutto mamma".

No, la donna è donna, l'uomo è l'uomo. Una donna che non vuole avere figli e magari vuole fare carriera non è sbagliata, semplicemente ha altre aspirazioni, tuttavia per la mentalità dell'epoca (l'opera è stata scritta negli anni '80, tra l'altro gradualmente, in Giappone, paese dove non è raro vedere coppie che passeggiano con lui tre passi davanti a lei ai giorni nostri), e un po' anche adesso, un'idea simile apparirebbe anormale e perfino innaturale.

Nota mia: innaturale significa non esistente in natura, tuttavia vorrei far notare che sto usando uno strumento artificiale e che una cosa innaturale non dovrebbe esistere. La scusa "è contro natura" non regge più e va messa da parte!

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