Riflessione di Mattheus_EFP

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Cari followers, oggi io, mattheus93, vorrei condividere con voi una riflessione.

Tutto è nato da alcune domande che ci siamo posti sugli atteggiamenti dell'autrice di Danger e dei suoi due seguiti, e delle lettrici fan di questi obbrobri con Justin criminale.

Da un lato l'autrice scrive scene su scene in cui fa passare dalla parte del torto qualunque persona si opponga a parole alla relazione tra la protagonista Kelsey e Justin. Dall'altro lato le lettrici si dimostrano persone estremamente astiose, dato che nei commenti ricoprono di insulti su insulti i personaggi che hanno da ridire sui comportamenti di Kelsey.

Un esempio su tutti il padre di Kelsey: in Danger afferma di non riconoscere più sua figlia e che tale figlia si "comporti come una troia" e, spinto all'esasperazione, le dà uno schiaffo sulla guancia.

Le lettrici hanno seppellito di insulti il personaggio del padre, e lo hanno insultato ancora di più quando il padre, pentito, ha chiesto scusa ed è stato perdonato dalla figlia.

Addirittura hanno insultato anche Kelsey, chiamandola "pu**ana" e dandole della stupida perché ha perdonato un uomo che le ha dato della sgualdrina e ha esercitato violenza su una minorenne.

Nota importantissima: il padre non ha dato della sgualdrina alla figlia, ha solo fatto un paragone. E quando ha schiaffeggiato Kelsey lo ha fatto per esasperazione dopo che la figlia aveva difeso e fatto comunella più e più volte col criminale più pericoloso della città e magari anche del paese. E a meno che lo schiaffo non avesse lasciato danni permanenti non può essere considerato come una violenza su un minore.

Perciò mi sono chiesto se la trilogia di Danger non sia per davvero una specie di valvola di sfogo del rancore dell'autrice e delle sue fan.

Rancore verso chi odia Justin Bieber (quello reale), rancore verso i genitori con cui si hanno problemi o che vengono ritenuti incapaci di capire i problemi della loro prole, o rancore generale.

Può essere che l'autrice di Danger abbia effettivamente qualche problema col proprio padre, ma la storia è contraddittoria nella maniera più totale!

Pensateci: Kelsey vede le più basilari regole come una schiavitù. Quelle che lei definisce imposizioni che le impediscono di vivere una vita normale sono normalissime regole dettate dal buon senso. Se l'autrice prova rabbia verso le ingiustizie dovrebbe rappresentare in maniera concreta queste "ingiustizie".

Se avesse voluto fare dei genitori cattivi allora avrebbe dovuto mostrare una serie di cattiverie da parte loro, non una madre e un padre che quando mettono in punizione la figlia le lasciano il cellulare e poi l'abbracciano spaventati quando torna di notte.

Le "morali" proposte dall'autrice sono incredibilmente distorte: vuole presentare come giusto che Kelsey ricatti la sua amica e presenta la prostituta Kayla come il male quando non fa nulla di diverso da lei, mentre Jennifer (la prima fidanzata del Justin di "Danger") è definita un mostro per aver tradito Justin con Luke quando lei soffre per avere perso il figlio che portava in grembo per colpa di Justin.

Insomma, alla fine l'autrice cerca di dare l'idea di avere talento nella scrittura ma dimostra sempre di più di non averlo. E la sua logica è: "i protagonisti hanno sempre ragione, perché sono i protagonisti".

The Someone informa che esiste un tropo al riguardo: Protagonist-Centered Morality.

Quindi sono le lettrici a cogliere l'occasione per sfogare in ogni modo il rancore adolescenziale che si portano dentro?

Ma questo rancore da cosa deriva? Ci sono rancori e rancori: un conto è quello comprensibile del "perché mi trattano come una merda, perché sono così cattivi con me?" un altro conto è il rancore stupido del "buuuh, quella troia ha i ragazzi dietro solo perché è tettona!" o ancora "non è giusto, dovrei avere il mondo ai miei piedi, perché non mi obbediscono tutti?"

Che ne pensate?

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